Locomotiva n.1 del castello, al via il restauro entro l’estate

Saranno avviati entro l’estate i lavori di restauro della Locomotiva N. 1, storica motrice ferroviaria della Società Nazionale Ferrovie e Tranvie che, dopo aver percorso circa 2.5 milioni di chilometri, dal 17 settembre 1961 si trova nel piazzale del bastione San Faustino del Castello, rappresentando il primo esempio italiano di monumento ferroviario.

 

Percorso progettuale

Nel 2007, per la prima volta dopo l’inaugurazione, era stato sostituito il basamento (costituito da un tratto di binario sopraelevato) ed erano stati effettuati altri lavori di ripristino delle superfici.

Nonostante le operazioni eseguite nel 2007, la locomotiva necessita ora di un importante intervento di pulizia della superficie metallica, intaccata da muschi e ruggine, e dell’integrazione delle parti compromesse a causa dell’ossidazione.

L’Unità di Progetto monumentale aveva predisposto, nel 2022, un progetto di pulizia e di restauro, ottenendo, nel giugno dello stesso anno, l’autorizzazione da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.

L’intervento alla Locomotiva N.1 è stato poi rimandato per evitare l’apertura di un nuovo cantiere in Castello nel 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. Il Castello, infatti, all’inizio dello scorso anno era interessato dai lavori alla Palazzina del Governatore e dal recupero del piano terra della Palazzina Ufficiali. Il percorso è stato ripreso quest’anno e il progetto di restauro è stato rivisto e aggiornato. Durante l’intervento, un tecnico restauratore specializzato del Museo della Scienza e della tecnologia di Milano supporterà il Responsabile Unico di Progetto.

 

Condizioni in cui si trova la locomotiva

Lo stato di degrado della superficie ferrosa, di quella lignea e delle vernici è stato valutato attraverso alcune indagini preliminari. Utilizzando strumentazioni laser sono stati effettuati micro sondaggi sul fianco della locomotiva rivolto verso nord, in particolare sulla cassa dell’acqua, sulla lanterna, sulle ruote, sul carter dei cilindri e sulla targa. È stata rilevata la presenza di ben cinque strati di vernice nera e di altri metalli, oltre al ferro: il bronzo, utilizzato per le targhe storiche, il rame, impiegato per le borchie delle lanterne anteriori e la ghisa, adoperata per le ruote.

In passato, per colmare le lacune che si sono formate nel corso degli anni sulla superficie ferrosa, è stata utilizzata la vetroresina che, però, ha ridotto la consistenza della lamina di ferro. Le infiltrazioni di acqua, invece, hanno sollevato e rigonfiato lo stato protettivo, favorendo l’ossidazione del metallo e la perdita di materiale.

Da una prima analisi, la strumentazione della cabina appare completa mentre le superfici lignee presentano marcescenze in più punti.

 

Interventi

Sarà montato un ponteggio multidirezionale coperto con teli impermeabili e la zona interessata dal cantiere sarà recintata.

Sarà effettuato un lavaggio generale utilizzando un’idropulitrice a bassa pressione. Successivamente alcuni componenti e gli accessori rimuovibili saranno smontati per consentire il loro risanamento o la ricostruzione. Nel caso in cui non fossero recuperabili verranno sostituiti.

La cassa esterna e la sottocassa verranno sottoposte a un’idrosabbiatura o alla criosabbiatura che asporteranno le vernici e consentiranno di individuare le parti in lamiera da restaurare, da tagliare o da sostituire.

La livera originaria sarà ripristinata: le superfici saranno stuccate e levigate e sarà poi applicata una vernice di fondo (primer) epossidica.

Sarà effettuato un restauro conservativo delle strutture della sottocassa e saranno poi spruzzate vernici acriliche specifiche fino a raggiungere lo stesso spessore della livrea originale.

La cabina di guida sarà recuperata e tutti gli accessori (maniglioni, portafanali, borchie, profili e serrature) saranno sabbiati, verniciati e lucidati (oppure ricostruiti, se necessario) e, successivamente, riposizionati sulla locomotiva.

Le tubazioni dell’impianto pneumatico saranno sostituite e sarà revisionato l’impianto elettrico per consentire l’accensione automatica dei fanali nelle ore notturne.

