148 perle per il Celesti: l’appuntamento a Verolanuova
Grazie alla lungimiranza intellettuale e visionaria della contessa Eleonora Gambara Mocenigo che, attraverso il dono di una collana di 148 perle, si procurò la somma necessaria per la committenza dei due teleri al pittore veneziano Andrea Celesti, oggi possiamo rimirare queste due grandi opere senza tempo. Ecco da dove trae ispirazione il festival “148 perle per il Celesti”, dalla “lungimiranza femminile” e dal “fascino delle perle“. I monumentali dipinti che vennero consegnati alla Basilica di San Lorenzo a Verolanuova nel 1707, al compimento dei sessantanove anni dell’artista, al termine di una parabola artistica lunga e fortunata, raffiguranti la Natività della Vergine e l’Assunzione, tornano ad essere tema attuale, oggi grazie all’intelligenza artificiale.
Esistono infatti, altri modi di vedere le opere d’arte capaci di immaginare un’evoluzione dei sensi. Nell’utopia della visione spesso scorre una vena preziosa e necessaria come lo stupore o l’inatteso. Partendo da questo presupposto sono stati sviluppati due scenari di interazione che esplorano le possibilità di coinvolgimento con l’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza dei visitatori.
Realtà Virtuale, video Mapping, digital signage, si intrecciano con l’elitaria storia della famiglia Gambara, e della storia dell’arte veneziana di cui Verolanuova è culla di scambi e di bellezza. Sulle rotte del Barocco e Rococò, viaggia l’arte che in questa occasione, si intreccia all’esperienza immersiva di tunnel e proiezioni multimediali, che rovesciando dunque la prospettiva tradizionale faranno della fruizione artistica, qualcosa di unico, personale e coinvolgente.
Ad affiancare il Comune nell’impresa autentica, il team di “42.Lab” guidato dal direttore creativo Massimiliano Zanoni, creative technologist, ricercatore e docente presso il Politecnico di Milano in Music Information Retrieval e Creative Computing. La squadra di “42.Lab” si sono occupati dell’istallazione di due dispositivi che prenderanno spazio, in due differenti location del Palazzo.
Le sale immersive, sono guidate dall’intelligenza artificiale e da speciali sensori, in tre fasi principali: Sensoriale, di quando vista e udito vengono coinvolti in maniera marginale; Concettuale, di quando la voce fuori campo spiega come si svolge l’esperienza; la terza riguarda nuovamente i sensi, questa volta stimolati in maniera attiva e in base alle azioni dell’utente.
L’intelligenza artificiale durante l’esperienza in pratica legge le caratteristiche fisiche dell’utente, nel momento in cui entra all’interno dell’area di proiezione della tela del Celesti. Quando poi l’utente viene chiamato ad interagire con la macchina, digitando parti a piacere del dipinto, questa sulla base del tocco, produce sonorità personalizzate, che infine restituisce generando un QRcode, che l’utente può scaricare sul proprio cellulare e conservare.
Tutti i QRcode che verranno generati durante i giorni del festival, resteranno disponibili su una piattaforma cloud. Il link per un’accessibilità agile verrà messo a disposizione, sulle pagine di promozione turistica del Comune di Verolanuova. (VisitVerolanuova.it/e social collegati).
Il TOTEM disposto nella piazza è parte dell’esperienza. Il monitor, farà da schermata all’esperienza interna al Palazzo.
Resterà inoltre fruibile una mappa interattiva di Verolanuova con cui è possibile interagire per avere informazioni:
dove si svolgono gli eventi;
Date e orari;
Modalità;
Tale mappa è disponibile anche online sul sito VisitVerolanuova.it. I QRcode creati dall’esperienza personale dell’utente, saranno poi distribuiti anche negli spazi della città; una volta inquadrati sarà possibile ascoltare gli audio generati da altre persone durante l’esperienza dedicata agli adulti, che si svolge all’interno di Palazzo Gambara.
«Quando Pietro ci ha parlato di questo progetto – ha commentato Massimiliano Zanoni, direttore creativo di 42.Lab – e abbiamo visto i due quadri di Celesti, è stato colto da subito un parallelismo, e l’esigenza di fruire di un opera d’arte che non fosse focalizzato sul modo classico, attraverso la vista.
Abbiamo dato quindi maggiore importanza all’aspetto materico, del quadro che non è fatto solo di immagini e colori, ma di spessori. La scelta quindi tra i 4 sensi, è stato naturale. Perché è il primo ad essere utilizzato dalle persone, quando si vuole entrare in contatto profondo è il tatto. Un elemento che porta ad un piano superiore della fruizione visiva».
Inoltre c’è da specificare che la parte su cui verranno riprodotte le opere non è uno schermo touch, ma è una vera e propria tela. Dove l’elemento del tocco diventa fondamentale.
«La tecnologia in questo senso ci ha aiutati, – ha poi aggiunto Zanoni – attraverso un laser basato su sistemi di analisi di intelligenza artificiale, che predispone di un elemento di personalizzazione. E’ una tecnologia che generalmente viene utilizzata per fare tracking in altri ambiti, ma è stata utilizzata anche in ambito artistico. Ciò che è nuovo, è l’utilizzo di questa tecnologia per permettere all’uomo di esprimere questo rapporto con l’arte e con l’opera stessa, attraverso il tocco. Nel nostro caso è un mezzo per creare una forte connessione con l’opera d’arte, dando vita ad una sonorità unica, che si contraddistingue dall’esperienza di chiunque».
Nel team di esperti anche “Studio Base 2” con sede a Crema, con i due tunnel interattivi, che durante il passaggio dell’utente creano automaticamente, un’esperienza immersiva e suggestiva (faranno da apripista all’esperienza del Tocco di 42.Lab).
