“Inno a Venere”, a Iseo la mostra di Patrizia Benedetta Fratus

Patrizia Benedetta Fratus ha dedicato anni a pratiche artistiche partecipate e relazionali, con particolare attenzione alle declinazioni della prevaricazione, in primis nei confronti del genere femminile. In questo terreno è germogliata la sua ricerca delle ragioni e delle dinamiche che sono alla radice della violenza e che derivano da un costante processo di svilimento e desacralizzazione, di trasformazione del soggetto in oggetto. Per potere cambiare la realtà è necessario osservarla da punti di vista differenti e divergenti e in questa visione dell’arte rientra Inno a Venere, un percorso che si snoda tra opere che hanno nella possibilità e nella trasformazione il loro focus” scrive la curatrice della mostra Barbara Pavan. “Inno a Venere, l’opera che dà il titolo alla mostra, consegna all’osservatore la speranza di una possibile nuova Venere, ritratto di una bellezza che nasce dalle cicatrici, reali e concrete di una giovane donna vittima di violenza.

 

Visitabile fino a lunedì 25 novembre 2024 Una mostra a cura di Barbara Pavan, in collaborazione con la Rete di Daphne.

 

La mostra si inserisce tra gli eventi che il centro antiviolenza Rete di Daphne, che ha sede a Iseo con quattro sportelli delocalizzati in altri comuni, organizza nel mese di novembre, mese dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. La mostra terminerà proprio il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere con un reading collettivo alle 18, aperto e tutte e tutti gli interessati che hanno a cuore un cambio di passo e di cultura.

 

Non si terrà la conferenza stampa, ma in allegato trova due immagini relative alle opere in mostra in oggetto, qualora voglia darne notizia.

Dida: Patrizia Fratus, FACCIA A FACCIA, scultura a uncino con filo di recupero Patrizia Fratus, INNO A VENERE, fotografia su tela ricamata, dipinta e foglia oro