2° trimestre 2024: rallenta la spinta rispetto a inizio anno. Bene fatturati e occupazione, lo osserva l’indagine congiunturale del centro studi CONFAPI brescia

Fatturato in crescita per oltre la metà delle imprese, ma mercato domestico meno vivace rispetto a inizio anno e investimenti in contrazione. Segnali moderatamente positivi dal fronte occupazionale. A osservarlo è l’indagine congiunturale sul secondo trimestre del Centro Studi Confapi Brescia. L’analisi è stata realizzata interrogando un campione di 100 imprese associate, in prevalenza del settore metalmeccanico e con fatturati inferiori ai 10 milioni di euro. Il report osserva un secondo trimestre in parziale rallentamento. «Gli ordinativi tardano a ripartire – si legge nel rapporto -, la produzione resta pressoché invariata, c’è però un aumento non trascurabile delle giacenze su periodo».

 

Entrando nel dettaglio, il fatturato risulta in miglioramento, effetto dei dati positivi sugli ordinativi del primo periodo dell’anno: oltre la metà delle imprese (52%) registra una crescita, anche se non è trascurabile il 33% di Pmi che registra invece un calo. Produzione e ordini sono in crescita per circa quattro imprese su dieci, mentre sono in calo per un’impresa su tre. Notizie positive dal fronte occupazionale, rispetto al quale più di un’impresa su quattro (26%) ha aumentato il personale (a fronte di un 9% che lo ha diminuito). In rallentamento gli investimenti, in particolare all’estero: contesto geopolitico instabile da un lato ed elezioni Usa dall’altra – il cui esito potrebbe determinare mutamenti sostanziali anche nel rapporto con l’Europa – determinano una scarsa propensione a nuovi progetti da parte delle imprese.

 

Per quanto concerne i costi dell’energia, questi risultano in crescita per quasi il 30% delle imprese, a fronte di un 17% che li osserva in calo. Peggio va ai costi delle materie prime, in crescita per il 44% delle piccole e medie imprese, oltre il doppio rispetto a quelle che osservano invece prezzi in calo. «I segnali di crescita dei costi – sottolinea però l’indagine -, al momento fortemente focalizzati sulla componente materie prime, non trovano riflessi significativi nelle dinamiche dei prezzi».

 

Il 57% delle imprese ha, in questo momento, un grado di utilizzo degli impianti inferiore al 70% (una su cinque addirittura sotto il 50%). Il 24% delle imprese ha invece un grado di utilizzo degli impianti molto elevato, superiore all’85%.

 

«I dati registrano un peggioramento delle condizioni di mercato in Italia e anche all’estero la situazione non è particolarmente rosea – afferma Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia -. L’auspicio è che l’iter definitivo per l’attuazione di Industria 5.0 venga ultimato al più presto. Si tratta di risorse importanti, insieme a quelle del 4.0 si tratta di quasi 13 miliardi, che potrebbero aiutare le piccole e medie imprese a fare i necessari investimenti, ora bloccati, per essere sempre più competitive sui mercati».

Da parte sua anche una sottolineatura sulla buona tenuta

dell’occupazione: «I dati positivi testimoniano come gli imprenditori, anche in una fase instabile, tendano a mantenere e a consolidare il rapporto con i loro collaboratori, consapevoli della fatica che si faccia a trovare nuovo personale qualificato e del fatto che i collaboratori rappresentino una risorsa sempre più importante per una sana crescita aziendale».