Le donne del Vate nello sguardo delle fotografe Antonella Monzoni e Luisa Menazzi Moretti

Fondazione Brescia Musei, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e Ma.co.f presentano il secondo talk del progetto Il Vittoriale va in città!, che si terrà venerdì 28 giugno, alle ore 18, presso il Museo di Santa Giulia.

 

All’appuntamento parteciperanno Antonella Monzoni e Luisa Menazzi Moretti, due delle dieci fotografe protagoniste della mostra Il Vittoriale delle Italiane (Vittoriale degli Italiani, fino al 30 settembre 2024), che dialogheranno insieme a Renato Corsini, curatore del progetto espositivo e della VII edizione del Brescia Photo Festival, cornice in cui si inserisce l’esposizione stessa.

 

Il Vittoriale delle Italiane presenta un’inedita interpretazione della dimora del Vate Gabriele d’Annunzio, attraverso gli occhi e l’obiettivo di sguardi femminili, artiste selezionate per la loro storia professionale e per il posto che attualmente occupano nella storia della fotografia contemporanea. Le fotografe sono state invitate a realizzare un lavoro site-specific che rileggesse, ognuna con il proprio stile e cifra, l’architettura, l’ambiente e gli interni del Vittoriale. Un lavoro così strettamente legato a questo luogo iconico della riviera del lago di Garda che porterà, al termine della mostra, alcune opere a rimanere parte del percorso di visita in modo permanente, arricchendo l’offerta di arte contemporanea italiana del Parco.

 

Per il suo progetto Ricordo, rivedo, Luisa Menazzi Moretti ha tratto spunto da Il libro segreto, l’ultima opera di d’Annunzio, pubblicata nel 1935: le fotografie propongono le riproduzioni di brani del diario autobiografico del poeta e di alcune testimonianze delle donne che sono state importanti nella vita del Vate, affiancate dalle immagini del Vittoriale e dei particolari del suo parco, isolati nei colori giallo e rosso che caratterizzano la residenza.

 

Antonella Monzoni si concentra sulle presenze femminili che circondarono Gabriele d’Annunzio al Vittoriale; da Amélie Mazoyer, la governante conosciuta in Francia, ribattezzata dal Vate «Aélis», a Luisa Baccara, pianista e amante ufficiale che col tempo si trovò messa da parte, da Maria Hardouin dei Duchi di Gallese, la moglie da cui il poeta non divorziò mai, ad Albina Lucarelli Becevello, la cuoca del Vittoriale ribattezzata «Suor Albina» o «Suor Intingola» o «Suor Ghiottizia» che nutrì e coccolò d’Annunzio fino al giorno della sua morte.

Antonella Monzoni ha cercato le tracce lasciate da queste donne nelle loro stanze, negli oggetti e negli arredi che riportano alla loro esistenza, nel tentativo di raccontare un universo femminile ricco di memorie, di silenzi, di rimorsi e rimpianti.

 

 

 

BIOGRAFIE ARTISTE

Luisa Menazzi Moretti

Luisa Menazzi Moretti (Udine, 1964) all’età di tredici anni lascia l’Italia per trasferirsi con parte della sua famiglia in Texas, dove frequenta le scuole e l’università. In quegli anni segue corsi di fotografia prediligendo lo sviluppo e la stampa in bianco e nero. Ritorna a vivere in Europa, si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Università degli Studi di Udine, lavora a Londra per poi trasferirsi in Italia dove ha vissuto a Bologna, Roma, Venezia e Napoli. In anni recenti ha trasformato la sua passione per la fotografia conferendole progettualità e dedicandosi all’attività espositiva ed editoriale. Tra le mostre si segnalano Dieci anni e ottantasette giorni, un lavoro sulla vita dei carcerati nel braccio della morte in Texas presentato alla Robert F. Kennedy International House of Human Rights a Firenze (2024), al Ma.Co.F – centro della fotografia italiana – a Brescia (2023), al Museo Santa Maria della Scala di Siena (2017) all’European Month of Photography (EMOP) di Berlino (2016); Io sono, un progetto sui rifugiati, ospitato al MUDEC di Milano (2021), al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), al Museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi a Matera e al Museo Archeologico di Potenza (2018); Solo, ospitato al MATA nell’ambito del Festival della Filosofia di Modena (2019); Somewhere, Villa Manin, Udine (2016); Tre Oci tre mostre, Fondazione Tre Oci, Venezia (2015); Words, Forum Universale delle Culture, Napoli (2015), Galleria Civica Tina Modotti, Udine, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Pordenone (2014); Cose di natura, un progetto per la Galleria d’Arte Moderna di Genova (2014). Suoi libri sono stati pubblicati da Artem, (Far Fading West, 2023), Giunti Editore (Io sono/I Am, 2017), Contrasto (Ten Years and Eighty Seven Days, 2016), Gente di Fotografia (Somewhere, 2016) e ancora Artem (Cose di natura / Nature’s Matters, 2014 e Words, 2013). Tre progetti dell’autrice, Dieci anni e ottantasette giorni, Io sono e Casa mia – un video dedicato ai bambini dei Quartieri Spagnoli di Napoli dove l’artista vive parte dell’anno – sono stati premiati con quattro menzioni d’onore dall’International Photography Awards di New York.

