Fragilità: nel bresciano sono sempre più numerose e variegate. I dati 2024 di Caf e Patronato Acli.
In linea con il 2022 e il 2023, anche il 2024 si è confermato un anno di crescita dei bisogni delle famiglie bresciane, alle prese con le difficoltà derivanti da sempre più acute diseguaglianze economiche, sociali, generazionali e di genere. Lo attesta il bilancio del lavoro annuale dei servizi di Caf e Patronato delle Acli provinciali, che fotografa le esigenze del nostro territorio.
“Come evidenziato durante il recente Congresso Nazionale Acli, l’asimmetria informativa contribuisce all’esclusione sociale, privando molte cittadine e cittadini dei propri diritti – commenta Stefania Romano, presidente delle Acli provinciali – Inoltre, la spinta verso la disintermediazione da parte della pubblica amministrazione, anziché semplificare l’accesso, spesso crea ulteriori barriere. Il nostro impegno come Patronato e Caf Acli è colmare questo divario”.
CAF ACLI
Il Caf, nel corso del 2024, ha consolidato la sua leadership nella provincia per il numero di clienti nei due servizi principali offerti, ovvero il Modello 730 e la Dichiarazione Isee. Una leadership che si è sviluppata notevolmente dal 2015 ad oggi: nel corso di questi 9 anni, si è registrata una significativa crescita delle dichiarazioni Isee, passando da 17.000 nel 2015 a quasi 40.000 nel 2024, con un aumento percentuale di circa il 135%. Lo stesso trend in crescita per le dichiarazioni dei redditi Modello 730, arrivate a 68.717, quindi un +38,57% negli ultimi 9 anni.
Quest’anno, al 30 novembre, si registra una riduzione significativa delle famiglie che hanno richiesto l’Isee rispetto allo stesso periodo del 2023. Il servizio, gratuito per la prima attestazione annuale, rappresenta uno strumento fondamentale per molte famiglie. Dal nostro osservatorio emerge un dato allarmante: mentre il calo complessivo delle richieste è del 7,69%, tra le famiglie con un Isee inferiore a 9.360 euro la flessione raggiunge il 19,95%. In altre parole, il 72,89% delle famiglie che non hanno richiesto l’Isee nel 2024 appartiene alla fascia più vulnerabile, colpita dall’abolizione di misure come il Reddito di Cittadinanza.
IL PATRONATO ACLI
Il Patronato Acli di Brescia, con la sua rete cittadina e provinciale, composta da 14 sedi zonali (presenti nelle tre valli, nella Bassa, in Franciacorta e sui laghi di Garda e d’Iseo) e da un centinaio di recapiti, tra cui anche quelli urbani di via Spalto San Marco e di via Branze, aperti nel 2022 e nel 2023, anche nel 2024 ha accolto numerose famiglie. Lo confermano le domande di maternità e l’assistenza offerta dal servizio lavoro domestico, così come le numerose consulenze fornite a molti lavoratori dipendenti e a molti pensionandi tra i Bresciani e le Bresciane (nonostante una normativa che li vuole allontanare sempre di più dal traguardo della pensione), nonché l’assistenza ad un buon numero di persone già pensionate affinché la loro pensione venisse correttamente ricalcolata con i contributi versati dopo il pensionamento oppure con quelli non considerati nel calcolo iniziale della pensione effettuato dagli enti previdenziali.
L’attenzione e la cura dei soggetti con maggiori fragilità, come disoccupati, titolari di Assegno di Inclusione e invalidi sia civili sia da lavoro, ci dicono che anche nel 2025, quando Brescia e la propria provincia dovranno affrontare in via sperimentale, con altre 8 province, la nuova procedura di accertamento della disabilità prevista dal decreto legislativo 62/2024, la squadra del Patronato Acli di Brescia farà la propria parte mettendosi a disposizione della cittadinanza e degli altri enti coinvolti affinché la transizione avvenga nel migliore dei modi con particolare riguardo alla tutela dei disabili e dei loro diritti.
Nel dettaglio i numeri 2024 del Patronato:
- 4400 domande di NASPI che rispecchiano il numero delle domande presentate nel 2023;
- 2350 domande di maternità, dato in crescita rispetto al 2023 quando ne erano state presentate circa 2300 nel corso di tutto l’anno;
- 2500 domande di Assegno di Inclusione e di Supporto alla Formazione e al lavoro, che è un dato superiore rispetto alle 1300 domande di Reddito di Cittadinanza presentate nel 2023, ma inferiore rispetto a quello del 2022 (circa 3000 domande), anno del secondo grande rinnovo delle domande di Reddito di Cittadinanza;
- 4800 dimissioni, dato in calo rispetto al 2023 in cui ne erano state presentate circa 5500;
- 4700 domande di pensione aperte, di vecchiaia e anticipate, dato leggermente in calo rispetto alle 4900 del 2023;
- 2500 domande di supplemento e di ricostituzione per motivi contributivi, dato in crescita rispetto alle 1800 del 2023;
- 10.000 domande d’invalidità, che rispecchiano il numero delle domande presentate nel 2023;
- 1300 interventi aperti in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, che rispecchiano il numero delle domande presentate nel 2023;
- 2500 famiglie assistite dal servizio lavoro domestico, dato in linea a quello del 2023;
- 1000 interventi effettuati dall’ufficio lavoro in materia di consulenza sui rapporti di lavoro e di controllo delle buste paga e dei TFR, dato in crescita rispetto agli 800 interventi del 2023.