Ricordare Giuseppe Alfano: un impegno per le libertà e i valori italiani

Ricordare Giuseppe Alfano: un impegno per le libertà e i valori italiani
La notte dell’8 gennaio 1993 Giuseppe Alfano, giornalista e insegnante siciliano, fu ucciso dalla Mafia con tre proiettili calibro 22 a pochi passi da casa. Era un uomo incorruttibile, un giornalista d’inchiesta con il fiuto e l’esperienza del poliziotto, l’intuito del magistrato e la passione per la ricerca della verità. Fu ucciso per il suo coraggio nel denunciare le connivenze e le attività criminali che avvelenavano la sua terra. La sua morte rappresenta ancora oggi un monito e un richiamo all’importanza di un’informazione libera e di cittadini consapevoli.
Un mese fa, il 10 dicembre, partecipando a Lecco ad un convegno organizzato da Azione sul tema della sicurezza ho avuto modo di ascoltare la toccante testimonianza della figlia, Sonia Alfano, già Presidente della Prima Commissione Antimafia, Anticorruzione e Antiriciclaggio del Parlamento Europeo. Sonia è molto impegnata nel preservare la memoria del padre e i diritti delle vittime della mafia, oltre che nel condurre un’intensa attività informativa relativamente alla criminalità organizzata.
Sembra un tema lontano dalla nostra benestante città eppure proprio le ricchezze del territorio hanno da tempo attratto le organizzazioni criminali. Brescia è infatti la terza provincia per beni confiscati alla Mafia dopo Milano e Monza Brianza. Da quasi due anni in città si trova una sezione della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, che opera in stretta collaborazione con quella di Milano. E tra gli strumenti di tutela attivato nel 2018 dal Comune di Brescia c’è il NAB, Network Antimafia Bresciano, che sostiene gli operatori commerciali e le vittime.
Il 28 ottobre abbiamo restituito alla città un immobile confiscato nel 2011, intitolandolo ad Emanuela Loi, prima donna Polizia di Stato ad essere uccisa in servizio in una strage mafiosa. Quello spazio è oggi Help Center e Pronto Intervento Sociale del Comune di Brescia. Un luogo di ascolto e speranza non solo per gli utenti di bassa soglia con gravi marginalità e senza fissa dimora da tutta provincia, ma anche per le nuove generazioni ed i minori non accompagnati.
Brescia è da sempre attenta ai bisogni di chi la abita. Ma oggi più che mai occorre continuare a formare ed educare le nuove generazioni per contrastare le organizzazioni criminali, che prosperano nell’ignoranza e nell’indifferenza. Solo conoscendo i meccanismi della mafia e il loro impatto devastante sulla società, i giovani possono infatti difendere le libertà costituzionali, i diritti fondamentali e i valori democratici che definiscono la nostra identità nazionale.
Ricordare il sacrificio di Giuseppe Alfano significa impegnarsi quotidianamente per una società giusta e libera, dove il coraggio della verità prevale sul silenzio della paura.

Luca Pomarici Consigliere Comunale gruppo Azione, ItaliaViva, Più Europa Presidente Commissione Comunale Sicurezza e Partecipazione