Vacanze rilassanti e a misura di bambino: 10 consigli psico

Siamo tutti in vacanza e tutti abbiamo diritto di riposarci e rilassarci. Ma continuiamo ad essere genitori, anche quando siamo in ferie dal lavoro d’ufficio. I consigli della psicologa e psicoterapeuta Paola Scalari per gestire i figli in vacanza. E per godere tutti del meritato relax!

Partire con l’idea di volersi godere i giorni che trascorreremo insieme, avere la consapevolezza che comunque dai figli non “si va mai in vacanza”, mettere in conto che vorranno stare ancora di più con noi (giustamente), scegliere delle mete adatte a loro, ma anche pensare alle esigenze di tutti. Ecco i consigli della psicologa e psicoterapeuta Paola Scalari per gestire i figli in vacanza e tornare a casa riposati e meno stressati.

1. Partire con l’idea di volersi godere i giorni che trascorreremo insieme

Se partiamo con l’intenzione di mollarli tutto il giorno a destra e sinistra o di costringerli a star dietro ai nostri programmi, i nostri figli ci metteranno i bastoni tra le ruote in tutti i modi, reclamando le nostre attenzioni. Se invece abbiamo chiara l’intenzione di volerci godere i giorni insieme a loro, la fatica passerà in secondo piano e sarà una vacanza bellissima!

2. In vacanza dai figli non si va mai

È vacanza dall’ufficio, certo, ma teniamo bene a mente che, quando si hanno bambini, non ci può essere vacanza dall’impegno educativo, dalla cura e dal contenimento che i piccoli richiedono, anche durante le nostre – agognate e meritatissime – ferie. Sia che andremo in un villaggio all-inclusive, sia che affitteremo una casa, in ogni caso bisognerà badare a loro quando si devono lavare o mettere il solare, quando salgono sui giochi, si tuffano in piscina, scorazzano per i corridoi dell’albergo, mangiano al ristorante o… si beccano la febbre! Solo partendo da questo presupposto potremo vivere una vacanza davvero gioiosa con i nostri figli senza stressarci inutilmente

3. Pensare ad una vacanza su misura per loro

Cioè fare programmi sostenibili per quei genitori e i loro bambini: inutile organizzare il giro d’Europa in 7 giorni pretendendo poi che i nostri figli stiano dietro al nostro tour de force. Meglio pensare a qualcosa di gestibile, ad esempio andare con i nonni o con altre coppie di amici con bambini, in modo da alternarsi nella gestione dei figli, oppure scegliere una struttura che preveda animazione per i bambini o altri servizi family friendly che ci vengano in aiuto per qualche ora al giorno.

4. Mettere in conto che vorranno stare di più con noi

Dopo che per tutto l’anno ci hanno visti con il contagocce, ai bambini non sembrerà vero di avere mamma e papà accanto a loro h24. E certamente ne vorranno approfittare, riempiendoci di richieste e di cose da fare insieme che potrebbero comportare un surplus di lavoro, stancante come una giornata lavorativa! Soprattutto se si considera che la vacanza è piena di luoghi e occasioni di grande fascino per i bambini, come giostrine, gonfiabili, gelati e giocattoli, che potrebbero rendere i nostri piccoli ancor più capricciosi.

5.Non stressarlo con la pretesa che si alzi presto

È vero che pediatri e dermatologi ci raccomandano di portarli in spiaggia nelle prime ore del mattino, ma dopo un anno scolastico di sveglia all’alba, in estate il bambino ha diritto di stare a letto un po’ di più, soprattutto se la sera precedente abbiamo fatto tardi. Questo non significa lasciarlo poltrire fino a mezzogiorno, ma stabilire un orario che si ritenga equo per tutti, senza pretendere di spaccare il minuto. Altro espediente: il genitore più mattiniero va in spiaggia presto, quello più pigro resta in casa/albergo in compagnia del figlio. La nostra priorità non deve essere arrivare al mare alle 8, ma arrivarci tranquilli, stando bene con la famiglia.

6. Non programmare ogni minuto della giornata

Ormai ce l’abbiamo nel sangue: la vita cittadina ci ha abituati a stare sempre sotto la pressione del timing e, una volta in vacanza, abbiamo quasi “paura di perdere la bussola” se non programmiamo tutto nei minimi particolari e se restiamo per un lasso di tempo senza far niente. Ecco che allora riempiamo la giornata di gite in barca, lezioni fitness, visite a musei o mille altre attrazioni nelle quali ci avviluppa l’industria del tempo libero. Non ci lasciamo sedurre da tutto, nel timore di non essere buoni vacanzieri se ce ne perdiamo una o se al rientro non raccontiamo ai colleghi di tutte le nostre avventure. Vacanza, nel senso etimologico del termine, significa periodo in cui si è ‘vuoti’: non ci affanniamo a riempire tutti questi vuoti!

7. Non pretendere che tutti i giorni faccia i compiti

Anzi, se si va in vacanza con la famiglia solo per poche settimane, niente compiti! Ci sarà tempo quando torneremo in città o nei giorni di pioggia. Facciamo piuttosto un salto in libreria già prima della partenza e scegliamo insieme 2-3 libretti adeguati alla loro età, da leggere nei momenti di relax. E leggiamo anche noi: il nostro esempio insegna che leggere è bello, appassionante e… molto formativo!

8. Non organizzare serate solo ‘per adulti’

Se proprio non si riesce ad organizzarsi con altre coppie con bambini, mettiamo in conto che si annoierà e che qualcuno di noi adulti dovrà badare, a turno, a lui, coinvolgendolo nella serata, facendo qualche giochino, portandolo alla giostrina o a fare un giretto tra una portata e l’altra.

9. Se si va in montagna, non programmare passeggiate infinite

Passeggiate ed escursioni devono essere proporzionate alla loro età e al loro livello di allenamento. Se sono piccoli, alterniamo i momenti in cui li portiamo sullo zaino a quelli in cui camminano da soli; se più grandicelli, non pensiamo solo alla salita, ma coinvolgiamoli nell’osservazione della natura e lasciamoli di tanto in tanto liberi di gironzolare, fermarsi a guardare il panorama, giocare in un prato. Sempre con il nostro occhio vigile, ovviamente!

10. Pensare alle esigenze di tutti

Abbiamo detto che la vacanza deve essere a misura di bimbo e che un genitore non va mai in vacanza dal suo ruolo di mamma o di papà. Ma non ci dimentichiamo che è la vacanza della famiglia e che la famiglia è composta da un insieme di persone, ognuna con le sue esigenze. Nessuno comanda e non è il bambino che deve fare il bello e cattivo tempo. Perché tutti siano contenti, si può fare il giorno prima una “riunione della tribù”, in cui si sceglie cosa si desidera fare per il giorno dopo, ascoltando le richieste di tutti, mediando, mostrando cosa è giusto e no. In questo modo il bambino impara che, quando si è tutti insieme, è anche bello sacrificare qualche desiderio personale per il piacere del gruppo.

(FONTE: www.nostrofiglio.it)