Piccoli Comuni, nei 134 borghi bresciani un tesoro di 17 tipicità che vale oltre 540 milioni di euro

I 17 cibi bresciani certificati DOP e IGP sono custoditi nella rete dei 134 piccoli comuni bresciani e valgono oltre 540 milioni di euro portandoci al quinto posto della classifica delle provincie italiane per impatto economico DOP/IGP. È quanto afferma Coldiretti Brescia, su dati Ismea Qualivita, in occasione della presentazione a Roma del nuovo rapporto di Coldiretti/Fondazione Symbola “Piccoli Comuni e Tipicità”.

“I piccoli borghi rappresentano un motore turistico che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale del paese –  precisa Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia – hanno un significativo valore economico, storico, culturale e ambientale da salvaguardare creando le  necessarie condizioni  affinché la popolazione residente e le attività economiche possano rimanere”.

In provincia di Brescia – spiega Coldiretti Brescia – su dati Comuni Italiani.it – i borghi con meno di cinquemila abitanti sono 134, pari al 65% del totale dei comuni della provincia che oggi sono 205.  Le 17 tipicità agroalimentari DOP e IGP sono così suddivise: 8 formaggi, 2 produzioni di olio, 5 salumi e 2 pesci.

Tra questi – continua Coldiretti Brescia –  sono 2 i prodotti che si realizzano esclusivamente in borghi con meno di cinquemila abitanti: il Salmerino del Trentino e le Trote del Trentino che vengono allevati, oltre che nella provincia autonoma di Trento, esclusivamente a Bagolino in Vallesabbia che conta 3879 abitati.

Il Salmerino del Trentino IGP – afferma Coldiretti – è un pesce che ha un basso contenuto di grassi, la carne è bianca o salmonata ed ha una consistenza morbida e asciutta, unito a un delicato sapore. La zona di produzione, per quanto riguarda la Lombardia, coinvolge solo il piccolo comune di Bagolino, in provincia di Brescia.

Le Trote del Trentino IGP – specifica la Coldiretti – si presentano con il dorso verdastro con una fascia rosea su entrambi i fianchi, ventre biancastro, macchie scure sparse sulla pinna dorsale e caudale. La carne è molto magra, morbida e delicata. La zona di produzione, per quanto riguarda la Lombardia, coinvolge solo il piccolo comune di Bagolino, in provincia di Brescia.

Oltre a queste, tra le 17 DOP e IGP bresciane, vanno sottolineate tra le altre: il nostrano Valtrompia, il Silter, il Grana Padano, il Provolone Valpadana, l’olio extravergine d’oliva del Garda e l’olio extravergine oliva Laghi Lombardi.

A livello italiano – conclude la Coldiretti regionale – il 93% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni con meno di cinquemila abitanti: un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo, con 2 italiani su 3 (65%) tra coloro che andranno in vacanza che visiteranno un borgo nell’estate 2024, secondo Ixe’.