Sabato 27 luglio alle ore 21.15 a Lovere: una ballata per Chiara

Lovere, uno de “I Borghi più belli d’Italia”, affacciato sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, celebra i 70 anni della televisione italiana dedicando la XV edizione del progetto “Lovere, il Borgo della luce” alla televisione contemporanea con alcuni dei volti più noti del panorama televisivo e un particolare omaggio a Raffaella Carrà e a Mike Bongiorno. Tutte le sere, sino al prossimo 8 settembre, sarà possibile ammirare la suggestiva illuminazione artistico-scenografica, firmata dall’artista Marco Lodola, su oltre 10.000 mq di edifici affacciati sul meraviglioso anfiteatro di Piazza Tredici Martiri, l’Accademia Tadini, Piazza Garibaldi e Piazza Vittorio Emanuele II nel Borgo antico.

In continuità con il tema dell’edizione estiva 2024 del “Borgo della luce”, l’organizzazione di “deSidera Bergamo Festival”, in collaborazione con il Comune di Lovere, propone uno spettacolo a tema dal titolo “Una ballata per Chiara” nella quattrocentesca Basilica di Santa Maria in Valvendra avvalendosi dell’interpretazione di Ippolita Baldini, una delle più straordinarie artiste del panorama italiano. Uno spettacolo divertente, ironico e sorprendente, capace di far riflettere attraverso la storia di Santa Chiara, del curioso fatto che l’ha portata a diventare Patrona della Televisione, come espediente per celebrare il misticismo contemporaneo che la tv e i nuovi mezzi di comunicazione suscitano attraverso “nuovi predicatori”, programmi di successo e icone senza tempo.

 

LO SPETTACOLO

“Una Ballata per Chiara” ha il proposito di narrare la vita di Chiara d’Assisi in chiave ludica, sfruttando la leggerezza e la contagiosa fisicità che caratterizzano lo stile comico-teatrale di Ippolita Baldini.

Un lavoro che vuole offrire al pubblico un ritratto di Chiara il più possibile fedele e rispettoso dei fatti, quanto delle scelte spirituali che hanno guidato Chiara nella sua crescita umana e spirituale, divenendo una delle figure femminili più rilevanti e più rivoluzionarie della storia.

Concentrandosi su alcuni episodi e personaggi che meglio si prestino a rappresentarne le gesta, e al contempo permetterci un’interpretazione scenica che faccia leva su una partecipazione divertita e complice del pubblico, si attinge a diversi aspetti della Commedia dell’Arte in cui leggenda e verità storica si confondono.

La scelta di Ippolita Baldini quale interprete della storia di Chiara è dovuta al suo essere un personaggio televisivo nota al grande pubblico. Santa Chiara, al contempo, è patrona delle tele-comunicazioni. Un piccolo nesso che rimanda ad un semplice e altrettanto giocoso legame che unisce le due donne.

 

IPPOLITA BALDINI

Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, dal 2009 lavora come attrice per progetti teatrali e cinematografici. Il pubblico italiano l’ha conosciuta nel ruolo della Dodi nel film di Luca Miniero, “Benvenuti al Nord”. Per Pedro Almodovar, ha realizzato un cortometraggio su Mina Mazzini. Nel 2012 ha aperto in Italia una sua attività di teatro nelle case.

Si esibisce nei salotti o circoli privati con spettacoli brillanti, alternando monologhi comici tratti dal repertorio di Franca Valeri e Franca Rame, le sue maestre e “donne franche”. L’attività ha preso il volo e nel 2014 Ippolita ha deciso di portare il suo progetto in America, “Theatre in your kitchen, from Italy to New York”.

Dopo la splendida parentesi statunitense Ippolita torna in Italia con un nuovo progetto. Questa volta uno spettacolo suo, con la collaborazione di Emanuele Aldrovandi scrive il suo primo show: “Mia mamma è una Marchesa”. Lo spettacolo ha debuttato nel febbraio 2015 a Roma al Teatro Ambra Garbatella ed è stato rappresentato in tutta Italia, sia all’intero di teatri che di salotti privati, passando per palcoscenici prestigiosi come il Teatro Franco Parenti e lo Zelig Cabaret. Questi ultimi due esempi testimoniano la poliedricità del lavoro, che si pone sulla sottile linea di confine che divide il teatro di prosa e il cabaret.

Parallelamente inizia la collaborazione con la scuderia di Zelig, dal dicembre 2015 Ippolita inizia a fare i primi passi nel cabaret, partecipa allo Zelig Lab di Milano testandosi con un nuovo personaggio, Lucia Agazzi, anche detta “Lucy la single”, una milanese in cerca d’Amore, “sempre sul pezzo btw”. Con questo personaggio entra a settembre 2016 a far parte del cast di Colorado,

poi negli anni è stato anche a Zelig (con Claudio Bisio e Vanessa Incontrada) e Only Fun (con Eletta Lamborghini e i Pampers). Nel 2017 entra nel cast di Camera Cafè con Luca e Paolo. Continua

anche il lavoro in Teatro, nel 2018 e 2019 è coprotagonista accanto ad Antonio Cornacchione nello spettacolo “L’ho fatto per il mio paese”, che verrà rappresentato nelle grandi città italiane.

Nel cinema interpreta Serena, la moglie di Carlo Buccirosso, diretta da Christian De Sica nel film “Sono solo fantasmi”. Nel 2019 produce, insieme al Teatro della Cooperativa, “Una Marchesa ad

Assisi” monologo comico scritto con Emanuele Aldrovandi e nel 2023 lancia il progetto di studio: “V’Angelo” co-prodotto con Francesca Porrini e il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, commedia

scritta e interpretata con Francesca Porrini per la regia di Simone Toni. Lo spettacolo è stato successivamente prodotto da Desidera e sarà in scena anche con Federica Castellini nel 2024.

 

LUIGI GUAINERI

Regista e drammaturgo, attore, regista e film-maker milanese, dopo la laurea in Filosofia si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi in Regia Teatrale. Studia con Ida Kuniaki approfondendo il tema della Maschera Neutra, il Lecoq method e il Teatro Fisico. Studia inoltre con Torgeir Wethal e Roberta Carrero (Odin Teatre) e con Maria Consagra (Laban Method). Segue il Master in “FilmMaker-Documentario” allo IED. Ad oggi, alterna la sua attività di autore e

regista per i più importanti enti teatrali italiani (TFP, Piccolo di Milano, TDC di Milano, Argentina di Roma, Sociale di Como, Teatro Libero… tra gli altri) dove ha messo in scena opere di e tratte da autori classici come Brecht, Puskin, Bernhard, Shakespeare, Strindberg.

Collabora da 15 anni con il teatro di ricerca affiancando il gruppo Teatro della Contraddizione di Milano. Negli ultimi cinque anni sta inoltre portando avanti un percorso didattico che lo vede coinvolto oltre che nei normali enti teatrali, anche all’interno di istituti psichiatrici come il MAPP di Milano (Museo delle Arti ex-Paolo Pini, per la salute mentale) CRA di Sarnico, per la produzione di spettacoli che puntano al coinvolgimento scenico sia degli utenti che del personale medico impiegato presso gli istituti stessi.

Ha partecipato, in veste d’attore, in “Malamore” (vincitore del Premio Flaiano), di e per la regia di A.M. Brunetti, in scena a gennaio 2019 al Teatro Libero di Milano.

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO

Lo spettacolo è ad ingresso libero e gratuito senza prenotazione fino ad esaurimento posti (limitato a 200 persone).