Per pulire le superfici e per rimuovere le vernici non saranno impiegati sistemi tradizionali (acqua a pressione controllata o microsabbiatura) che utilizzano sostanze chimiche o materiali abrasivi. Saranno invece impiegate strumentazioni laser (soprattutto per le superfici piccole che presentano particolari da evidenziare) oppure verrà utilizzata la criosabbiatura, tecnica di pulizia industriale che, attraverso macchine ad aria compressa, proietta pellet di ghiaccio secco (anidride carbonica allo stato solido a -78,5°C) ad altissime velocità sulle superfici da pulire. Si tratta di un processo ecologico che non lascia residui secondari.

 

Costi e tempi di realizzazione

L’intervento avrà un costo totale di 176.915 euro (Iva compresa) e avrà una durata di circa cinque mesi. Si prevede, quindi, il termine dell’intervento entro la fine dell’anno.

 

Campagna di raccolta fondi dell’Associazione Palcogiovani

L’Associazione Palcogiovani aveva acceso i riflettori sulla Locomotiva N.1 promuovendo, a partire dal 30 maggio 2022, una campagna di crowdfunding che si è conclusa alla fine dello scorso anno. Nel corso della campagna l’Associazione Palcogiovani ha raccontato la storia della locomotiva raccogliendo testimonianze, documenti, dati e fotografie storiche. Il materiale è stato reso disponibile attraverso il sito Internet https://www.locomotivabs.it/.

Grazie a questa iniziativa sono state effettuate 521 donazioni e la stessa Associazione Palcogiovani ha devoluto alla causa del restauro della Locomotiva una parte del ricavato della gestione 2023 della manifestazione We Love Castello, pari a diecimila euro.

Il 12 giugno scorso la Giunta comunale, con una sua deliberazione, ha accettato la somma di 60.441 euro raccolta grazie alla campagna dell’Associazione Palcogiovani. La donazione sarà però formalizzata con un atto pubblico specifico entro i primi giorni di luglio e sarà impiegata quale contributo per il restauro della locomotiva.

 

La locomotiva: cenni storici

La Locomotiva N.1, uscita alla fine del 1906 dalle Casa delle Costruzioni Meccaniche di Saronno (attiva dal 1887 al 1918 e per decenni filiale italiana della Maschinenfabrik Esslingen AG), è entrata in funzione nel 1907. Quasi da subito è stata assegnata al trasporto passeggeri, che proprio in quegli anni cresceva grazie all’ampliamento della linea ferroviaria che consentiva un collegamento più rapido tra le numerose località della nostra provincia. La locomotiva è stata impiegata, a supporto di altre locomotive più potenti, anche nel trasporto merci per rispondere alle esigenze delle numerose fabbriche esistenti al tempo in Valle Camonica (opifici, lanifici, cotonifici, fonderie, cave).

Dopo la seconda guerra mondiale, l’attività della locomotiva è proseguita fino agli anni ‘60.

Con l’avvento dei mezzi Diesel della Breda, il destino della N.1 sembrava segnato. Sul finire del 1959 è iniziata gradualmente la sostituzione dell’intero parco di locomotive a vapore e, dalla seconda metà del 1961, la Locomotiva N.1 sostava sullo scalo merci F.S. di via Dalmazia.

I soci del Club Ferromodellismo Bresciano, costituitosi in quegli anni, ed in particolare la sua fondatrice Dada Bruneri (titolare di uno storico negozio sotto i portici di via X Giornate), si sono attivati con determinazione perché la locomotiva fosse ceduta formalmente al Club alla “simbolica cifra di 1 lira”, anche se ad oggi non esistono documenti registrati che testimoniano tale passaggio. La ditta di trasporti eccezionali Besenzoni ha trasportato poi in Castello la locomotiva di 330 quintali.

Come riportano le cronache dell’epoca, il momento più delicato è stato il passaggio sul ponte levatoio, opportunamente rinforzato e protetto. Per consentire alla locomotiva di poter varcare la soglia del Cidneo il rosone dell’inferriata superiore del portone d’ingresso del Castello ha subito una piccola modifica temporanea.

Per facilitarne il trasporto, la locomotiva è stata privata della cabina, del fumaiolo, della cassa laterale destra dell’acqua e del complesso dei cilindri sul medesimo lato, rendendo più agevole il transito e le manovre conseguenti.

Il 17 settembre 1961, dopo aver percorso 2.5 milioni di chilometri, per volontà del sindaco Bruno Boni è stato inaugurato il primo “Monumento alla locomotiva a vapore”, collocato nel piazzale del bastione San Faustino in Castello, in ricordo del lavoro e del sacrificio del popolo bresciano.