Anfiteatro del Vittoriale: venerdì 14 luglio Più luce!’ ‘La Sete Che Brucia’

In programma venerdì 14 luglio, PiU’ LUCE!, l’omaggio alla poesia, con la curatela artistica di Paola Veneto, giunge quest’anno alla sua sesta edizione. Dal 2021 ha perso i panni di premio per attori per indossare quelli di performance poetico-musicale che, quest’anno, ha il titolo ‘La Sete Che Brucia’, una celebrazione al tema dell’Eros affidata alle voci recitanti degli attori Roberta Barbiero e Umberto Terruso e alle sapienti e caldissime note della fisarmonicista Rita Di Tizio e del suo trio.

Una carrellata di poesie di autori contemporanei da tutto il mondo (da Luis Ferdinand Céline a Ágota KristófCharles BukowskiElias CanettiSilvia PlathFranz KafkaHenry MillerJulio CortázarMario Benedetti e tanti altri), a cui faranno da contrappunto i brani interpretati da Rita Di Tizio alla fisarmonica, Alessio Buccella al pianoforte e Marino Alberti alla batteria: un viaggio sonoro appassionato che parte dal tango nuevo di Astor Piazzolla, omaggia il genio musicale di Richard Galliano, tocca il vals criollo e si conclude a est con le vibranti note della Czardas.

L’ingresso allo spettacolo è gratuito su prenotazione, da effettuare al sito www.anfiteatrodelvittoriale.ita partire da mercoledì 28 giugno.

Più Luce!” esplode appassionatamente di vita al centro del magnifico cartellone del festival Tener-a-mente 2023, con un emotivo connubio fra poesia e musica, celebrando un tema quanto mai attuale e urgente: Eros, questo inquieto ospite, spesso identificato, in maniera colpevolmente semplicistica, con l’amore fisico, sessuale.

Ma Eros è molto di più. E’ quel bambino capriccioso che non riesce a crescere, senza suo fratello Anteros, eppure non si rassegna mai: anche quando vaga senza meta e senza direzione certa, Eros cerca l’altro, che spesso è “soltanto” il suo io “migliore”.

Quella fiamma che brucia verso se stessi, prima di tutto, quando ci appassioniamo, quando la parte più primitiva del nostro sentire desidera entrare in profonda comunione con il sentimento di amore.

Nella Teogonia di Esiodo (700 a.c) Eros è un dio creatore, il primo Dio, nato dal Caos primordiale contemporaneamente a Gea; senza lui nessuno degli altri dei sarebbe sorto.

Nel VI sec. a.c. per Saffo il dio era figlio di Urano e Afrodite, viceversa nel V sec a.c. il poeta Simonide sostiene che Eros fosse figlio di Ares e Afrodite.

Ma è Platone, nel IV sec. a.c., a offrirci nel Simposio una versione profondamente “diversa” del dio, drammatica e poetica, cui ci siamo ispirati quest’anno.

Socrate infatti ribalta l’opinione comune che Eros fosse la principale delle divinità per importanza e lo racconta come un dio imperfetto, che non è nemmeno da considerarsi una divinità, bensì una figura inferiore, un dio a metà.

Secondo Platone Eros è figlio di Poros, dio dell’ingegno (o meglio, dell’espediente) e di Penia, dea della povertà, e conserva le caratteristiche principali dei genitori: la costante ricerca e l’incessante mancanza.

Eros, condannato a cercare e a perdere, tutt’altro che perfetto, è ricerca senza fine, tensione verso ciò che è momentaneamente assente, eppure desiderato con implacabile e febbrile costanza che spinge verso l’azione, l’esplosione, la vita, l’errore, mani sporche e polvere sul viso.

Dopo un periodo cupo, duro, buio, quale è stato quello della pandemia, ma anche semplicemente dopo tanti anni in cui per comunicare i mezzi sono profondamente cambiati, ci interroghiamo sul come ”sentiamo”, sul come eroticamente ci avviciniamo all’altro e a noi stessi, al nostro daimon interiore che è, o, meglio, dovrebbe essere il cuore caldo del nostro vivere le relazioni.

L’amore erotico è spinta e propulsione verso la vita, anche pena dolorose autocombustioni. Che sia fuoco, dunque. Comunque sia.

