Fondazione Brescia Musei presenta due nuovi libri dedicati al Castello di Brescia e ai suoi Musei
Fondazione Brescia Musei è lieta di presentare oggi due nuove pubblicazioni edite da Skira dedicate al Castello di Brescia e ai suoi Musei: La storia del Castello di Brescia dal Medioevo all’Ottocento, a cura di Marco Merlo e Sara Scalia (2023) e Tito Speri. Storia e oggetti di un cospiratore del Risorgimento di Enrico Valseriati (2024).
La storia del Castello di Brescia dal Medioevo all’Ottocento è la conclusione di un percorso di ricerca pluriennale che ha visto impegnati fianco a fianco la Fondazione Brescia Musei e il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università degli Studi di Verona: un progetto scaturito dalla collaborazione che le due istituzioni hanno sottoscritto nel 2020 e che consente di assolvere a uno dei mandati che Fondazione Brescia Musei ha ricevuto dal Comune, ovvero quello di valorizzare il patrimonio cittadino attraverso lo studio, la promozione della conoscenza e della sua divulgazione. Una delle direttrici da subito individuate per questa collaborazione è stata la storia del Castello di Brescia, luogo centrale per la definizione dell’identità storica e culturale di Brescia.
Il volume presenta un originale metodo di ricerca basato sull’incrocio tra indagine storica e analisi sistematica della documentazione cartografica che consente di affrontare in modo inedito lo studio del Castello di Brescia, monumento complesso nel quale le fasi edificatorie si sono stratificate nei secoli segnando le principali vicende della Città, concentrandosi soprattutto sull’età medievale e moderna, a partire dall’età del libero Comune all’Unità d’Italia: secoli nei quali l’accesso alla rocca era precluso ai più, riducendo quindi di molto la possibilità di raccogliere e registrare testimonianze.
Con i suoi 75.000 metri quadrati, la fortezza bresciana è una delle più grandi d’Europa: una costruzione unica, nella quale, intorno al mastio di età viscontea si sviluppò un moderno sistema di mura e bastioni che ne fece una delle strutture difensive più imponenti della Terraferma veneziana. Le fonti scritte e iconografiche, poste in dialogo con le mappe antiche, a loro volta rilette e reinterpretate con l’ausilio della tecnologia digitale, restituiscono una puntuale ricostruzione filologica, ricca di documentazione fotografica e capace di enucleare alcuni aspetti inediti o poco noti di una storia affascinante e straordinariamente articolata.
Tito Speri. Storia e oggetti di un cospiratore del Risorgimento di Enrico Valseriati (2024) è il primo lavoro monografico promosso da Fondazione Brescia Musei all’interno del più ampio progetto di riapertura del Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, avvenuta nel gennaio 2023.
La rilevanza del Museo del Risorgimento (e del lavoro su Speri che si presenta nel volume) ha importanti ricadute anche sui luoghi e sui beni culturali che Fondazione e Comune gestiscono assieme. Fra tutti, spicca sicuramente il Castello di Brescia, nel quale trovano sede sia il Museo del Risorgimento sia il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”. Ed è proprio dal Castello che un percorso ideale sul Risorgimento bresciano – e quindi sullo stesso Tito Speri – si può dipanare, come invitano a fare anche gli strumenti di visita progettati da Fondazione Brescia Musei, tra cui il walking tour “Le Dieci giornate. Dalle barricate alla memoria”, lanciato in occasione dell’apertura del Leonessa d’Italia sui nostri applicativi.
Il lavoro preparatorio alla rinascita del Museo del Risorgimento di Brescia ha comportato uno studio approfondito di tutta la collezione risorgimentale conservata nei depositi dei Musei Civici di Arte e Storia, gestiti da Fondazione Brescia Musei. In questa moltitudine di reperti e documenti, Tito Speri occupa uno spazio
importante, come è testimoniato dall’elevato numero di oggetti a lui riferibili e di cui si dà conto nell’appendice a questo libro. La pistola del ‘leone di Brescia’, i suoi guanti, il suo orologio, le sue pantofole, la sua grafia, le sue reliquie consegnate ai posteri dalle carceri di Mantova, ogni oggetto, ogni ritratto, ogni cimelio ha una sua storia peculiare, che è stato necessario analizzare non solo dal punto di vista materiale, ma anche attraverso un profondo scavo archivistico.
Lo studio della costruzione della memoria di Speri, uno dei più celebri patrioti del Risorgimento (Brescia, 2 agosto 1825 – Mantova, 3 marzo 1853), non ha avuto come obiettivo la ‘semplice’ ricostruzione di un profilo personale e storico: lo scopo, piuttosto, è stato sia analizzare singoli oggetti – alcuni più, alcuni meno parlanti di per sé – sia articolare una biografia materiale che è il risultato del dialogo tra gli oggetti stessi, le fonti documentarie, le rappresentazioni iconografiche di Tito e gli affondi storiografici su di lui.
Ma soprattutto ha voluto ripercorrere la memoria dell’eroe bresciano nello spazio pubblico, così come la ‘fortuna’ degli oggetti a lui appartenuti e dell’iconografia a lui dedicata dalla seconda metà dell’Ottocento ai nostri giorni.