OltreConfine Festival: al via la VI edizione in 6 comuni della Valle Camonica
Dopo un inizio anno segnato dalle difficoltà e sfide del Covid che hanno causato la cancellazione della VI edizione di OltreConfine Festival prevista per il mese di marzo, l’associazione OltreConfine ha deciso di ripartire laddove si era interrotta, organizzando un’edizione straordinaria di OltreConfine Festival che avrà luogo in sei comuni della Valle Camonica dal 28 agosto al 4 ottobre.
Grazie alla diretta partecipazione di dodici comuni della Valle Camonica e del Sebino bresciano e bergamasco, la VI edizione di OltreConfine Festival riparte innanzitutto dalla valorizzazione del territorio in cui fonda le sue radici. Le province di Brescia e Bergamo sono state le più colpite e quelle che più hanno sofferto durante la pandemia e oggi più che mai risulta importante e prezioso dare al territorio un segnale e una possibilità di rinascita e speranza che passa attraverso la promozione della cultura.
Nonostante la rassegna avrà inevitabilmente una veste ridotta, con questa edizione straordinaria OltreConfine Festival vuole dare al territorio un forte segnale di presenza e di resistenza del mondo culturale, con la proposta di sei appuntamenti locati in sei comuni diversi della Valle Camonica. È possibile partecipare agli eventi solo su prenotazione alla mail: prenotazioni@oltreconfinefestival.it.
Gli ingressi saranno consentiti esclusivamente con mascherina e prima dell’accesso sarà rilevata la temperatura corporea, non sarà consentito l’ingresso a chiunque con temperatura uguale o maggiore di 37,5°.
Le serate saranno trasmesse anche in diretta sulla pagina facebook del Festival.
Inaugura la rassegna venerdì 28 agosto alle ore 21:00 a Capo di Ponte, presso Cittadella cultura, via G. Marconi 7, lo scrittore Raul Montanari che terrà una lezione su “I promessi sposi, come non lo avete mai letto”. Sembra sia impossibile non trasformare la lettura scolastica de “I promessi sposi” in una sofferenza. Eppure questo romanzo, se lo leggiamo facendo finta che sia un altro libro, è anche e soprattutto un vero godimento. Lo dimostra il piacere che il romanzo regala a chi lo prenda in mano a distanza di anni, fuori dai banchi del liceo: nel tempo si forma così un club di amanti dei Promessi sposi, che rivelano con un certo imbarazzo la loro perversione e i piaceri indicibili che ne ricavano. Manzoni è un autore crudele? Cosa lo accomuna a Cormac McCarthy? E cosa vuole veramente Don Rodrigo da Lucia? In questa sorprendente lezione, lo scrittore Raul Montanari ci rivela i segreti di questo romanzo senza tempo. L’evento è realizzato in collaborazione con i Comuni di Paspardo e Cedegolo.
Protagonista del secondo appuntamento, venerdì 4 settembre alle 21:00 a Costa Volpino, presso il Cinema Iride, via Torrione, è la reporter Francesca Mannocchi con il suo Racconto di conflitti e migrazioni in Nordafrica e Medioriente. Francesca Mannocchi è giornalista che si occupa di migrazioni e conflitti e collabora con testate italiane e internazionali, realizzando reportage in Siria, Iraq, Palestina, Libia, Libano, Afghanistan, Egitto, Turchia, Yemen. Raccontare guerre e migrazioni significa consegnare a chi legge un tassello di mondi che non avrebbero potuto raggiungere altrimenti, impegnando la principale risorsa di un osservatore: il tempo. E questo conduce inevitabilmente a riflettere sul senso della parola “vittima”, interrogandosi sulle nostre responsabilità nella creazione di un immaginario al di qua del mare. Il percorso di questo incontro attraverserà confini e temi partendo dalle storie dei singoli, unici mattoni possibili della costruzione di un senso collettivo.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Sovere.
Al centro dell’incontro di domenica 6 settembre alle 21:00 a Pisogne, presso la Sala Culturale De Lisi, via Cavour, c’è Alda Merini, l’eroina del caos (Cairo Editore, 2019), il libro della scrittrice Annarita Briganti, in dialogo con il critico letterario Alessandro Mantovani e accompagnata dalla lettura scenica di Alessandra Ingoglia, attrice teatrale. Alda Merini è stata una poeta, non una poetessa. Rock, ribelle, sopra le righe, contro ogni forma di convenzione e d’ipocrisia. Una donna impossibile da contenere entro i bordi di una pagina perché i suoi versi e la sua storia esondano, invadono la vita. Annarita Briganti, firma di La Repubblica e autrice di Alda Merini. L’eroina del caos (Cairo Editore, 2019), ripercorre la sua storia, grazie ad affascinanti ricostruzioni dell’epoca e a molte preziose interviste interrogando le voci di chi c’era per raccontare gli aneddoti, i pensieri, i retroscena, in presa diretta. Un ritratto che illumina la vita di Alda con un taglio sghembo e partecipe, come il sole che tramonta sui Navigli, facendo brillare l’acqua e regalando ai nostri giorni ordinari una nuova magia.
