Il 21 settembre si svolgerà l’inaugurazione della mostra “GENERAZIONE ANNI ‘90 E NUOVO MILLENNIO”
Nella sede dell’Associazione Artisti Bresciani – AAB in Vicolo delle stelle, 4 a Brescia, sabato 21 settembre 2024 alle ore 18 sarà inaugurata la mostra “GENERAZIONE ANNI ‘90 E NUOVO MILLENNIO”, un progetto pluriennale curato da Ilaria Bignotti, in collaborazione con Camilla Remondina.
L’esposizione ha come obiettivo quello di far conoscere giovani artisti bresciani che già stanno definendo nuove direzioni della ricerca visuale e che stanno segnando in modo personale e saliente il corso dell’arte contemporanea.
Ilaria Bignotti ha scelto come tema di questa edizione la fragilità, spiegando che “l’età fragile” rimanda a una condizione che connota diverse stagioni della vita individuale, ma contrassegna anche la stagione collettiva che stiamo vivendo. La fragilità diventa così un tema contemporaneo, che ci coinvolge e ci riguarda, come persone e come comunità.
La curatrice sottolinea ulteriormente questo aspetto scrivendo: “Fragilità. Non significa rottura. Non significa dispersione. Non significa, nemmeno, disperazione. Se sono spaccato, se sono smarrito, se sono abbattuto non sono sul punto di spezzarmi, sul punto di perdermi, sul punto di abbandonare la speranza. Se sono fragile, invece, dichiaro di poter arrivare a tutti questi stati – stadi – di disgregazione. Ma se sono fragile chiedo, coraggiosamente, che una mano tesa, uno sguardo vigile, un pensiero attento sappiano ancora capire il mio stato, la mia situazione, il mio precario camminare in un terreno instabile, minato, provvisorio, impermanente.”
Il presidente di AAB Massimo Tedeschi in merito alla fragilità sottolinea che: “Non è un’ammissione di debolezza. È una cifra distintiva, un grido forse, una sensibilità di certo, una condizione esistenziale e artistica che vibra sotto la superficie di opere che coinvolgono i materiali e gli stili più diversi.”
In questa occasione espongono i MILLENNIALS e i giovani nati alla fine degli anni ‘90: Anna Cancarini, Avitha Panazzi, Daniele Piemontese, Emma Castellani, Stefano Riboli e Valery Franzelli.
Ricordiamo, infine, che la mostra sarà visitabile da sabato 21 settembre a mercoledì 9 ottobre 2024, in orario festivo e feriale (esclusi i lunedì) dalle ore 16 alle ore 19:30.
GLI ARTISTI
Anna Cancarini (Brescia, 1998) si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia nel 2020 e si è specializzata in Arti Visive Contemporanee nel 2023 presso la stessa Accademia. La sua poetica e i suoi lavori sono legati all’esigenza di rappresentare il proprio vissuto, le esperienze personali e gli eventi traumatici.
Emma Castellani (Brescia, 2001) vive e studia a Brescia. Si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia e attualmente frequenta il corso specialistico di Arti Visive Contemporanee presso la stessa Accademia. La sua ricerca indaga la fine a cui ogni realtà è destinata, tentando parallelamente di fermare il ricordo e recuperarne un breve momento per renderlo eterno attraverso l’Arte.
Valery Franzelli (Chiari, 1998) si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia nel 2021 e si è specializzata in Arti Visive Contemporanee nel 2023 presso la stessa Accademia. La sua ricerca artistica indaga le tematiche del vuoto, del silenzio e della memoria, rappresentate attraverso l’utilizzo della parola come mezzo d’espressione.
Avitha Panazzi, nata in India, vive e lavora a Brescia. Nel 2018 si laurea in Architettura all’IUAV di Venezia e nel 2023 in Arti Visive Contemporanee all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Per Panazzi l’arte è un linguaggio silenzioso, vitale per osservarsi, riflettere e relazionarsi. La sua ricerca indaga il tema del limite, della memoria e dell’identità.
Daniele Piemontese (Brescia, 2001) vive a Breno. Si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia e attualmente frequenta il corso specialistico di Arti Visive Contemporanee presso la stessa Accademia. La sua ricerca si concentra sul tema della corazza. Rappresentando sentimenti, paure e sensazioni passate e presenti, Piemontese reinterpreta e traduce aspetti di sé stesso e li presenta in modo tale da assumere altre forme.
Stefano Riboli (Crema, 1998) vive e lavora tra Crema e Brescia. Si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia nel 2020 e si è specializzato in Arti Visive Contemporanee nel 2023 presso la stessa Accademia. Attraverso l’utilizzo di mezzi sia digitali che fisici, la sua ricerca si concentra sul rapporto tra reale e virtuale, naturale e artificiale.