Inaugura a Gussago la mostra dedicata all’arte inedita di Eugenio Levi

Il Comune di Gussago e l’Associazione Eugenio Levi presentano:

Eugenio Levi. La Sconosciuta. Disegni inediti
Un’esposizione dedicata a un ciclo di opere inedite dell’artista Eugenio Levi (1937-1995).

Date: dall’8 al 30 Marzo 2025

Luogo: Chiesa di San Lorenzo, Gussago (BS)

Inaugurazione: 8 Marzo ore 17.00

Orari:

Giovedì-Venerdì 16.00 – 19.00
Sabato-Domenica 10.30-12.30 16.00-19.00

 

Un’eredità svelata

trent’anni dalla scomparsa di Eugenio Levi, gli viene reso omaggio con l’apertura al pubblico di una cartelletta di opere inedite.
A custodirla, su richiesta di Levi, fu un amico fidato, che la consegnò alla famiglia pochi giorni dopo la sua morte.
L’artista aveva lavorato in sordina, forse con l’intento di preparare una mostra a sorpresa o per evitare di preoccupare la moglie, che cercava di proteggerlo dalle fatiche legate alla sua fragilità dovuta alla malattia.

All’interno della cartelletta sono stati raccolti trenta disegni e una tela dipinta, accomunati dallo stesso soggetto: una figura femminile dai lunghi capelli scuri.

Queste opere non sono datate ma appartengono quasi sicuramente all’ultimo periodo della vita dell’artista, lo stesso in cui ha realizzato la mostra dedicata alle opere di Francesco De Gregori al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

L’artista e la modella 

La donna, ritratta all’interno dello studio dell’artista, è rappresentata in pose sempre diverse. Di lei sappiamo veramente poco: pare che Levi l’avesse conosciuta nel bar vicino al suo studio a Urago Mella e, su richiesta dell’artista, si fosse improvvisata modella. 

Sconosciuta è quindi l’identità, come vaghi sono i tempi e le occasioni in cui posò.

Le opere esposte esplorano il rapporto tra figura e spazio, corpo ed emozione, la modella è infatti un pretesto per far confluire l’esigenza della pittura ed è da intendersi come specchio di emozioni.

 

La necessità del disegno

Levi utilizza il disegno come strumento principale, tanto che nella sua quotidianità trasformava ogni superficie – dal foglio alla scatola di scarpe – in un invito alla creazione. Attraverso il mondo degli oggetti, l’artista esplora il mondo interiore.

Il suo realismo espressionista rivela nel ductus anche riferimenti al linguaggio astratto e a quello informale. Sorprende come questo corpus, pur unito dal tema, presenti una varietà dello stile. In queste trentun opere, infatti, è come se ci fossero tanti Levi: c’è l’essere umano nel turbinio delle emozioni. 

Un dialogo con la memoria e l’arte

Questa esposizione, promossa dal Comune di Gussago e dall’Associazione Eugenio Levi, rappresenta non solo un evento artistico, ma anche un’occasione per rivivere il legame dell’artista con la comunità bresciana. 

I ricordi del figlio Francesco, anch’egli artista, e della moglie Leda si intrecciano con le testimonianze di galleristi, critici e amici, creando un racconto corale che rende omaggio alla vita e all’opera di Levi.

SINTETICA BIOGRAFIA 

Eugenio Levi nasce a Brescia nel 1937, secondogenito di Mario Levi e Claudia Leigheb.

Dopo il diploma di maturità scientifica, si iscrive ad Architettura presso il Politecnico di Milano, studi che interrompe e riprende all’Università di Venezia, terminandoli nuovamente a favore della carriera di artista.

A Brescia frequenta la neonata Associazione Artisti Bresciani, fondata nel 1961, di cui l’amico Adriano Grasso Caprioli è mente ideatrice. Nel 1962, a soli ventiquattro anni, partecipa ad una mostra collettiva presso la Galleria dell’A.A.B., dove due anni dopo si tiene la sua prima esposizione personale. In questa sede, nel corso degli anni, partecipa a dodici collettive e allestisce quattro mostre personali.

A partire dal 1965 aderisce a numerosi premi di pittura nazionali, ottenendo plurimi riconoscimenti.

Sul finire degli anni Sessanta, affianca all’attività artistica quella dell’insegnamento: è supplente di matematica e scienze e tiene corsi di disegno. Dal 1972 al 1978 insegna con Luigi Corsini e Vitaliano Angelini al Laboratorio di calcografia in via Solera a Brescia e nella prima metà degli anni Settanta è tra gli insegnanti di Incisione della Scuola dell’A.A.B.

Tra il 1971 e il 1972, presso l’Istituto Savoldo di Brescia, conosce Leda Pagani, sua allieva, di una decina di anni più giovane di lui. I due si innamorano. Nel 1974 si sposano e due anni dopo nasce il figlio Francesco, il quale erediterà il talento artistico.

Apre studio a Urago Mella, in via Campiani 14, condividendo lo spazio con gli amici Giulio Mottinelli ed Enrico Schinetti.

Prosegue a confrontarsi con il pubblico in mostre personali e collettive, non solo nazionali, nel 1976 partecipa infatti ad una mostra collettiva, con altri artisti aderenti all’A.A.B., al Künstlerhaus di Vienna, nel 1983 e nel 1986 espone alla Galleria Les Mouettes di Losanna, nel 1987 aderisce ad una collettiva al Metropolitan Museum di Tokyo e presenta una sua personale alla Galerie Dougoud a Grandson, in Svizzera, dove torna per una collettiva nel 1992.

Per Eugenio la politica è cosa viva: dopo una formazione nell’ambito del mondo cattolico, negli anni Sessanta si iscrive al Partito Socialista Democratico Italiano per poi passare al Partito Comunista e ricoprire l’incarico di segretario della sezione locale di Gussago. Attorno alla sua figura schiva, ma carismatica, si forma una cerchia di giovani militanti, impegnati in ambito culturale e artistico ma anche in questioni sociali e ambientali. 

Negli anni Ottanta viene eletto consigliere comunale e si ripropone per la legislatura del 1990.

Con la moglie Leda apre in via Roma 74 a Gussago la Bottega d’Arte: un luogo di incontro e scambio culturale-artistico, oltreché laboratorio dove Eugenio sperimenta e produce oggetti in ceramica.

Sul finire degli anni Ottanta, e per qualche anno, viene colpito da una forma di depressione. L’ascolto della musica, che accompagna la sua attività di artista visivo, diventa la sua principale fonte d’ispirazione.

Nel 1993 incontra Francesco De Gregori, in occasione di un suo concerto al Teatro Tenda di Brescia Eugenio ha modo gli mostrargli il dipinto Sangue su sangue, ispirato all’omonima canzone dedicata alla Guerra del Golfo. Da lì nasce tra i due una collaborazione, basata sull’affinità intellettuale.

Eugenio realizza più di settanta opere ispirate alle canzoni del cantautore romano, corpus che verrà presentato dal luglio al settembre del 1995 nell’emblematica mostra personale presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma. 

Nell’ottobre del 1995, all’apice della sua carriera, una malattia causa la sua morte prematura.