Presentati i risultati del primo anno di lavoro del Progetto di Cooperazione “Olivicoltura2030”
Giovedì 3 dicembre 2020, durante l’evento promosso da Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia “L’olivicoltura in Lombardia” sono stati presentati i risultati del primo anno di lavoro del progetto di cooperazione Leader “Olivicoltura 2030” di cui il GAL Gardavalsabbia2020 è ente capofila in partenariato con il Gal Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi, il Gal Lago di Como, il Gal Valli Savonesi e il Gal Quattro Parchi Lecco Brianza. Il progetto nasce con l’obiettivo di costruire una rete di operatori economici che possano collaborare sul tema degli scenari futuri dell’olivicoltura italiana di qualità, con particolare focus sui territori al limite settentrionale dell’area di produzione anche in considerazione delle nuove sfide ambientali, generate dagli effetti dei cambiamenti climatici sulla vitalità delle colture- in particolare di alcune varietà- e dalla presenza di patologie importanti.
“Il GAL si impegna a sostenere l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Anche se non abbiamo un ruolo diretto, il settore olivicolo è un settore importante dell’agricoltura, soprattutto nel nostro territorio, e per questo vogliamo sostenerlo. Viste le nuove sfide portate dal cambiamento climatico e dalla scoperta di nuove malattie che intaccano le piante è quanto più urgente e fondamentale sviluppare una rete territoriale, sia a livello economico sia a livello tecnico-scientifico, capace di rispondere a queste nuove esigenze” ha dichiarato il Presidente del GAL Gardavalsabbia2020, Tiziano Pavoni.
I lavori sono stati aperti da Silvano Zanelli, presidente di AIPOL, il quale ha presentato alcune considerazioni sulla stagione olivicola 2020 e le prospettive future. La parola è poi passata a Massimo Ornaghi, Direttore Generale ERSAF, che ha esposto le attività dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste a sostegno dell’olivicoltura.
Alla mattinata ha partecipato anche l’Assessore regionale Fabio Rolfi, il quale ha sottolineato il valore del settore olivicolo lombardo sia per la qualità dell’olio extra vergine d’oliva, sia per l’attrattività turistica del paesaggio, confermandone la centralità nelle future politiche agrarie con particolare attenzione all’ambito della ricerca, dell’innovazione e del servizio fitosanitario.
Il convegno è stata l’occasione, per i tecnici AIPOL impegnati sui territori, di presentare le attività generali svolte nell’anno 2020 rivolte ad indagare e studiare metodi per contrastare le avversità emergenti dell’olivo, tra le quali la cascola precoce, la cimice asiatica, lepidotteri appartenenti al genere Euzophera e disseccamenti anomali. Questo filone di indagine ha permesso di presidiare il territorio regionale e collaborare concretamente con le aziende agricole. I dati raccolti sono in fase di analisi presso laboratori altamente specializzati; in attesa dei risultati si sta predisponendo la strategia di difesa per il 2021 attraverso un protocollo di intervento mirato, accompagnato da un’analisi micrometeorologica e climatica delle aree di progetto.
Le prime conclusioni che si possono riportare, derivate da osservazioni in campo combinate con quelle di laboratorio, indicano in primo luogo un’elevata correlazione tra l’attività trofica di cimice asiatica con la cascola delle drupe, in secondo luogo che la presenza di rogna dell’olivo, ampiamente diffusa, può essere confusa con attacchi di Euzophera sp. che sembra ampiamente insediata nell’area di indagine. L’avvio imminente delle attività locali permetterà di investigare le caratteristiche produttive e di adattabilità ambientale delle principali varietà olivicole locali, realizzare una mappatura di diffusione e individuare aree non coltivate ma potenzialmente idonee all’olivicoltura.