Coldiretti Brescia presente alla fiera Myplant e Garden 2025

Laura Facchetti: combattere la concorrenza sleale per promuovere un settore cardine dell’economia italiana

 

 

Mercoledì 19 febbraio, una delegazione di imprenditori agricoli bresciani, insieme alla presidente Laura Facchetti e al direttore Andrea Repossini, hanno assistito all’incontro: “Florovivaismo italiano, il motore verde del Paese” in cui è stato presentato il primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti.

 

Presenti per l’occasione, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, Valeria Randazzo, exhibition manager Myplant & Garden, Nada Forbici, coordinatore Consulta florovivaistica Coldiretti e presidente Assofloro, Riccardo Fargione, coordinatore Centro Studi Divulga, Mario Faro, presidente Consulta florovivaistica Coldiretti.

 

“Il rapporto Divulga/Ixe’ fotografa i record del florovivaismo Made in Italy ma fa suonare anche dei campanelli d’allarme da non sottovalutare – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, a partire dal problema della redditività delle imprese, sempre più strette tra aumento dei costi e concorrenza sleale dall’estero.

 

Anche per piante e fiori, così come per i prodotti alimentari, dobbiamo affermare con forza – precisa Coldiretti  –  il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l’enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità delle produzioni, con effetti positivi importanti dal punto di vista dell’ambiente e della salute: “fino a che continueranno le importazioni selvagge di prodotti che non rispettano i nostri stessi standard – aggiunge Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia – il valore aggiunto del ‘verde’ Made in Italy faticherà ad essere riconosciuto e premiato. E ciò impatterà duramente sull’economia dei nostri territori, tanto più che il florovivaismo è uno dei settori con il maggior utilizzo di manodopera”.

Il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone Ma sull’attività delle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina, abbinata agli effetti dei cambiamenti climatici. Proprio a causa del conflitto le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine, secondo il rapporto Divulga/Ixe’.

 

Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Il 72% delle importazioni Ue arriva dall’Olanda, con il porto di Rotterdam autentico “buco nero” in fatto di controlli sulla merce importata che finisce spesso per essere “triangolata” acquisendo la provenienza comunitaria, mentre tra i paesi extra-Ue si distinguono Cina, Thailandia ed Ecuador, questi ultimi soprattutto per gli arrivi di fiori.

 

Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.

In provincia di Brescia sono presenti oltre 1300 aziende florovivaistiche, sia come produzione che manutenzione del verde con circa 2.400 persone addette. Questi i numeri, di un settore importante, elaborati da Coldiretti Brescia in occasione della partecipazione alla Fiera Myplant e Garden 2025 a Milano, la più importante fiera professionale dell’orto-florovivaismo.

“Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy – conclude la presidente Facchetti – mettendone in risalto l’elevato valore ambientale oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle Politiche di sviluppo rurale”.