Pirelli P Zero E: alte prestazioni con un occhi all’ecologia

Non è più solo una questione di grip o velocità: oggi, uno pneumatico deve saper coniugare prestazioni estreme e responsabilità ambientale. Pirelli P Zero E rappresenta questa nuova frontiera, dove l’innovazione tecnica incontra l’etica produttiva: pensato per veicoli ad alte prestazioni, incluse le supercar elettriche, questo pneumatico Ultra High Performance non scende a compromessi e offre precisione, trazione e comfort, ma con oltre il 55% di materiali naturali o riciclati.

Una rivoluzione che ridefinisce il concetto di “alta gamma”, spingendolo oltre il semplice asfalto. P Zero E è la prova che la velocità può andare d’accordo con la sostenibilità, aprendo la strada a una mobilità in cui ogni componente, anche la gomma, ricopre una parte fondamentale nella transizione ecologica. Una risposta concreta alle esigenze del presente, con lo sguardo puntato sul futuro.

Tradizione e futuro: l’eredità industriale si fa sostenibile

L’identità di un marchio come Pirelli si costruisce nel tempo, tra innovazioni all’avanguardia e un solido radicamento industriale. Questo leitmotiv è presente in tutti i prodotti dalla casa italiana, come dimostrato dall’ampia selezione di modelli di gomme auto, presenti su Euroimport Pneumatici.

Con il P Zero E, questa eredità non viene abbandonata, ma reinterpretata alla luce delle sfide ambientali contemporanee. La sostenibilità, in questo contesto, non è una deviazione dalla propria storia, ma un’estensione naturale del progresso tecnologico.

Dietro ogni mescola ecologica e ogni processo ottimizzato si cela un’evoluzione della cultura produttiva del marchio: dagli stabilimenti alimentati al 100% da energia rinnovabile, già realtà in Europa e nelle Americhe, fino all’obiettivo di elettrificare il 75% delle presse di vulcanizzazione entro il 2030. È un processo sistemico che abbraccia tutta la vita dello pneumatico, dalla progettazione alla distribuzione, fino allo smaltimento.

Pensato per le auto più potenti, anche elettriche

Il passaggio verso la mobilità elettrica ha cambiato le regole del gioco, soprattutto per pneumatici destinati a vetture ad alte prestazioni. Coppia immediata, massa elevata e dinamiche di guida differenti impongono requisiti nuovi e più complessi. Il Pirelli P Zero E nasce da questo scenario evolutivo: non un adattamento, ma una risposta ingegneristica precisa alle esigenze delle supercar elettriche e ibride plug-in.

L’obiettivo è garantire controllo assoluto, stabilità anche alle alte velocità e riduzione dei consumi energetici. La struttura dello pneumatico è stata sviluppata per sopportare sollecitazioni intense senza cedere in termini di comfort acustico, essenziale nei veicoli privi di rumore meccanico. In questo contesto, prestazione ed efficienza non sono antagoniste, ma coesistono in un equilibrio sofisticato. Con il P Zero E, Pirelli dimostra che anche le auto più estreme possono viaggiare veloci, fluide e in sintonia con l’ambiente.

Oltre il design: innovazione anche nei materiali

Nel Pirelli P Zero E, la sostenibilità non è un’aggiunta, ma una precisa scelta progettuale che inizia dalla composizione stessa della mescola. Una delle soluzioni più emblematiche adottate dagli ingegneri Pirelli riguarda l’impiego della lolla di riso, residuo agricolo a basso valore commerciale che trova nuova dignità all’interno di un processo tecnologicamente avanzato.

Da questo materiale, un tempo trattato come semplice scarto, viene estratta una silice alternativa alla tradizionale, non solo più sostenibile nella produzione, ma altrettanto efficace nel garantire aderenza sul bagnato e bassa resistenza al rotolamento. La transizione ecologica passa anche da gesti come questo: convertire un sottoprodotto rurale in elemento chiave per la performance.

È un esempio raffinato di economia circolare applicata all’alta ingegneria, dove nulla si spreca e ogni materia può diventare risorsa.

La seconda vita della gomma: il riciclo come progetto di ingegneria

Gli pneumatici a fine vita, un tempo destinati all’incenerimento o al semplice smaltimento, diventano oggi una risorsa tecnica preziosa. Materiali recuperati da vecchi copertoni, come acciaio, gomma e fibre tessili, vengono selezionati, trattati e reintrodotti nei processi produttivi con elevati standard qualitativi.

Questo ciclo virtuoso consente di ridurre la dipendenza da fonti fossili e al contempo di mantenere elevata la qualità prestazionale, anche in segmenti complessi come gli Ultra High Performance. Il riutilizzo si estende anche ad altri ingredienti: bio-resine e oli derivati dagli scarti dell’industria alimentare sostituiscono componenti sintetici di origine petrolchimica.