Confapi: tra elezioni americane e brics, all’Europa serve tornare protagonista

Tra il voto americano, dove Donald Trump ha sconfitto Kamala Harris, e la recente espansione del blocco dei BRICS, il ruolo dell’Europa appare sempre più incerto e cruciale, e impone una chiara definizione di strategia nel contesto di una competizione globale in forte crescita. Opportunità e competizione saranno due facce della stessa medaglia. Dopo il voto del 5 novembre, indipendentemente dalla vittoria di Trump o Harris, è probabile che gli Stati Uniti proseguano nel rafforzare il reshoring industriale, incentivando il ritorno delle attività produttive e degli investimenti strategici sul suolo americano. In questo quadro, la posizione dell’Europa lungo le catene del valore globali, in particolare nei settori critici come semiconduttori e alta tecnologia, si dimostra sempre più complessa e rilevante.

Secondo l’analisi di Confapi Brescia, l’Europa dovrà valutare con attenzione il proprio ruolo in questi ambiti per mantenere competitività e centralità economica. Dal periodo di Trump a quello di Biden, e in vista del ritorno di Trump, gli Stati Uniti hanno mostrato una crescente focalizzazione sull’indipendenza economica nei settori chiave, pur continuando ad aumentare la domanda di beni europei.

L’export dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti, infatti, è cresciuto dai 400 miliardi di dollari nel 2016 ai 495 miliardi sotto l’amministrazione Trump, fino a raggiungere i 522 miliardi durante la presidenza Biden.

Confapi Brescia ritiene che questa tendenza rappresenti un’opportunità significativa per l’Europa, a patto che riesca a mantenere la propria competitività nei vertici della catena produttiva globale, consolidando la collaborazione con gli Stati Uniti in settori fondamentali come il farmaceutico e le infrastrutture.

Nel settore energetico, l’influenza americana sarà determinante e soggetta a variazioni, a seconda della sensibilità dell’amministrazione. Il ritorno di Trump potrebbe indirizzare il mercato verso una maggiore produzione di combustibili fossili. Confapi Brescia osserva che questi approcci avranno un impatto diretto sull’Europa, che potrebbe trovarsi legata alle scelte energetiche americane sia in termini di fornitura di gas che di investimenti nel settore green.

Parallelamente, il contesto internazionale vede il crescente protagonismo dei BRICS, recentemente ampliati per includere Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Etiopia ed Egitto. Nel vertice di Kazan, il blocco ha consolidato la cooperazione tra i Paesi del Sud Globale con l’obiettivo di modernizzare le istituzioni finanziarie internazionali e ridurre la dipendenza dal dollaro. Attualmente, i BRICS rappresentano il 46% della popolazione e quasi un terzo del PIL globale, e controllano una porzione significativa delle riserve auree e valutarie del pianeta. Progetti come BRICS Pay, un sistema di pagamento alternativo allo SWIFT, evidenziano il tentativo di questi Paesi di creare un ordine economico meno dipendente dalle valute occidentali.

L’analisi di Confapi Brescia sottolinea come questo scenario presenti sfide per l’Europa, che si trova a dover ridefinire il proprio ruolo di interlocutore commerciale e industriale con il Sud Globale.

Per l’Europa, è essenziale comprendere che la partita commerciale e industriale si gioca anche sull’ascesa dei BRICS, che hanno la capacità di agire come un vero e proprio cartello per le materie prime e di attrarre Paesi strategici, a partire dall’Africa. Secondo Confapi Brescia, lo sviluppo economico del Sud Globale richiede un impegno più attivo dell’UE nelle relazioni commerciali e nella cooperazione allo sviluppo, per evitare di vedere ridotta la propria influenza a vantaggio di nuove potenze emergenti.

In un contesto in cui l’equilibrio globale si sta ridefinendo, l’analisi di Confapi Brescia suggerisce che Europa e Italia debbano agire con maggiore vitalità politica e strategica.