Nuova procedura per il riconoscimento della disabilità, ancora difficoltà e disagi che penalizzano i cittadini più fragili
A tre mesi dall’avvio della sperimentazione della riforma dei criteri di accertamento della condizione di disabilità, permangono gravi difficoltà e disagi che penalizzano i cittadini più fragili della nostra provincia.
La provincia di Brescia, insieme a quelle di Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste è stata inserita nella sperimentazione di durata annuale delle nuove modalità di certificazione della disabilità (introdotta dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62), che ha preso il via il 1° gennaio 2025.
L’Ordine dei Medici di Brescia si è speso fin dall’inizio per favorire la risoluzione delle criticità emerse, promuovendo una rete con gli Ordini delle altre province interessate dalla sperimentazione e facendosi portavoce a livello nazionale delle difficoltà incontrate da medici e pazienti, tramite il coinvolgimento della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri – FNOMCeO.
L’interlocuzione aperta con il Ministero della Disabilità e l’INPS nazionale ha portato in questi mesi alla risoluzione delle difficoltà di tipo informatico, che causavano frequenti blocchi della piattaforma telematica dedicata, rendendo complicato per i medici l’inserimento dei documenti indispensabili per ottenere il certificato.
Ora che la compilazione ed inoltro dei certificati introduttivi sembra fluire in modalità più regolare, si stanno tuttavia evidenziando gravi problemi legati alla scarsità delle commissioni esaminatrici che INPS è riuscita a formare nella nostra provincia. Un rischio che l’Ordine dei Medici aveva già paventato a inizio gennaio.
Il numero esiguo delle commissioni disponibili sta determinando un blocco nella fase di valutazione delle numerose domande ormai pervenute, che comporta il mancato rispetto delle tempistiche garantite dalla legge. La nuova organizzazione, inoltre, ha compromesso la distribuzione sul territorio provinciale delle stesse commissioni, con conseguenti difficoltà logistiche per i pazienti.
Il legislatore, infatti, ha posto in capo all’INPS la competenza esclusiva (in precedenza condivisa con le ASST del territorio) delle procedure di accertamento e riconoscimento della disabilità: una scelta che implica un radicale riassetto organizzativo e che sconta soprattutto la carenza di specialisti in Medicina legale, che devono obbligatoriamente fare parte delle Commissioni deputate all’accertamento dell’invalidità.
Questo sta portando a pesanti ritardi nel rilascio delle certificazioni finali, con una stima ad oggi di circa 4 mila domande ancora inevase sul territorio bresciano.
L’INPS nazionale dichiara che dall’inizio della sperimentazione in provincia di Brescia sono state presentate 5432 nuove domande (nella forma di nuovi certificati medici introduttivi). I pazienti cui è stata inviata lettera di convocazione a visita sono 1213, mentre le pratiche definite con certificati unici finali emessi sono 638 (dati 8 aprile 2025).
A pagare il prezzo più alto – denuncia l’Ordine – sono i cittadini con disabilità, che rischiano di non vedere riconosciuto il proprio diritto all’assistenza e all’integrazione sociale. Esempio emblematico sono i pazienti oncologici e i malati terminali, per i quali il mancato rispetto delle priorità temporali per l’ottenimento del certificato (in questi casi 15 giorni) può vanificare il senso stesso della loro richiesta.
Un altro gravissimo problema segnalato dai medici della provincia, in particolare della Valle Camonica, è legato alla necessità per i pazienti di spostarsi fino a Brescia per la valutazione in Commissione invalidità, non essendo più possibile svolgere le visite nella sede territoriale di Esine.
Tutto ciò determina importanti disagi sia in termini di distanze, tempo, noleggio di mezzi di trasporto dedicati e costi, sia di rischi per la salute di pazienti già compromessi.
Lo scorso mercoledì 9 aprile l’Ordine di Brescia con gli altri Ordini delle province coinvolte nella sperimentazione, dietro sollecito alla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, ha partecipato ad una call conference con il Ministero della Disabilità e la sede nazionale INPS, da cui è emersa l’indicazione a trovare soluzioni locali, alla luce delle differenze regionali che implicano risposte diverse a seconda del contesto territoriale in cui si inseriscono.
L’INPS nazionale ha annunciato l’apertura di un concorso per il reclutamento del personale medico da destinare alle commissioni esaminatrici delle domande di disabilità. La conclusione della procedura concorsuale è prevista tuttavia solo alla fine del 2025.
«L’Ordine dei Medici di Brescia, nelle proprie competenze, continuerà a farsi interprete di queste problematiche che toccano direttamente i cittadini più fragili – dichiarano il presidente dell’Ordine, dottor Germano Bettoncelli, e il segretario, dottor Bruno Platto – Come Ordine stiamo cercando di proseguire un confronto costruttivo con i diversi attori pubblici del territorio, dall’INPS provinciale alle ASST locali, con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione che possa garantire il rispetto dei tempi e modalità previste nel rilascio dei certificati di disabilità».