Clima, la pioggia frena il mais lombardo: un terzo dei campi ancora da seminare

A causa delle piogge torrenziali degli ultimi mesi, in Lombardia sono ancora da seminare circa un terzo dei campi destinati a mais di primo raccolto. È quanto stima la Coldiretti regionale in base a un monitoraggio sugli effetti delle ripetute e recenti ondate di maltempo sul territorio.

 

In condizioni normali – precisa Β Coldiretti – in Lombardia le semine del mais di primo raccolto iniziano giΓ  nell’ultima decade di marzo. Questo significa che, ad oggi, in molte zone della regione si Γ¨ accumulato un ritardo di due mesi sulle tradizionali tempistiche di lavoro. E anche chi ha giΓ  seminato – continua la Coldiretti regionale – si trova ora a fare i conti con la necessitΓ  di dover ripetere le operazioni.

 

β€œA causa delle abbondanti piogge le semine del mais sono partite in ritardo – precisa Giuseppe Ruggeri membro giunta Coldiretti Brescia e titolare dell’azienda agricola Malgherosse di Verolanuova – il mais giΓ  seminato non riesce a crescere perchΓ© i campi sono coperti d’acqua. In alcuni punti dovremmo seminarlo di nuovo perchΓ© non Γ¨ nemmeno nato ma non riusciamo con i trattori perchΓ© affondano”.

 

Inoltre – prosegue la Coldiretti Lombardia –, accanto a quelle del mais, non sono ancora state effettuate neppure il 29% delle semine del riso e oltre il 60% di quelle della soia. Altro fronte aperto – continua Β Coldiretti – riguarda i prati per il fieno: gli sfalci sono in grande ritardo, soprattutto nei pascoli di montagna dove le operazioni sono di per sΓ© piΓΉ complicate. Una situazione che preoccupa gli allevatori che utilizzano il fieno come alimento per gli animali.

 

Gli agricoltori – afferma Coldiretti – si trovano in una condizione di incertezza che li costringe a rivedere l’organizzazione aziendale e la normale programmazione colturale. Bisogna decidere se concentrare la preparazione e la lavorazione del terreno inseguendo le finestre di bel tempo; se cambiare in corsa il tipo di coltivazione o se mantenere la stessa scegliendo perΓ² varietΓ  di piante che maturano in meno tempo; se riseminare tutto laddove i terreni erano giΓ  stati lavorati.

 

β€œLa situazione Γ¨ abbastanza grave – sottolinea Giovanni Martinelli vicepresidente di Coldiretti Brescia e allevatore zootecnico di Borgo San Giacomo – perchΓ© il poco mais che siamo riusciti a seminare Γ¨ in condizioni critiche per l’eccesso di pioggia e purtroppo ci sono giΓ  stati degli eventi in cui il mais Γ¨ stato danneggiato dalla grandine, quindi la situazione Γ¨ veramente critica soprattutto per chi ha degli allevamenti e quindi deve reperire del cibo per soddisfare i fabbisogni dei propri animali”.

 

Solo nei mesi di marzo e aprile – continua Coldiretti su dati Arpa – quest’anno in Lombardia sono caduti 324 millimetri di pioggia. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, con una tendenza alla tropicalizzazione, con i danni provocati dalla siccitΓ  e dal maltempo all’agricoltura che in Italia nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro.

 

L’agricoltura – conclude Coldiretti – Γ¨ l’attivitΓ  economica che piΓΉ di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze di questi cambiamenti, ma Γ¨ anche il settore piΓΉ impegnato per contrastarli: gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti. La ricerca agraria, inoltre, ha oggi a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico raggruppate sotto la denominazione Tea o Ngt (Tecnologie di Evoluzione Assistita), che non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm poichΓ© non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta, che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversitΓ  e affrontare l’obiettivo della sovranitΓ  alimentare.