Per le Pmi bresciane il primo trimestre si chiude in modo positivo
Il primo trimestre 2023 si chiude in modo positivo per le PMI bresciane. A osservarlo Γ¨ l’analisi congiunturale relativa al primo trimestre 2023 del Centro Studi Confapi Brescia, realizzata attraverso un questionario a 100 imprese associate, in prevalenza metalmeccaniche, rappresentative del tessuto associativo. I dati congiunturali relativi al primo trimestre dell’anno registrano una crescita diffusa in termini di fatturato, produzione, ordini mentre destano minori timori rispetto al recente passato i costi di produzione.
Nel dettaglio, oltre la metΓ delle imprese (54%) osserva una crescita del fatturato rispetto al trimestre precedente e un altro 25% non segnala variazioni di rilievo. Il 44% delle imprese registra anche aumenti di produzione mentre per un altro 37% sono stabili. Leggermente piΓΉ contenuti gli ordini, dati comunque in aumento per il 43% e stabili per un altro 27%. La congiuntura positiva (anche il quarto trimestre 2022 si era chiuso meglio del previsto) ha ricadute anche sul lavoro: piΓΉ di un’impresa su 5 (22%) segnala un aumento dell’occupazione, un altro 66% stabile. Buoni anche gli investimenti, per un’impresa su cinque in crescita e per un altro 77% stabili. In termini di investimenti, lβItalia si mantiene una destinazione di primario rilievo per le PMI bresciane.
L’analisi del Centro Studi indica anche una decisa inversione di rotta nei costi della produzione: due imprese su tre rilevano costi in calo (nella metΓ dei casi in modo marcato) e percentuali appena inferiori valgono anche per il costo delle materie prime. Nel complesso, osserva lo studio, Β«Il mercato domestico rappresenta ancora lβarea di maggior impulso per le imprese, situazione che permane anche nellβultima rilevazione del 2022, e nei numeri raccolti per il primo trimestre 2023Β».
Β«I dati del primo trimestre osservati dal nostro Centro Studi evidenziano un inizio d’anno positivo – afferma il presidente di Confapi Brescia, Pierluigi Cordua -. Significativo anche il fatto che l’allarme costi dell’energia stia rientrando, dopo che per mesi le imprese avevano mantenuto prezzi stabili e ridotto quindi le marginalitΓ con l’obiettivo di non perdere quote di mercato. Positiva in tale contesto la buona tenuta del mercato italiano, sia sul piano delle vendite che per gli investimenti, un segnale quest’ultimo anche figlio della situazione geopolitica che per alcuni aspetti resta critica e porta quindi le imprese a politiche di _reshoring_ e di rivalutazione del territorioΒ». L’auspicio Γ¨ che il 2023, avviato sul binario giusto, non venga frenato da politiche monetarie troppo restrittive: Β«L’auspicio – sottolinea infatti Cordua – Γ¨ che ci sia una buona calibrazione delle politiche di contrasto all’inflazione da parte delle banche centrali. Il rischio, altrimenti, Γ¨ che tassi troppo alti pregiudichino una situazione economica che si Γ¨ mantenuta stabile anche in questi mesiΒ».