Inaugurata a Brescia la mostra documentario fotografica “Psichiatria e Diritti Umani”
Dopo essere stata visitata da più di 2200 persone, un mese fa a Torino, fa tappa a Brescia la mostra multimediale “Psichiatria e diritti umani: dai manicomi agli psicofarmaci, storie di contenzione e sedazione”.
Col patrocinio del Comune di Brescia, è stata inaugurata il 16 aprile nella Sala delle Rose dell’Hotel Vittoria, dove rimarrà fino al 22 aprile, compreso.
Brescia è la seconda tappa del tour italiano 2025 che la vedrà a Roma dal 28 aprile al 5 maggio; poi a Milano, dal 16 al 24 maggio e infine a Firenze, dal 26 settembre al 1 ottobre.
Tramite pannelli sinottici e video multilingue, il visitatore potrà ripercorrere l’evoluzione della psichiatria e dei suoi trattamenti fino ai nostri giorni: i primi manicomi con le temibili terapie d’urto, il coinvolgimento psichiatrico nell’Olocausto, il susseguirsi di ‘cure’ distruttive come lo shock insulinico, la lobotomia, l’elettroshock; le camicie di forza, la riforma Basaglia con l’introduzione del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), per giungere all’odierno, preoccupante consumo diffuso di psicofarmaci.
L’iniziativa è promossa dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), un’organizzazione di volontariato di vigilanza e difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale. Il CCDU è stato fondato in Italia nel 1979. Ideologicamente si rifà al Citizen Commission on Human Rights (CCHR) che ha sede a Los Angeles, a sua volta fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal prof. Thomas Szasz (1920-2012), uno tra i più autorevoli critici dei fondamenti morali e scientifici della psichiatria.
Nell’introdurre l’ospite relatore presenti al taglio del nastro, l’Assessore comunale ai Servizi Sociali Marco Fenaroli, il vicepresidente del CCDU, Alberto Brugnettini, ha ricordato l’urgenza di riportare il campo del trattamento mentale nell’ambito della Costituzione e della legalità internazionale.
“La nostra Corte Suprema di Cassazione e il Comitato ONU per la Prevenzione della Tortura e dei Trattamenti Crudeli, Inumani o Degradanti (CPT) chiedono all’Italia di modificare le regole fondamentali del ricovero coatto per dar modo alle persone soggette a TSO di vedersi notificare il relativo atto, apparire fisicamente davanti al giudice tutelare e far valere le proprie ragioni nel corso di un’udienza in contraddittorio, alla presenza di un avvocato. Anche l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani e la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità chiedono l’abbandono del paradigma psichiatrico coercitivo in favore di un approccio olistico e basato sul rispetto e i diritti umani.”
Marco Fenaroli, assessore comunale ai servizi sociali, ha partecipato al taglio del nastro in rappresentanza del Comune di Brescia, ringraziando il CCDU per la mostra e per le parole “dure ma reali, che devono essere spunto di riflessione per risolvere i problemi, anziché nasconderli, e ha delineato il progetto attualmente in corso presso il Comune per creare percorsi di assistenza congiunti tra servizi sociali e sanità, con la collaborazione del volontariato, in grado di offrire aiuto su tutti i fronti – sociale, assistenziale, familiare, mentale, economico – in linea con le raccomandazione dell’Alto Commissario ONU in tema di salute mentale.
Due appuntamenti importanti nell’ambito della mostra:
– il 17 aprile, alle 17:30, ci sarà la proiezione del docufilm “Se mi ascolti e mi credi – Giorgio Antonucci, un dottore senza camice” che racconta il coraggio di un uomo che da solo contro il sistema psichiatrico ha saputo cambiare il destino di molti pazienti, riportandoli alla vita;
– il 22 aprile, sempre alle 17:30, sarà presentato del libro “Oltre il manicomio”, con la partecipazione dell’autore, il dott. Roberto Cestari.
La mostra rimane all’Hotel Vittoria fino al 22 aprile e chiunque la potrà visitare liberamente dalle 10 alle 20, orario continuato.