Il passaggio generazionale nelle imprese familiari: da “La regola di Gio” una nuova prospettiva
In Italia solo il 30% delle imprese familiari sopravvive al primo passaggio generazionale e appena il 13% arriva alla terza generazione1.
Numeri impressionanti se si considera che il family business rappresenta il 90% del tessuto produttivo italiano, impiegando il 75% dei lavoratori2.
“Il mondo delle imprese familiari, tipicamente PMI, è popolato di esperienze incredibili, di valori, intuizioni, passioni che plasmano l’identità del mondo produttivo” commenta Emanuele Lumini, autore del libro nonché dottore commercialista, business mentor ed esperto di imprese familiari. “Ormai da tempo mi occupo di family business e credo che questa particolare tipologia d’impresa sia una ricchezza non solo economica, ma anche identitaria e
sociale per il nostro Paese. Con questo romanzo, ispirato da un’esperienza reale, vorrei dare un contributo nella comune narrazione della transizione generazionale e offrire una nuova prospettiva, una diversa chiave di lettura per mostrare che la difficoltà del passaggio generazionale esiste, ma si può e si deve gestire. Serve una buona dose di lungimiranza, di ascolto ed un set di strumenti, non solo di natura tecnica”.
“La regola di Gio” (ed. Guerini NEXT) è una business novel sulle imprese familiari che accompagna il lettore in un viaggio introspettivo affinché liberi la propria coscienza e provi le stesse emozioni del personaggio al centro del racconto, in una sorta di catarsi, di ricerca di un nuovo, piccolo o grande che sia, inizio. Esattamente come accade a Gio, imprenditore visionario ultrasettantenne che ripercorre le tappe salienti del suo percorso imprenditoriale, inevitabilmente connesso alla sua movimentata vita personale e alle dinamiche dei suoi familiari.
Il romanzo racconta una storia di governo del cambiamento e di presa di coscienza, un viaggio che a un certo punto condurrà il protagonista a traghettare la sua storica azienda, la sua “creatura”, verso un solido, nuovo futuro. Un percorso irto di difficoltà, di schemi di pensiero da eradicare, di pregiudizi e sovrastrutture da abbattere, di relazioni da ridisegnare, in cui gli eredi, i dipendenti e i consulenti tecnici diventano strumenti di una grande orchestra che, però, richiede una direzione.
Il racconto, ambientato nel territorio di Brescia, per certi versi rappresentativo di quel particolare modo tutto italiano di fare impresa, prende spunto da una reale storia di business per sconfinare nella finzione e fare concretamente cultura d’impresa ma in maniera leggera, originale e non didascalica. Del resto, è forse qui da ricercare il movente del libro: accendere un faro su un tema che troppo spesso è ancora tabù e che per questo rischia di compromettere storie italiane di successo impattando famiglie, dipendenti e in taluni casi interi distretti e territori.
Emanuele Lumini, per bocca del suo intrepido Gio, mostra al lettore che una via d’uscita c’è ed è dietro l’angolo. Basta cercarla.
Si parla comunemente di una «doppia transizione» in atto nel mondo: ecologico-energetica e digitale. Con tutta evidenza, però, ne sono in atto altre due: geopolitica e demografico-generazionale. Il grande merito di questa godibilissima «business novel» è proprio quello di sfidare il tabù che ancora copre il dibattito sull’ultima delle quattro transizioni in corso. Appunto, la transizione generazionale.
Emanuele Lumini è dottore commercialista esperto in finanza d’azienda. Collabora con importanti riviste specializzate in temi di natura economica e sociale. Dopo una consolidata esperienza professionale nella consulenza aziendale e societaria a favore di imprese industriali e commerciali si è specializzato in Family Business. Ha assunto il ruolo di business mentor a supporto delle imprese familiari e delle famiglie imprenditoriali. Ha maturato una significativa esperienza in operazioni di M&A, turnaround operativi, passaggi generazionali e controllo di gestione. Dal 1997 dirige lo studio Lumini&Associati.