 

Antonella Monzoni

Antonella Monzoni vive a Modena. Pratica una fotografia di reportage profondamente umanista con una spiccata cifra intimista tesa all’assimilazione culturale del ricordo. Così in “Madame” (Premio Giacomelli 2007 e Selezione PhotoEspana-Descubrimientos 2008), in “Somewhere in Russia” (Premio Chatwin per la fotografia 2007) e in Silent Beauty (Menzione d’onore IPA 2008).
 Nel 2009 con “Ferita Armena” riceve la Menzione Speciale Amnesty International Festival dei Diritti, è finalista al Premio Ponchielli e viene selezionata al festival internazionale di fotografia documentaria Visa pour l’Image, Perpignan.
 Sempre nel 2009 vince il Best Photographer Award al Photovernissage di San Pietroburgo e nel 2010 viene proclamata Autore dell’Anno FIAF.
 Dal 2011 fa parte del Collettivo Synap(see). Nel 2012 riceve il primo premio VIPA, Vienna International Photo Award.
 Nel 2015 le viene riconosciuto il Premio Internazionale di Fotografia Scanno dei Fotografi. Nel 2016 il libro “Ferita Armena” vince il Premio Bastianelli come miglior libro fotografico pubblicato in Italia.
Nel 2018 entra nell’Associazione Donne Fotografe-Italian Women Association e nello stesso anno FIAF le conferisce l’Onorificenza di Maestro della Fotografia Italiana MFI.
Nel 2020 vince la Call for Entry del Praga Photo Festival.
Ha creato diversi Progetti fotografici collettivi, tra cui “FUTURA, storie di donne” e “Le Anime del Bosco”, dedicato al bosco del Monte Pisano ferito dall’incendio del 2018. Ha pubblicato diversi libri fotografici e dummy book. Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. È vicedirettore editoriale della rivista di cultura fotografica “Gente di Fotografia”.

 

INFORMAZIONI

Ingresso gratuito con prenotazione consigliata al CUP Centro Unico Prenotazioni, attivo da lunedì a sabato, dalle 10.00 alle 18.00

Tel. +39 030 8174200 – cup@bresciamusei.com – bresciamusei.com

 

Al termine dell’incontro i partecipanti potranno visitare le mostre del Brescia Photo Festival allestite al Museo di Santa Giulia – Franco Fontana. Colore e Maurizio Galimberti. Brescia, Piazza Loggia 1974 – gratuitamente.

 

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La Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi Marzoli, Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Castello di Brescia Falco d’Italia e Cinema Nuovo Eden. Fondazione Brescia Musei è con Pinacoteca Tosio Martinengo, ente capofila della Rete dell’800 Lombardo. I Musei Civici di Brescia sono inclusi nell’offerta di Associazione Abbonamento Musei.

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Il Vittoriale degli Italiani – complesso di edifici, vie, piazze, giardini, corsi d’acqua e un teatro all’aperto – eretto tra il 1921 e il 1938 per volontà di Gabriele d’Annunzio – è uno dei musei più visitati d’Italia e una delle case museo più visitate al Mondo. Costruito a Gardone Riviera, sulle rive del lago di Garda, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale, si conferma luogo più che mai vitale, visitato ogni anno non solo da studenti e turisti, ma anche da studiosi e intellettuali che ne frequentano gli archivi, e da artisti di caratura internazionale che hanno calcato il palcoscenico all’aperto del suo anfiteatro, o che hanno voluto celebrare il poeta abruzzese donando opere d’arte che oggi adornano i viali, le piazze e gli affacci sul lago. A partire dal 2008, l’inizio della presidenza di Giordano Bruno Guerri ha dato avvio a una serie di restauri e recuperi di aree fino ad allora dimesse, e alla creazione di nuovi allestimenti e spazi espositivi arricchiti con nuovi servizi che hanno riconsegnato al pubblico il complesso del Vittoriale finalmente riportato al suo antico e originario splendore.

 

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Fortemente voluto dal Comune di Brescia, il Macof – Centro della fotografia italiana, è lo spazio espositivo dedicato alla fotografia italiana, aperto nel maggio 2016 nell’importante sede del palazzo barocco Martinengo Colleoni. È affidato alla direzione artistica di Renato Corsini e si avvale della consulenza di un comitato scientifico formato da due indiscussi protagonisti della fotografa italiana, Gianni Berengo Gardin e Uliano Lucas, e dalla storica della fotografia Tatiana Agliani. È un luogo di informazione, studio e ricerca sulla fotografia italiana e sulla sua storia, uno spazio aperto alla discussione sul linguaggio visivo, sulle tendenze che caratterizzano oggi la fotografia italiana e sulle sue prospettive future.

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VITTORIALE DELLE ITALIANE

Gardone Riviera (BS), Vittoriale degli Italiani (via del Vittoriale 12)

25 maggio – 30 settembre 2024

 

Orari:

tutti i giorni, 9.00-20.00

la biglietteria chiude un’ora prima

 

Biglietti:

la visita della mostra è inclusa nel Biglietto Parco

Biglietto intero: 12 euro

Biglietto ridotto: 10 euro

 

Informazioni:

  1. +39 0365 296 511; info@vittoriale.it