Manerbio: doni dal pugile poeta
La seduta del Consiglio Comunale di Manerbio, che si è tenuta lo scorso lunedì 30 settembre, è stata accompagnata da un momento di particolare significato. Gianpaolo Gabanetti, pugile manerbiese classe 1951, ha deciso di donare al Comune i suoi guantoni, gli scarpini e la cintura che il 5 aprile del 1965 lo ha consacrato campione italiano dei pesi welter.
Oggetti di indubbio valore, ora custoditi in una teca che in futuro verrà esposta nel Palazzo Comunale. Sarà questo il modo per rendere il meritato tributo ad una figura che ha saputo rendere onore a Manerbio per i traguardi sportivi raggiunti, ma anche per la sua passione verso la poesia, tanto da meritare l’appellativo di “pugile poeta”. Dopo una lunga e proficua esperienza tra i dilettanti, con ben 110 vittorie in altrettanti incontri, Gabanetti è approdato al professionismo, dove ha vissuto il suo momento più intenso nel 1965, quando è stato chiamato ad affrontare il campano Ciro Cipriano, ritenuto da molti uno dei giovani più promettenti del panorama pugilistico dell’epoca.
Nonostante i pronostici, l’incontro con in palio la corona dei pesi welter si è concluso con la vittoria del pugile manerbiese. Una grande soddisfazione per lui e per tutti gli appassionati di boxe dell’epoca, manerbiesi e non. Ora tutta la Comunità potrà tornare ad ammirare i cimeli che ricordano le gesta del nostro campione. Un pugile-poeta vincente sul ring, ma anche nella vita di tutti i giorni, grazie alla sua sensibilità e alla sua disponibilità verso gli altri (è stato per anni un donatore Avis). “Siamo profondamente onorati di ricevere questi preziosi doni – è stato il commento del sindaco Paolo Vittorielli e dell’assessore allo sport Mario Mantovani – un gesto che esprime un forte attaccamento per la propria Comunità. Questi cimeli non rappresentano solo un omaggio ad un atleta manerbiese che ha saputo raggiungere i massimi livelli, ma rappresentano l’occasione per porre in evidenza le qualità e le virtù che hanno permesso a Gabanetti di distinguersi, valorizzando gli ideali che sono alla base dello sport nel suo significato più profondo. Sono questi gli spunti che hanno reso il nostro illustre concittadino un campione nella vita e motivo d’orgoglio per tutti i manerbiesi”.