Sovraffollamento carceri, le proposte dei detenuti

“La richiesta di liberazione anticipata, in relazione ai soli semestri palesemente concedibili per i quali il carcere confermi la positivitΓ  dell’intero periodo in valutazione in termini di preservata buona condotta, dovrebbe essere trasmessa dalla Direzione del carcere al Tribunale di Sorveglianza che, senza bisogno di ulteriori verifiche, potrebbe ratificare nel termine di 15 giorni la decisione della direzione stessa. Per tutti i semestri gravati invece da provvedimenti disciplinari o legati a revoche di misure alternative, ovviamente, la competenza sulla valutazione per la concessione dei 45 giorni resterebbe in capo al Magistrato di Sorveglianza. Ricevere periodicamente (per esempio, entro i 15 giorni dalla scadenza del semestre) i giorni di liberazione anticipata, anche se per molti non rende immediato il fine pena, avvicina comunque il termine per l’accesso alle misure alternative, incidendo quindi direttamente anche sul sovraffollamento perchΓ© permetterebbe ai detenuti valutati positivamente dal carcere e dal Tribunale di Sorveglianza di uscire dal carcere 6-12 mesi prima di quanto accada oggi. Il tutto senza modifiche all’attuale impianto normativo che regola l’accesso alle misure di esecuzione penale esterna.

Inoltre, sul certificato penale che riporta il termine di fine pena stabilito in base all’entitΓ  della sentenza di condanna, potrebbe essere inserito, accanto al fine pena ufficiale, anche l’ipotetico fine pena derivante dalla applicazione di tutti i semestri di liberazione anticipata di cui il detenuto potrebbe usufruire se mantenesse un comportamento corretto per la durata della pena.

Vedere scritti sul medesimo certificato i due fine pena differenti (quello comminato dal giudice e quello decurtato dei semestri di buona condotta ottenuti) fin dall’inizio dell’esecuzione della pena, risulterebbe, tra l’altro, elemento di forte stimolo psicologico per il detenuto che, al contrario di quanto avviene oggi, vedrebbe concretizzarsi la (maggior) durata della pena (quella irrogata) solo in caso di comportamento non adeguato.”

Queste alcune proposte della dott.ssa Luisa Ravagnani, Garante dei detenuti del Comune di Brescia per far fronte al sovraffollamento penitenziario.