Venerdì 11 settembre alle 21:00 arriva a Breno, presso il Cinema Teatro Giardino, viale 28 aprile, il Premio Strega 2020 Sandro Veronesi con Il colibrì (La nave di Teseo), in dialogo con Stefano Malosso, direttore di Limina rivista. Vincitore del Premio Strega 2020, Il colibrì (La nave di Teseo) è il romanzo rivelazione dell’anno, l’affresco dell’Italia degli ultimi decenni tracciato da Sandro Veronesi. Marco Carrera è il colibrì: la sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni Settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo.
Il quinto appuntamento si terrà venerdì 25 settembre alle 21:00, a Borno, presso il Pattinaggio, via Calamè, e avrà come protagonista Massimo Tedeschi, editorialista “Corriere della Sera” con il suo libro Il Grande Falgello. Covid-19 a Bergamo e Brescia (Scholé, 2020). La pandemia da Covid-19, manifestatasi in Cina nel dicembre del 2019 e poi dilagata in tutto il pianeta, ha scatenato i suoi effetti più feroci e devastanti nelle province di Bergamo e Brescia, che da sole, a fine aprile 2020, contavano la metà dei morti da Coronavirus di tutta la Lombardia, che a sua volta aveva la metà dei morti dell’intera Italia. Questo volume ricostruisce, con una grande quantità di testimonianze e dati, quello che è accaduto fra la fine di febbraio e la conclusione del lockdown. Tra errori, eroismi, lutti, paure e ansia di rinascita, l’obiettivo è provare a capire perché questo flagello si è abbattuto proprio sul cuore più moderno e produttivo della Lombardia, dove il numero di morti è paragonabile, considerando le vittime civili, a quello della Seconda Guerra mondiale.
Chiude la rassegna domenica 4 ottobre alle 21:00, a Darfo Boario Terme, presso il Cinema Garden, Piazza Medaglie D’Oro, l’editorialista del “Corriere della Sera” Beppe Severgnini, che presenta il suo libro Neoitaliani. Un manifesto (Rizzoli libri, 2020). Chi sono i neoitaliani? Siamo tutti noi, che abbiamo attraversato la stranissima primavera del 2020 e ora affrontiamo un futuro incerto. Beppe Severgnini non ha dubbi: “Dalla bufera siamo usciti diversi. Peggiori o migliori? Direi: non siamo andati indietro. A modo nostro, siamo andati avanti. Neoitaliani ruota intorno a una sorta di manifesto: “50 motivi per essere italiani”. Un modo insolito e brillante per spiegare chi siamo, e capire chi potremmo essere, in un racconto – divertente, commovente, stimolante – che vi convincerà che i neoitaliani sono pronti a fare cose nuove. Non sappiamo quali e non sappiamo quante e non sappiamo quando. Sappiamo, però, che dipenderà da noi. Noi siamo italiani. Non sottovalutateci mai. L’evento è realizzato in collaborazione con i Comuni di Angolo Terme, Gianico e Pian Camuno.
“Mettere in piedi questa VI edizione in un periodo così complesso non è stato facile. La provincia di Brescia e di Bergamo è stato senza dubbio il territorio che in questi mesi ha contato più perdite e più dolore di tutto il nostro Paese, ed è per questo che sono profondamente grato ai dodici comuni che hanno creduto nel Festival e nella cultura come asse strategico di ripartenza. – dichiara Stefano Malosso, direttore artistico di OltreConfine Festival – Dopo mesi difficili in cui il nostro territorio è rimasto chiuso e sofferente, la Valle Camonica, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, riapre, resiste e riparte anche e soprattutto attraverso la cultura e i libri, gli strumenti a noi più vicini non solo per leggere e comprendere il presente ma anche per immaginare un possibile domani. E mai come in questi mesi abbiamo l’urgenza di definire e guardare al nostro futuro. Questa sesta edizione, seppur ridotta, non vanta niente in meno alle edizioni passate, anzi, rappresenta per noi un grande e importante traguardo. OltreConfine Festival si conferma ancora una volta come luogo di dialettica tra Associazione, Comuni e Istituzioni, oggi uniti sinergicamente per riscattare una regione, quella lombarda, profondamente e dolorosamente provata dalla pandemia.”