Per i tunnel, i tecnici di Studio Base 2, invece hanno optato per i ledwall, tecnologia che permette una buona luminosità degli schermi anche in presenza della luce solare che entra dalle finestre. I tunnel sono ricoperti sulle pareti laterali e sul soffitto di piastrelle a led ad alta risoluzione (led passo 2 mm). Le strutture, pensate con un profilo minimale per mantenere la visione di insieme della sala, ripropongono alcuni ambiti di vita nobiliare del Palazzo. Ogni “tunnel emozionale” è ad attivazione in base alla presenza dei visitatori. All’arrivo nella sala i tunnel si presentano in modalità di standby, senza i contenuti visibili, ma solo una serie di strisce led attive a ricreare un ambiente suggestivo e che porti il visitatore ad entrare. All’ingresso di ogni tunnel, un sensore rileverà la presenza del visitatore e attiverà i contenuti. Il visitatore si ritroverà immerso in un ambiente digitale ricreato appositamente.
Le feste nobiliari, la sala da tè, le decisioni politiche, oppure a tu per tu con i membri illustri della Famiglia Gambara, saranno alcuni dei temi che verranno riprodotti. Per tutta la durata del festival, il tema sarà invece unico: l’esperienza immersiva nei quadri di Celesti. Straordinariamente infatti i tunnel, che resteranno fruibili anche dopo il festival, in questa speciale occasione sono parte integrante del percorso sensoriale, quindi sono legati ad esso.
Ogni video riprodotto sarà affiancato da un audio immersivo legato al tema visionato, che si diffonderà anche all’esterno dei tunnel dando vita a tutta la galleria.
L’APP (ideata sempre da StudioBase2) per il museo diffuso e per il marketing culturale/territoriale è un ulteriore passo che il Comune di Verolanuova, ha voluto intraprendere. Uno strumento essenziale di supporto alla visita. L’App, in doppia lingua, permette di guidare il visitatore attraverso il percorso di visita delle sale e percorsi culturali e turistici del territorio.
Funzionalità:
– Attivazione automatica (tramite Beacon/bluetooth) dei contenuti multimediali in base alla localizzazione del visitatore;
– Sezione dedicata al tour virtuale 360° dell’ambiente da fare a casa;
– Accesso ai contenuti per ipovedenti;
– Salvataggio dei dati di visita ed estrazione di report visitatori;
– Notifiche push per eventi/chiusure/informative comunali;
L’applicazione si propone di dotare gli utenti di uno strumento immediato e non invadente che renda accessibili le offerte culturali del territorio.
https://apps.apple.com/us/app/visit-verolanuova/id6474548722
Anche l’App dedicata (come i tunnel interattivi di Studiobase2) resterà fruibile, dopo il festival.
La grande Kermesse, voluta fortemente dal Comune di Verolanuova guidata dal Sindaco Stefano Dotti, mira ad esplorare e promuovere in particolare l’opera del pittore Andrea Celesti, un talento spesso trascurato nella storia dell’arte. Ma la manifestazione si espande con eventi collaterali lungo tutto il territorio, creando una contaminazione culturale generale che comprende anche le due frazioni: Breda Libera e Cadignano.
«Attraverso un palinsesto ricco di concerti, flash mob, multimedialità, conferenze e risorse digitali, – ha affermato il Sindaco Stefano Dotti – intendiamo riportare alla luce la ricchezza e la profondità delle sue due grandi creazioni, raffiguranti la Natività della Vergine e l’Assunzione, esposte nella Basilica di Verolanuova, che da pochi mesi sono stati sottoposti al restauro. Per la valorizzazione dell’eredità artistica di Celesti ci siamo affidati questa volta all’intelligenza artificiale. Questa potente tecnologia sta suscitando sempre maggiore interesse. Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale ha trovato applicazione in numerosi settori funzionali alla vita quotidiana, legati alle capacità cognitive che simulano l’essere umano, a quelli legati alla gestione della vita civile e sociale infine, con ricadute sull’organizzazione economica e politica. L’applicazione delle nuove tecnologie, nell’esperienza museale è qualcosa di affascinante, che genera un impatto visivo ed esperienziale efficace e autentico, e che suscita interesse a tutte le età. Crediamo fortemente che per la promozione del territorio, e della cultura serva espandere la propria visione e aprirsi a nuove forme di comunicazione e metodologie».
«In due luoghi, due spazi, e due visioni distinte, un legame unisce tutto: una collana di perle. – ha commentato Piero Arrigoni, direttore artistico del festival – Questo festival celebra il restauro delle due tele di Andrea Celesti, distinguendole attraverso il TOCCO E IL CANTO. La piattaforma installata nella Basilica rappresenta l’apice dell’elevazione dello sguardo, trasformando la percezione dell’opera stessa. È un’opportunità significativa, una rinascita che ci permette di immergerci completamente nell’arte, coinvolgendo il visitatore e avvolgendolo nelle campiture che creano una totalità sublime. – ha poi voluto aggiungere Arrigoni – Tuttavia, ho voluto intraprendere un nuovo viaggio per valorizzare l’immortalità del restauro, una volontà umana di rendere eterna l’arte, associandola al canto. Il canto, come forma più alta di bellezza, rappresenta il respiro e l’elevazione della voce con il diaframma. Il corpo si protende nella volontà di estendere il magnifico. Otto cantanti si alterneranno in un repertorio vario che spazia dal sacro all’opera e alla sperimentazione vocale, omaggiando Celesti. Ogni cantante ha studiato i due dipinti e, attraverso il canto, ha voluto evidenziarne un aspetto unico».