PAOLA VENETO

Note sugli attori

Roberta Barbiero

Roberta Barbiero, nata a Venezia nel 1985, si laurea in Filologia e Letteratura italiana all’Università Ca’ Foscari (Venezia).

Consegue il diploma d’arte drammatica all’Accademia del Teatro Stabile del Veneto. Si specializza poi in doppiaggio e voce con i doppiatori e direttori di doppiaggio Luca Dal Fabbro, Pino Pirovano, Gabriele Calindri, Marisa Della Pasqua. Approfondisce anche la narrazione teatrale (storytelling) presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi con il Teatro dell’Orsa (Monica Morini e Bernardino Bonzani). Si perfeziona in recitazione cinematografica con le attrici e acting coach Karina Arutyunyan e Nicoletta Maragno e con la regista, casting e acting coach Marta Gervasutti.

Lavora come attrice protagonista e co-protagonista in diversi film tra cui “Stem Cell” per la regia di Giuseppe Di Giorgio per cui vince il premio come Migliore Attrice Protagonista al Rome International Movie Awards, “Il domani di Laura” di Costantino Maiani, vincitore di 65 premi internazionali, “Ma tu, mi vuoi bene?” per la regia di Piermaria Cecchini (Marché du Film, Festival di Cannes 2022); in numerosi cortometraggi indipendenti; in varie serie televisive italiane, tedesche e americane, tra cui “Non mi lasciare”- Rai 1 – regia di Ciro Visco, “Marco Polo” – Netflix – Espen Sandberg, “Eau de vie” – Bavaria Fiction – Sabine Derflinger. Lavora come professoressa di storia e geografia per l’edizione de “Il Collegio 5” – Rai 2; in teatro lavora tra i vari con Marcello Chiarenza, Chiara Guidi, Karin Coonrod, Renato Gatto, collabora con il Teatro La Fenice per lo spettacolo opera-prosa “Der Schauspieldirektor” (Mozart) per la regia di Italo Nunziata e con l’Anfiteatro del Vittoriale – Festival “Tener-a-Mente”. Lavora inoltre come lettrice di audiolibri per Audible e Storytel e per campagne pubblicitarie internazionali tra cui Louis Vuitton, Costa Crociere, Lollo Caffè, Generali Assicurazioni, IULM.

Umberto Terruso

Classe 1980, si diploma nel 2005 presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. In teatro lavora con registi come Cesar Brie, Luca Ronconi, Ferdinando Bruni, Giulio Bosetti, Bruno Fornasari, Walter MAnfrè e nei maggiori teatri italiani, tra cui Teatro Filodrammatici, Teatro dell’Elfo, teatro Stabile del Veneto, Teatro Franco Parenti, etc….Nel 2011 è co-fondatore della compagnia Òyes, che si afferma sul territorio nazionale vincendo il premio Hystrio. Dal 2004 è insegnante di recitazione, dizione e comunicazione in diverse scuole di recitazione milanesi. 

Note sui musicisti

Roberta Di Tizio Trio

La fisarmonicista Rita Di Tizio è stabilmente considerata tra i più importanti interpreti dello strumento. L’enciclopedia statunitense Times Square Press l’ha inserita tra ‘i migliori fisarmonicisti contemporanei del mondo’ e la rivista Accordion Stars l’ha premiata, nel 2018 e 2020, come ‘fisarmonicista donna dell’anno’. 

Affiancata al funambolico Alessio Buccella al pianoforte e al synth e dal batterista Marino Alberti, Roberta Di Tizio presenta il suo progetto in trio, dal titolo – ripreso da un verso del testo di Oblivion – ‘Vibraciòn Fatal’. Un viaggio sonoro appassionato che parte dal tango nuevo di Astor Piazzolla, omaggia il genio musicale di Richard Galliano, tocca il vals criolo (Que Nadie Sepa Mi Sufrir) e si conclude a est con le vibranti note della Czardas. 

La passionalità e l’interplay fra i musicisti sono le note distintive del progetto: tutti gli arrangiamenti sono originali, spesso estemporanei, basati su improvvisazioni estremamente libere, frutto di un’unione profonda tra i tre interpreti e tra loro ed il pubblico.