Al Museo Mille Miglia Mostra “100 anni del circuito del Garda”

Inaugurato nella sede del Museo della Mille Miglia (viale della Bornata, 123), la mostra “100 ANNI DEL CIRCUITO DEL GARDA, realizzata con la collaborazione dell’Archivio Negri, che resterà in esposizione fino al 31 Marzo 2022. Un grande ed emozionante affresco storico, nel quale i suggestivi reperti d’epoca e le straordinarie immagini dell’Archivio Negri  raccontano un secolo del Circuito del Garda, nei tre periodi della corsa 1921-1927, 1948-1950 e 1961-1966. Al taglio del nastro sono intervenuti: Maria Bussolati, Direttore Museo della Mille Miglia; Paolo Mazzetti, membro Comitato Scientifico del Museo della Mille Miglia; Elena Pala, membro Comitato Scientifico del Museo della Mille Miglia e Mauro Negri, dell’Archivio Fondazione Negri.

Nell’occasione del centenario della prima edizione del Circuito del Garda, il Museo Mille Miglia e Fondazione Negri presentano la mostra fotografica che ripercorre attraverso 38 immagini di grande formato le 15 edizioni che dal 1921 al 1966 hanno visto grandi piloti e vetture di prestigio sfidarsi lungo lo splendido percorso che, non a caso, è stato paragonato alla “Montecarlo italiana”. Il Circuito del Garda è stato tra i circuiti più amati dai bresciani, grazie ad un tracciato cittadino capace di infiammare le folle ed attirare l’attenzione delle più grandi firme dell’automobilismo, anche per le tappe tra gli splendidi paesaggi delle sponde gardesane

Breve storia del Circuito del Garda. Con base a Salò, il primo ciclo – nato con lo scopo di rilanciare il turismo dopo la Prima Guerra Mondiale – durò dal 1921 al 1927: il successo fu immediato grazie ad un percorso tra i più variegati e tecnici in assoluto e le prime edizioni videro la partecipazione di campioni quali il “mantovano volante”, Tazio Nuvolari, Aymo Maggi, uno dei “quattro moschettieri” della Mille Miglia, Guido Meregalli, Alfieri ed Ernesto Maserati e il “presidente” Franco Mazzotti. L’ultima edizione del primo ciclo fu disputata nel 1927 per l’esigenza del neonato Automobile Club Brescia di concentrarsi su quella che sarebbe diventata la corsa su strada più famosa del mondo, la 1000 Miglia, anche perché il principale artefice dell’organizzazione del Circuito del Garda era quel Renzo Castagneto che sarebbe diventato il “patron”, il deus ex machina, della Freccia Rossa.

Perché i tornanti delle “Zette” e le strette strade di Salò tornassero a vedere sfrecciare le automobili del Circuito del Garda si dovette attendere il 1948: un ritorno di enorme valore tecnico e sportivo con una corsa per macchine Sport e una a “formula libera” alla quale presero parte le monoposto della categoria Grand Prix, una sorta di anticipazione di quelli che due anni più tardi diventeranno ufficialmente i Gran Premi del Campionato del mondo di Formula 1. Lungo il nuovo tracciato di 16,400 km, da ripetere per 18 giri, per un totale 295,2 km, Nino Farina (che, nel 1950, diventerà il primo Campione del Mondo di F1), al volante di un’Alfa Romeo dominò la corsa portando la Ferrari 125 F1 con compressore al suo primo successo in assoluto.

Seguiranno nel 1949 e 1950 le gare di Formula 2 con altrettante vittorie delle Ferrari condotte dai due indimenticabili campioni, Gigi Villoresi ed Alberto Ascari. Sempre nel ’49 a suscitare ammirato stupore fu uno sconosciuto giovanotto inglese, Stirling Moss, che con la sua Cooper 9 motorizzata Jap, una bizzarra macchinetta poco più grande di un go-kart, si piazzò inaspettatamente terzo assoluto dietro a due Ferrari.

Dopo un nuovo arresto del Circuito, a far riecheggiare nel golfo di Salò l’urlo dei motori da corsa sarà la tenacia di Renzo Castagneto, affiancato da Angelo Maifredi, che negli anni precedenti aveva ricoperto vari ruoli in seno all’Automobile Club di Brescia e nell’organizzazione della 1000 Miglia. Come per la ripartenza della 1000 Miglia del 1947, il ruolo chiave fu ancora una volta quello del sindaco di Brescia, Bruno Boni. L’ultimo ciclo negli anni ‘60, in pieno boom economico, vide al volante di Formula Junior prima e Formula 3 poi, piloti di una certa fama e altri destinati a un radioso futuro, come Joseph Siffert, Colin Davis, Jo Schlesser, Silvio Moser, JonathanWilliams e gli italiani Mario Casoni, Ludovico Scarfiotti, Clay Regazzoni, Geki Russo, Andrea De Adamich, Vincenzo Nember, Domenico Lo Coco, Gianfranco Stanga, Luciano Dal Ben.

Nel 1963, l’esperienza delle due categorie, Formula Junior e GT, fu ripetuta mentre nel 1964 corsero solo le Formula 3. Nel 1965, il Circuito del Garda non fu disputato per le crescenti difficoltà organizzative. L’Automobile Club Brescia riuscì infine a rimettere nel calendario sportivo l’edizione del 1966, nuovamente riservata esclusivamente alle monoposto di Formula 3. Le difficoltà di chiudere Salò e una buona porzione della viabilità gardesana, su un lungo percorso di 16,4 km, compreso un tratto della statale SS45 bis, erano divenute pressoché insormontabili. Fu così che fu ideato un nuovo tracciato, in senso orario, che per la prima volta contemplava il lungolago di Salò, dove sarebbe stato collocato il traguardo. ACI Brescia annunciò quindi il “Primo Trofeo Esso – Coppa Aymo Maggi”, in calendario per domenica 28 maggio 1967. Pochi giorni prima della gara, l’Automobile Club di Brescia fu costretto a comunicarne la sospensione, a causa dell’impossibilità, nel breve tempo antecedente il via, di adempiere alla richiesta dell’autorità sportiva, la CSAI, Commissione Sportiva Automobilistica Italiana, di approntare 1.600 km di guard-rail metallico sul lungolago, nei pressi della partenza. L’inasprimento delle norme di sicurezza fu provocato dall’enorme impressione sollevata dalla morte del pilota Lorenzo Bandini, caduto tragicamente al volante della sua Ferrari durante il Gran Premio di F1 a Montecarlo, il 10 maggio di quell’anno. Fu questo l’ultimo atto della storia della più importante corsa automobilistica bresciana in circuito; ironia della sorte, la fine derivò dalla tragedia avvenuta sulla pista monegasca, alla quale i bresciani si ispiravano e con la quale, in cuor loro, speravano un giorno di potersi confrontare.

La mostra dedicata ai 100 anni del Circuito del Garda s’inserisce in un programma di eventi storico-culturali che il Museo della Mille Miglia vuole proporre trimestralmente, a rotazione, all’interno della struttura aperta nell’antico Monastero di Sant’Eufemia a Brescia. L’itinerario espositivo è visitabile al pubblico, nella sede del Museo Mille Miglia (viale Bornata 123), tutti i giorni dalle 10 alle 18. Per info, tel. 030 3365631; email segreteria@museomillemiglia.it.