I dati Istat rielaborati dal Centro Studi Confapi Brescia confermano le difficoltà degli scambi intra Ue, in particolare verso Germania e Francia

Nel 2024, le esportazioni bresciane hanno raggiunto la cifra di 20,16 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai

20,6 miliardi circa del 2023 (-2,1%). Si tratta quindi di una sostanziale tenuta in termini di valore dell’export, ancora lontano dal record del 2022 (22,2 miliardi di euro). Lo osserva l’analisi del Centro Studi Confapi Brescia, rielaborando i dati Istat.

 

L’ultimo trimestre del 2024 ha registrato una leggera ripresa, con export nell’ordine dei 5,09 miliardi di euro, in crescita sia rispetto al terzo trimestre 2024 (4,64 miliardi; +9,7%,) sia rispetto al quarto trimestre 2023 (4,96 miliardi; +2,5%). Le importazioni del 2024 (12,2 miliardi di euro) sono invece in crescita di circa 700 milioni rispetto al 2023 (11,5 miliardi circa). I circa 440 milioni di export in meno del

2024 sono diretta conseguenza del calo degli scambi nell’area UE, in particolare verso la Germania e la Francia, i due principali partner del Made in Brescia.

 

L’export 2024 entro i confini dell’Unione si è attestato a 12,54 miliardi di euro, contro i 13,06 miliardi del 2023 (-522 milioni di euro). Il solo export verso la Germania è diminuito di 400 milioni di euro (da 3,88 a 3,48 miliardi), mentre quello verso la Francia è sceso da 2,16 a 2,07 miliardi di euro. Per quanto riguarda le altre aree, l’export è in forte aumento verso l’Asia (2,2 miliardi; +9%), in lieve crescita verso gli Stati Uniti (1,57 miliardi; +5,3%), sostanzialmente uguale verso l’America Latina (522 milioni; -0.8%) e verso l’Africa (633 milioni; +0,1%).

 

Nel 2024, rispetto all’anno precedente, la lieve diminuzione dell’export nazionale in valore (-0,4%) è sintesi di dinamiche territoriali differenziate: la contrazione delle esportazioni è più ampia per le Isole (-5,4%) e il Sud (-5,3%), più contenuta per il Nord-ovest (-2,0%) e il Nord-est (-1,5%), mentre si rileva una forte crescita per il Centro (+4,0%). A livello regionale, nel 2024 l’export regionale lombardo ha sfiorato i 163 miliardi di euro, in crescita dello 0,6% rispetto all’anno precedente. L’export bresciano, quindi, ha avuto una dinamica più modesta sia rispetto alla tendenza regionale che a quella nazionale, mentre è stata in linea con l’andamento dell’intero Nord-Ovest.

 

«Le esportazioni bresciane del 2024 mostrano una sostanziale tenuta in termini di valore rispetto al 2023, che però aveva fatto registrare un netto calo (-7,5%) rispetto al 2022 – afferma Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia e Lombardia -. Continuiamo a scontare le difficoltà del motore tedesco e, a cascata, dell’area UE. Un ulteriore elemento di sfida è rappresentato dai dazi USA, rispetto ai quali la risposta dovrà essere necessariamente comune. L’allentamento sul piano geopolitico delle tensioni potrebbe contribuire ad aiutare gli scambi commerciali, mentre l’imprevedibilità dell’attuale presidente Trump contribuisce ad alimentare un quadro di incertezza. In generale, ancor più per una provincia vocata all’export come la nostra, resta la necessità di diversificare i mercati. Ci sono opportunità crescenti in Asia, in Africa e in America Latina. Come sistema Confapi sosteniamo le nostre imprese in questo processo, sia sul piano della sensibilizzazione che della consulenza. E, in tale direzione, va anche il protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno tra SACE e Confapi con l ‘obiettivo di sostenere le PMI nello sviluppo del loro processo di internazionalizzazione e nella conoscenza di nuovi strumenti per la transizione sostenibile e digitale».