Maltempo, grandine su frutta e cereali e il fieno marcisce nei campi allagati
Meloni, angurie, zucche, ma anche albicocche, mais, orzo e frumento rovinati dalla grandine, mentre il fieno marcisce nei campi impregnati d’acqua. È il bollettino tracciato dalla Coldiretti Lombardia dopo le ultime piogge torrenziali unite a locali grandinate, in base alle segnalazioni che stanno arrivando dai tecnici al lavoro sul territorio.
In particolare – precisa la Coldiretti Lombardia – nelle scorse ore i chicchi di ghiaccio, unitamente a bombe d’acqua, hanno colpito angurie, meloni e zucche nel basso Mantovano, tra i comuni di Ostiglia, Revere, Sermide e Felonica. Nel Lodigiano, invece, a farne le spese, nella fascia tra Cavenago d’Adda e Lodi, sono stati mais, frumento e albicocche.
“Tutto distrutto: in campo non c’è più nulla – racconta Giuseppe Gazzola, agricoltore di Soltarico, frazione del comune lodigiano di Cavenago d’Adda – Nell’arco di mezz’ora ho perso oltre 200 pertiche di frumento e 300 di mais. E pensare che mi consideravo fortunato perché ero riuscito a seminare in tempo, le piante erano ormai all’ottava foglia. Lo strato di chicchi di ghiaccio ha raggiunto in alcuni punti i 30 centimetri: in 58 anni di vita non ho mai visto nulla del genere nel mese di maggio. Mi si è allegato anche il capannone perché i pluviali sono stati intasati dalla grandine”.
“Qui da noi la grandine è scesa mista a pioggia, non molta, ma è bastata a far danni – spiega Marco Mizzi, titolare di un frutteto con raccolta fai da te alle porte di Lodi -. In particolare sono state rovinate le albicocche, la pioggia ha invece fatto cadere le ciliegie”.
Grandinate a macchia di leopardo anche in provincia di Pavia – continua la Coldiretti regionale – dove le tempeste di ghiaccio si sono abbattute su alcuni Comuni dell’Oltrepò Pavese. Tra le località più colpite ci sono i territori di Arena Po, Portalbera e Bosnasco, nella zona pianeggiante dell’Oltrepò: qui sono state danneggiate coltivazioni di orzo, grano e mais. In collina, invece, la grandine ha colpito l’alta Valle Staffora, abbattendosi sui seminativi e sull’erba medica presenti nella zona tra Sant’Albano, Val Verde e Zavattarello.
In provincia di Cremona – afferma la Coldiretti – il primo fieno pronto per il raccolto sta marcendo in campo a causa della pioggia eccessiva. Una situazione che preoccupa gli allevatori, perché il foraggio serve come alimento per le mucche. Da destinare alle stalle anche il mais: le semine, laddove sono state effettuate, sono ora da rifare.
Anche nella Bergamasca e nel Bresciano si segnala una situazione in peggioramento per il mais: i terreni sono ormai distese di fango impossibili da lavorare – spiegano i tecnici di Coldiretti – Le colture in campo sono compromesse, mentre le semine programmate sono tutte saltate.
Gli ultimi episodi di nubifragi e grandinate – commenta la Coldiretti Lombardia – sommano nuovi danni alle criticità già denunciate nei giorni scorsi che, in misura differente, coinvolgono praticamente tutta la Lombardia da Brescia a Bergamo, dalla Brianza al Milanese, da Mantova a Cremona fino a Pavia: semine in tilt, trapianti di pomodoro bloccati, pericolo di asfissia per orzo e frumento, piante più fragili di fronte agli attacchi di funghi e parassiti.
L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che in Italia nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro.