Compie un anno la prima app che dà suono e voce alle opere d’arte per i non vedenti

Migliaia di utenti attivi da tutta Italia e dal mondo, nuove funzionalità e partnership, un’intelligenza artificiale sempre più intelligente, un refresh grafico, a breve anche un tour informativo e divulgativo che avrà inizio sul lago di Garda, dove tutto è cominciato: a poco più di un anno dal lancio sul mercato, sono queste le ultimissime novità dal fronte Multiart, la prima app di sempre che dà voce, suoni e vita alle immagini, a disegni e opere d’arte che con un clic si trasformano in musica, finalmente fruibili da chi non può vedere, in particolare bambini e ragazzi non vedenti o ipovedenti.

Ideata dal collettivo di artisti bresciani The DouglaS MortimerS – i gardesani di Moniga Fabio Rebuschi, presidente; Mauro Maisel Zuliani, vicepresidente; Igor Costanzo, direttore artistico – e sviluppata grazie a vari sostenitori locali tra cui i soci finanziatori Mario e Igor Rebuschi, Matteo Galbassini e Luca Vezzola, con la preziosa consulenza e collaborazione di Giorgio Petrelli, la app Multiart è disponibile per iOS e Android in 170 Paesi e 5 lingue (italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo), in versione gratuita e aperta a tutti. La funzionalità principale della app consente di catturare con la fotocamera di qualsiasi smartphone una qualsiasi immagine (un paesaggio, una foto, un ritratto, un oggetto, un’opera d’arte famosa) e trasformarla in musica tramite un’associazione innovativa di colori e suoni.

Con l’implementazione dell’algoritmo proprietario, e grazie all’intelligenza artificiale (AI), ciascuna immagine avrà la sua musica, unica e irripetibile: i quadri di Matisse, Basquiat, Van Gogh, la Gioconda di Leonardo e tutte le opere d’arte dei più grandi di sempre avranno voce propria e potranno essere “ascoltate”. Con Multiart basta inquadrare l’immagine per attivare l’algoritmo che, in pochi secondi, elaborerà ogni singolo pixel per ricostruire e raggruppare tra loro gli esacromatici (l’insieme dei colori ciano, magenta, giallo, nero, arancione e verde), a loro volta abbinati alle 88 note del pianoforte a ulteriori 12 matrici, come la base di molte scale musicali, e ancora ai foni delle varie lingue del mondo, fino a comporre una melodia originale, con un potenziale di combinazioni pari a 12 alla ventesima, nell’ordine dei triliardi. Lo staff è al lavoro per la versione 2.0 con funzionalità avanzate e un importante rinnovo grafico.

La novità hi-tech di questo nuovo anno è la partnership con Mariano Galizia di Hostinnova, azienda specializzata in AI: “Ci stiamo impegnando per fornire uno strumento quanto più possibile agile e versatile che consenta a tutti di godere del piacere prodotto dall’arte sui nostri sensi – spiegano Rebuschi e Galizia –. Le nuove funzionalità della app miglioreranno ulteriormente l’accessibilità del sistema consentendo la registrazione vocale di poesie e riflessioni, ma anche di creare opportunità di networking tra gli utenti che potranno condividere la propria esperienza grazie a un servizio di notifiche, come una vera community digitale, globale ma anche one-to-one, nella quale esprimersi liberamente. L’implementazione dell’intelligenza artificiale consentirà poi l’opportunità di utilizzare modalità vocali di accesso, garantendo il servizio anche a chi è portatore di handicap, visivo o motorio”.

L’algoritmo in fase di sviluppo è stato ideato da Fabio Rebuschi, con il supporto del maestro Edmondo Mosé Savio, con musiche originali tra cui quelle dello stesso Rebuschi e di Massimo Mitola. “Stiamo lavorando su più fronti – conferma Rebuschi – così da rendere la nostra app sempre più fruibile. L’obiettivo a breve termine è far sì che il non vedente o l’ipovedente sia autonomo nell’utilizzo. La stiamo inoltre rendendo sempre più social, con la possibilità di commentare o dare un like alle opere d’arte multimediali condivise in bacheca. Ulteriori novità saranno un applicativo di instant messaging, per chattare in privato, e l’introduzione della parte vocale, un microfono aperto con il quale sarà possibile interagire con le opere”.

Arte e musica con Multiart, nel segno di un nuovo umanesimo digitale: non solo Van Gogh, Picasso e qualsivoglia dipinto di ieri, oggi e domani, ma anche immagini artistiche, fotografie, piatti di cucina gourmet, oggetti e opere digitali in AI potranno essere ascoltati e riconosciuti, ciascuno di essi con una propria melodia. Ciascun utente ha inoltre la possibilità di costruire la propria opera multimediale, combinando immagini e suoni: il format di Multiart, con il suo valore ludico e didattico, è dedicato in particolare a non vedenti e ipovedenti e alle istituzioni educative che cercano d’integrare l’arte nei loro programmi didattici per stimolare creatività e apprendimento, ma si rivolge anche a chiunque voglia esprimere la propria visione artistica o esplorare il mondo dell’arte multimediale (artisti emergenti, collezionisti digitali, appassionati di hi-tech e arte, professionisti creativi come designer, musicisti e content creator).

Alla realizzazione e implementazione della app hanno partecipato più di 50 artisti: 12 di questi sono in pianta stabile nello sviluppo continuo di Multiart, tra cui il maestro Edmondo Savio, direttore d’orchestra e già preparatore e direttore di coro per la band Il Volo; Stefano Zeni, violinista, compositore e arrangiatore, già docente ai conservatori di Cosenza e Pesaro e al Cpm di Milano; Marco Remondini, considerato uno dei massimi violoncellisti italiani attivo anche in progetti teatrali di prosa, danza e poesia. “Sono prima di tutto grandissimi musicisti, ma anche persone dal grande valore umano, che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando tanto – aggiunge Fabio Rebuschi –: ma voglio ringraziare anche i nostri soci finanziatori, tutti di Moniga, che hanno creduto e partecipato al progetto quando era solo un’idea, quando eravamo agli albori, e ancora oggi partecipano attivamente con idee e collaborazioni”.

Nel frattempo all’Agriturismo 30 di Moniga del Garda, rigorosamente vista lago, è andata in scena la prima tappa del tour di Multiart che prende il via da dove tutto ha avuto inizio: brindisi e rinfresco di qualità ma soprattutto la grande esibizione dal vivo di Stefano Zeni e Marco Remondini, che insieme alle opere dell’artista Mauro Maisel e alla voce (e ai reading) di Francesco Sainato hanno dato vita a un (quasi) inedito live di Multiart, rendendo per qualche ora analogiche quelle che sono le funzioni digitali e virtuali della app. Provare per credere: il tour proseguirà per tutta la primavera e oltre, prossimo appuntamento il 21 marzo a Desenzano.