Credito e finanza aziendale: buona la solidità delle imprese bresciane
La Camera di Commercio di Brescia, su dati di fonte Unioncamere Lombardia, ha elaborato un report che evidenzia come le imprese bresciane, nel corso del 2023, hanno fatto ricorso al credito principalmente per investimenti produttivi (compreso l’adeguamento digitale) e l’efficientamento energetico.
Particolarmente significativa la percentuale di tali tipologie di investimento nei settori dell’industria (76,4%) e dell’artigianato (36,5%), ancor più se comparata con i corrispondenti dati di livello regionale (58,3% per l’industria e 28,9% per l’artigianato), a testimonianza del fatto che il comparto manifatturiero bresciano guarda già decisamente al futuro nella prospettiva di mantenere le sue posizioni di eccellenza. Percentuali inferiori si registrano, invece, nei settori del commercio (20,7%) e dei servizi (24,6%).
Minore il ricorso al credito per liquidità di cassa nel settore dell’artigianato (19%) rispetto all’industria (28,2%), il commercio (28,7%) e i servizi (23%).
Nei settori dell’artigianato, del commercio e dei servizi, numerose sono le imprese che non hanno fatto alcun ricorso al credito e a fonti di finanziamento, in media il 55,5%, mentre nel settore dell’industria la percentuale scende al 27,3%.
Per circa la metà delle imprese intervistate, pur in un quadro complessivo di difficoltà nell’accesso al credito, invariate sono risultate le condizioni, rispetto allo scorso anno, per quanto riguarda la quantità di credito disponibile/erogabile, la tipologia di strumenti finanziari offerti così come per i tempi di valutazione/accettazione delle richieste. Tuttavia, nei casi diversi dall’invarianza, prevale il peggioramento al miglioramento.
Un peggioramento riguardo al tasso applicato si registra per il 43,5% delle imprese dell’industria, per il 37,9% di quelle dell’artigianato, per il 30,6% di quelle del commercio e il 41,4% di quelle dei servizi. Peggiorato, complessivamente nel 36,7% dei casi, risulta anche il costo complessivo del finanziamento. La medesima situazione è attesa anche nel prossimo trimestre, visto che il recente taglio dei tassi di interesse, avrà effetti modesti e nel medio termine.
Complessivamente buono risulta l’indice di indebitamento delle imprese bresciane, ovvero la proporzione tra i fondi presi in prestito e il patrimonio netto dell’azienda, che è inferiore a 1, mediamente, nel 68,4% dei casi (70,62% è il dato complessivamente riferito alle imprese Lombarde).
Riguardo al livello di preoccupazione rispetto alla capacità di rimborsare il debito finanziario acquisito fra marzo 2023 e marzo 2024, le imprese bresciane appaiono sostanzialmente tranquille: nessuna o bassa preoccupazione si registra nell’industria (nell’82,8% dei casi), nell’artigianato (73,3%), nel commercio (83,2%) e nei servizi (79,1%). Tuttavia, da parte del finanziatore bancario, si assiste, anche se in misura limitata, a un peggioramento in termini di garanzie richieste.
“In un quadro generale che ha visto l’area euro in fase di crescita molto debole con inflazione in frenata e aspettative di riduzione dei tassi ridimensionate – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – le imprese bresciane hanno complessivamente dimostrato una buona solidità finanziaria e, soprattutto, la volontà di ricorrere al credito principalmente nella prospettiva di affrontare le sfide della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’innovazione. Ancora notevoli si rivelano le problematiche legate al costo dell’accesso al credito che però, al momento, non inficiano la possibilità di rimborso del debito finanziario”.