Cinghiali, agricoltori in piazza a Milano: le voci dalla prima linea della protesta
Si sono radunati in migliaia a Milano in piazza Duca dβAosta, esasperati da una situazione che non trova soluzione, per denunciare i continui attacchi dei selvatici a cominciare dai cinghiali, che con le loro incursioni distruggono i raccolti, rovinano le coltivazioni e minacciano gli animali allevati, senza contare gli incidenti stradali e le incursioni nei centri urbani. Ecco alcune voci e testimonianze tra gli oltre 500 agricoltori bresciani presenti a Milano e dei sindaci che hanno preso parte alla protesta.
βLe nostre aziende sono martoriate dai cinghiali β interviene Alberto Buffoli, imprenditore di Vobarno (Brescia) – Nella nostra zona Γ¨ diventato ormai impossibile coltivare il mais, mentre i foraggi vengono contaminati dalla terra che i cinghiali alzano rivoltando la cotica erbosa. Non possiamo piΓΉ andare avanti cosΓ¬, servono regole chiareβ.
Una proliferazione senza freni che sta mettendo a rischio anche lβequilibrio ambientale, a partire proprio dalla montagna: βi cinghiali stanno recando gravi danni sia allβagricoltura sia allβequilibrio ambientale del territorio montano β spiega Mauro Bertelli, sindaco di Irma e Assessore agricoltura ComunitΓ montana Valle Trompia – scavando e rovinando i terreni in pendenza, infatti, i branchi di cinghiali provocano uno sfaldamento che puΓ² comportare ulteriori dissesti difficili da riparare. Il cinghiale, inoltre, non fa parte della fauna della valle, anzi, rappresenta una minaccia per il nostro ecosistema e per la produttivitΓ dellβintera Valtrompiaβ.
In piazza accanto agli agricoltori e agli allevatori anche i sindaci, che denunciano i problemi ambientali e di sicurezza pubblica. βLa situazione Γ¨ molto grave β spiega Luca Masneri, sindaco di Edolo (Brescia) β la presenza senza controllo dei cinghiali causa problemi idrogeologici perchΓ© il terreno dismesso e la modifica dei corsi dβacqua sui pendii creano frane e smottamenti. Non Γ¨ solo una questione agricola, ne va di mezzo la sicurezza dei cittadini anche a causa dellβaumento della fauna selvatica che invade strade e paesi. Bisogna affrontare in modo pragmatico la situazione con un efficace contenimento dei cinghiali, la corretta gestione della caccia, con azioni di sterilizzazione, oltre che rendere facilmente commercializzabile la carneβ.
Anche lβalto Garda bresciano preso di mira dai cinghiali: βla diffusione incontrollata della fauna selvatica nella nostra zona Γ¨ uno dei problemi principali che incidono sull’agricoltura β racconta Giulia Scaroni imprenditrice agricola di Tremosine – parliamo della coltivazione cerealicola, il cui raccolto Γ¨ spesso molto compromesso al punto che alcuni agricoltori hanno deciso di rinunciare alla semina. Non tralasciamo il settore vitivinicolo: nonostante l’impiego di centinaia di metri di rete elettrificata, i raccolti della vendemmia si sono ridotti fortemente a causa della fauna selvatica che invade i vigneti al momento della maturazione dell’uvaβ.
Grande preoccupazione anche per il pericolo della diffusione della peste suina africana (Psa), portata dai cinghiali. Per Alberto Cavagnini, allevatore di suini a Milzano, in provincia di Brescia, βi cinghiali rappresentano un problema per la biosicurezza dei nostri allevamenti, la diffusione dei cinghiali ci preoccupa molto perchΓ© sono vettori di malattie, la situazione non puΓ² continuare cosΓ¬: rappresentiamo un eccellenza a livello nazionale ma oggi anche le esportazioni sono in difficoltΓ ,Β in gioco cβΓ¨ la sopravvivenza stessa delle nostre aziende agricole e Regione Lombardia deve prendere consapevolezza e trovare soluzioni a questo grande problemaβ.