Consumi, Coldiretti: anno nero per l’olio bresciano, fino a -80% produzione

Anno nero per l’olivicoltura bresciana e lombarda con cali produttivi pesanti, che quest’anno arrivano fino all’80% rispetto alla scorsa annata, quando si erano registrati ottimi risultati. E’ quanto afferma Coldiretti Brescia in base alle prime stime diffuse a livello regionale in occasione dell’avvio della raccolta delle olive in Italia. A pesare soprattutto i periodi di gelo e il grande caldo, che hanno ridotto al minimo la produzione in campo.

“Per noi produttori bresciani si avvicina il momento della raccolta, ma la situazione Γ¨ avvilente – racconta Nadia Turelli, olivicoltrice di Sale Marasino e vice presidente di Coldiretti Brescia -. In diverse zone praticamente non ci sono olive e di conseguenza rischiamo di non ottenere gli oli delle nostre Dop. Questa alternanza di produzione Γ¨ molto difficile da affrontare: nell’annata 2019/2020 Γ¨ andata malissimo, lo scorso anno la produzione Γ¨ stata abbondante e oggi ci ritroviamo vicini allo zero. Questo non ci permette, da imprenditori, di pianificare il futuro delle nostre attivitΓ . Dovremo essere in grado di stoccare l’olio nelle annate di sovrapproduzione, per fronteggiare quelle piΓΉ difficili. E’ quindi importante approfondire le motivazioni di questa condizione anomala: il clima Γ¨ certamente una variabile influente, ma bisogna anche trovare soluzioni per debellare gli insetti alieni che, stando ai primi studi fatti grazie a Regione Lombardia, danneggiano il raccolto. La ricerca in questo campo ha bisogno di fondi, solo cosΓ¬ potremo tutelare le nostre Dop, continuare a valorizzare i nostri territori e garantire redditivitΓ  alle aziende”.

Resta fondamentale, al contempo, l’attivitΓ  dei tecnici sul campo. “La perdita di raccolto e produzione si preannuncia pesante – conferma Silvano Zanelli, presidente di AIPOL – ma continuiamo a monitorare gli oliveti e a lavorare a stretto contatto con gli imprenditori agricoli, per capire i trattamenti e le azioni piΓΉ efficaci da attuare in vista della prossima annata”.

I territori lombardi – continua Coldiretti Brescia – vantano circa 3.000 ettari di oliveto prevalentemente coltivato sulle sponde del lago di Garda, del Lago d’Iseo, del Lago di Como e nella fascia collinare franciacortina e bergamasca, interessando soprattutto le province di Brescia, Bergamo, Lecco e Como. Un patrimonio seriamente minacciato dalla situazione climatica e fitosanitaria, unita ai fenomeni di cascola delle olive, che richiede interventi urgenti e coordinati. Da qui l’appello di Coldiretti a Regione Lombardia perchΓ© supporti ulteriormente gli olivicoltori in questo momento difficile, a beneficio non solo delle aziende agricole, ma anche della sostenibilitΓ , del turismo e delle economie territoriali.