RadioGiornale – Pomeriggio

RadioGiornale del 21 Dicembre 2018 – Pomeriggio

Il Comune di Brescia prende le distanze dalle comunicazioni dell’Ispra affermando da un che i dati forniti in conferenza non sono in linea con quanto scritto nel rapporto, dall’altro che si riferiscono solo a Rezzato, che comunque si trova a ridosso della città, e non alle centraline per la qualità dell’aria presenti a Brescia. Dai dati Ispra emergeva che Brescia fosse la città più inquinata d’Italia con il superamento di 87 volte in un anno dei limiti di Pm10, una notizia che ha fatto allarmare tutti i bresciani che per il Comune di Brescia non è veritiera. Nelle prossime ore si capire se c’è stato effettivamente un errore oppure si tratta di interpretazione dei dati, la città ha infatti chiesto all’Istituto di fare una rettifica.

La scoperta è del 1996, ma ci sono voluti più di 20 anni per estrarre tutti i frammenti dalla roccia e arrivare alle analisi. Il risultato finale – comunicato nelle scorse ore e rilanciato da tutta la stampa globle – è però degno di tanta attesa: è lombardo, infatti, il più antico esemplare al mondo di dinosauro predatore. L’animale ritrovato si chiama Saltriovenator zanellai ed è un giovane esemplare diceratosauro vissuto 200 milioni di anni fa nell’attuale Lombardia, quando al posto dell’attuale pianura c’erano vegetazione e spiagge tropicali. Si tratta dell’unico dinosauro lombardo, il più antico del suo gruppo: la sua scoperta anticipa di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi dinosauri predatori. Un animale di grandi dimensioni, con una lunghezza di ben 7,5 metri, un peso di circa una tonnellata e un cranio di circa 80 centimetri, armato di denti aguzzi. Il ceratosauro è stato trovato a Saltrio (Varese), in una cava che ha fornito blocchi di pietra anche per il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele e il Palazzo Reale di Milano.

Sarà costituito da due capriate di acciaio ad alta resistenza, avrà una lunghezza di quasi 53 metri ed una larghezza di poco meno di 13, con travi che appoggiano su manufatti in cemento armato di altezza variabile. Sarà questa l’architettura del nuovo ponte sulla A21, che prenderà forma nei prossimi mesi, una volta completata la demolizione del vecchio cavalcavia danneggiato nel rogo, seguito all’incidente del 2 gennaio scorso nel quale morirono 6 persone. Il Gruppo Gavio, concessionario della tratta autostradale, cui compete la ricostruzione, ha già provveduto ad avviare i lavori di scavo propedeutici alla realizzazione dei pilastri in cemento armato su cui poggerà l’impalcato del ponte. Opere che hanno interessato in prima battuta il lato di Poncarale, più facilmente accessibile per i mezzi meccanici, senza interferire con la circolazione autostradale, ma che in questi giorni proseguiranno anche sul versante di Montirone, a partire dalla demolizione delle rampe di accesso al ponte. Le due capriate in acciaio, collegate tra loro da trasversi, saranno assemblate nell’area di cantiere di Poncarale, per essere poi posate da potenti gru sui nuovi piloni. In un secondo momento si provvederà a consolidare con del calcestruzzo le spalle e i pali del ponte, infine verrà ultimato l’impalcato.

SPORT:

Rush finale impegnativo per gli atleti dell’Atlantide Pallavolo Brescia che domenica alle 18 al San Filippo affrontano il match contro Livorno da secondi in classifica, superati di un punto, dopo la pausa di campionato, da quel Mondovì che sarà l’avversaria dei Tucani nella trasferta di Santo Stefano, ultima fatica del girone di andata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *