Peste suina: le azioni messe in campo da Regione Lombardia illustrate in Commissione Agricoltura
Rafforzamento degli abbattimenti di cinghiali da parte dei Gruppi operativi territoriali (GOT) grazie all’affiancamento dell’Esercito, erogazione dei contributi alle aziende per la realizzazione delle recinzioni, monitoraggio degli spostamenti dei cinghiali con i droni da parte della Protezione Civile.
Sono alcuni dei provvedimenti annunciati dall’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia sentito oggi in Commissione Agricoltura su richiesta del gruppo Azione-Italia Viva.
L’Assessore ha prima delineato un quadro aggiornato della situazione: nel Pavese e nel Parco del Ticino, primo focolaio della PSA in Lombardia, annunciando che l’infezione qui sarebbe sotto controllo. Purtroppo il virus si sta spostando verso est, nelle provincie di Lodi e di Cremona dove c’è un’altissima concentrazione di allevamenti e macelli e questo provoca preoccupazione nella filiera che ha già subito danni significativi dalla chiusura di mercati di sbocco importanti come quelli nordamericani. Grande apprensione ha destato l’individuazione del virus nelle provincie emiliane di Piacenza e di Parma anche se al momento non si registrano casi negli allevamenti.
Gli abbattimenti di cinghiali e altra selvaggina di grossa taglia sono stati da tempo rafforzati e grazie alle norme contenute nel recente Decreto Agricoltura del Governo alla Polizia Provinciale e alle associazioni venatorie si affiancheranno presto i militari allo scopo autorizzati. Nello stesso decreto si autorizza la Protezione Civile ad intervenire nella fase di individuazione e smaltimento delle carcasse e nel monitoraggio degli spostamenti della selvaggina che verrà effettuato anche con l’ausilio di droni dotati di telecamere a infrarossi. Infine il decreto consente la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per quelle aziende colpite dall’infezione.
Regione Lombardia – ha precisato l’Assessore – interverrà in sede di conversione in legge del decreto con propri emendamenti che rendano più efficaci le azioni di contenimento della fauna di grosso taglio tramite la quale si veicola la PSA. D’intesa con il Commissario Straordinario alla PSA Vincenzo Caputo, si provvederà inoltre a cinturare le zone del territorio ancora immuni dal contagio con apposite barriere collocate in prossimità dei sedimi autostradali. L’Assessore ha sottolineato inoltre come Regione Lombardia stia lavorando perché la Commissione Europea adotti una linea maggiormente selettiva distinguendo i casi di contagio nel selvatico da quelli segnalati all’interno degli allevamenti: da oltre un anno ormai in Lombardia non sono più stati segnalati capi di allevamento infetti e non è dunque ragionevole confinare intere porzioni di territorio, con le conseguenze economiche immaginabili, per il solo ritrovamento di cinghiali infetti.
Nel corso del dibattito sono intervenuti Consiglieri dei gruppi Azione-Italia Viva e Partito Democratico che hanno manifestato preoccupazione per l’estensione del morbo alle zone a più alta densità di allevamenti, auspicando che Regione Lombardia intervenga a ristorare gli operatori dei danni economici subiti e a individuare tempestivamente e reprimere i tentativi di speculazione sul prezzo della carne suina che sono già stati segnalati da più parti.
L’Assessore ha infine annunciato che domani a Bruxelles si svolgerà un’importante summit a livello governativo sul tema della PSA e che riferirà quanto prima alla Commissione le decisioni assunte in sede europea