“Nel modo in cui cadono le foglie” il nuovo romanzo di Simonetta Calosi

“Alle cadute rovinose, alle mani tese, alla primavera che ritorna, nonostante tutto”.

Questa la dedicata con cui si apre il nuovo romanzo giallo di Simonetta Calosi, intitolato “Nel mondo in cui cadono le foglie”.

Un romanzo dalla scrittura scorrevole, in cui la storia interessante ed intrigante, tiene il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine.

Certamente un romanzo da leggere tutto di un fiato.

Di cui non vogliamo svelarvi troppo … perchè vi consigliamo di leggerlo !!

Ottobre 2015.

L’autunno colora i vicoli e le piazze bresciane regalando alla città un’atmosfera crepuscolare che ben si sposa con l’animo riflessivo del commissario di Polizia Pietro Orlandi. Affiancato dall’intraprendente restauratrice Siria Pacini, si troverà, suo malgrado, a dover fare i conti con un’indagine che vedrà suo figlio Luca coinvolto in un caso di omicidio.

Tra morti anomale, amare verità che riemergono dal passato, serpeggianti tensioni e affascinanti presenze femminili, il sentimento che lega i due protagonisti verrà messo a dura prova. Sullo sfondo, le inquietudini adolescenziali dei rispettivi figli si intrecciano con gli eventi in maniera imprescindibile, ricordandoci che la vita altro non è che un susseguirsi di stagioni che scorrono inesorabili.

Ed ora due appuntamenti imperdibili … occasioni uniche per incontrare l’autrice.

 

Biografia

Mi chiamo Simonetta e sono nata a Brescia dove lavoro come restauratrice di opere d’arte. L’amore per la scrittura e per l’arte ha scandito il mio percorso, influenzando le mie scelte, e consegnandovi la donna che sono oggi. “Scrivi ciò che vorresti leggere”. Questo è il mio motto e, nel mio romanzo ideale, due sono gli elementi che non possono mancare: il giallo e il sentimento. La stesura di Nel modo in cui cadono le foglie è stata alimentata da tre desideri fondamentali; voler dare un seguito alle indagini del commissario Pietro Orlandi, il secondo è legato a doppio filo con la mia città: Brescia, alla quale ho voluto rendere merito, il terzo è nato dall’immagine poetica dell’autunno come metafora dell’esistenza.