La “cantera” dell’Ecotherm Brescia continua a far da serbatoio per la nazionale anche senza un campo

A Brescia si è sempre data priorità a lavorare sui giovani del vivaio e le ultime scelte nelle convocazioni ai raduni delle nazionali U15 e U23 sembrano confermare la bontà del progetto Ecotherm Brescia Baseball, che dopo la convocazione di Samuele Sbardolini con la nazionale U15 fornisce ben 3 giocatori per il raduno della nazionale U23 in preparazione dell’europeo che si svolgerà in veneto quest’estate.

I 3 giovani bresciani convocati sono Giovanny Rosales (Esterno), Federico Virgadaula (Lanciatore) e Gabriel Gorrin (Interno).

Queste convocazioni sono solo la punta di diamante di un movimento, quello bresciano, di assoluto livello che da qualche anno si assesta tra le prime squadre nazionali nei settori giovanili e con la prima squadra in serie A riesce a mettere in campo un’ampia schiera di giovani giocatori italiani.

Punta di diamante di una squadra senza “diamante”. Perdonerete il gioco di parole, fin troppo scontato, ma questi risultati sono ancora più straordinari se si considera che da 2 anni ormai l’intero movimento del batti e corri bresciano non ha un campo su cui allenarsi. Situazione vergognosa, in cui i principali rappresentanti delle istituzioni, dall’assessore Benzoni al sindaco Del Bono, si sono sempre mostrati entusiasti ed orgogliosi della squadra cittadina a parole, senza far mai seguire i fatti alle belle parole spese e tutt’ora i leoni bianco blu, in corsa nel girone B della serie A nazionale di Baseball, nella serie B di softball e con le squadre giovanili non hanno una struttura adeguata in cui allenarsi.

In questa situazione in nostri migliori complimenti agli atleti e agli allenatori che continuano a lavorare con serietà e a portare avanti uno sport che definire ostracizzato dalle istituzioni è un eufemismo.

Rosales, Virgadaula e Gorrin possono sognare di giocare un europeo con la casacca della propria nazione, hanno un futuro da protagonisti in questo sport, ma quanti ragazzi potranno avvicinarsi a questo sport e a questi sogni se le istituzioni restano cieche e immobili di fronte a una situazione come quella bresciana? Come potranno i campioni di domani anche solo pensare di indossare un guantone e prendere in mano una mazza se non hanno la possibilità di assistere alle gesta dei campioni di oggi nella propria città? Quanto riuscirà a resistere la società Brescia Baseball senza una vera casa in cui far crescere il proprio movimento?