Al Nuovo Eden ‘Commedie e proverbi’, la rassegna dedicata a Éric Rohmer

Dal 7 ottobre, per sei settimane, prende il via una nuova rassegna di Fondazione Brescia Musei: sei titoli, in programma al cinema Nuovo Eden, del ciclo ‘Commedie e proverbi’ del regista francese Éric Rohmer in versione restaurata: La moglie dell’aviatore, Il bel matrimonio, Pauline alla spiaggia, Le notti della luna piena, Il raggio verde e L’amico della mia amica.

Éric Rohmer è stato uno degli autori più iconici del cinema francese, protagonista della stagione della Nouvelle Vague, dapprima come critico dei “Cahiers du cinéma” e poi come regista.

 

Realizzati tra il 1981 e il 1987, girati a circa dieci anni di distanza dai Sei racconti morali, i film sono dedicati ai proverbi e ai detti popolari.

 

Il primo film della rassegna nella sala di via Nino Bixio il 7 e 8 ottobre, è La moglie dell’aviatore, storia di un amore che ritorna dal passato.

Il 14 e 15 ottobre, Il bel matrimonio con Béatrice Romand e André Dussollier, il 21 e 22 ottobre Pauline alla spiaggia, protagonista è una ragazza di quindici anni alle prese con i primi amori.

Il 28 e 29 ottobre, Le notti della luna piena, interpretato da un giovanissimo Fabrice Luchini e il 4 e 5 novembre, il film forse più noto di Rohmer, Il raggio verde, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Conclude la retrospettiva, l’11 e 12 novembre, l’ultimo film del ciclo “Commedie e proverbi”, L’amico della mia amica, una storia sull’amore e l’amicizia. 

 

Commedie e proverbi – Il cinema di Éric Rohmer

Nel 1981, a una decina di anni di distanza dai Sei racconti morali, Éric Rohmer dà avvio a un secondo ciclo, di nuovo sei pellicole, orientandosi questa volta verso il teatro (di contro alla letteratura dei “conte”) e la saggezza popolare.
Soprattutto, Commedie e proverbi si smarca da qualsiasi intenzione morale o moralizzatrice per inseguire una specie di “profonda superficialità”: «Non esiste una formula per la verità; non si trova nelle affermazioni. Il contrario di qualsiasi verità è corretto. Con questi film intendo rimanere superficiale. Non voglio fare film profondi. Penso che ci sia una superficialità nella profondità».

Anche se forse la parola che meglio descrive i film del ciclo è “naturalezza”: al narratore onnisciente (maschile e letterario) dei Sei racconti morali si sostituisce adesso una narrazione in terza persona di impianto teatrale, neutra, che raffredda qualsiasi facile identificazione tra personaggi e spettatori. E di impianto teatrale sono anche, da un lato, la centralità assegnata al dialogo, per cui la parola, più dell’azione, si fa strumento di sviluppo del racconto, e, dall’altro, una regia “geometrica”, che asseconda l’ampio spazio concesso all’improvvisazione (che tocca il suo vertice in Il raggio verde) attraverso inquadrature larghe (il
primo piano è bandito), a distanza di sicurezza dalle emozioni facili.

Teatralità, improvvisazione e parole (incessanti, quasi un’ “intossicazione”, come l’ha definita Rohmer stesso) contribuiscono a donare ai film del ciclo un’atmosfera al tempo stesso realista e magica, del tutto coerente con l’idea (teatrale, appunto) di commedia. Il termine rimanda qui, in particolare, al (serissimo) gioco sociale, alle schermaglie amorose, alla ricerca della felicità,
a una conclusione che sigla l’inizio di qualcosa di nuovo per quanto assuma spesso la forma di un unhappy ending, ma «di un nero solo apparente, che in realtà è bianco, di un male che è bene» (Rohmer).

La commedia è del resto il genere della trasformazione, il tema che più di ogni altro ispira i film del ciclo e contribuisce a innescare il gioco dei rimandi, tra differenze e somiglianze, da un film all’altro. A misurare la natura e la profondità di questi cambiamenti, la vita di sei donne – spesso affiancate da amiche, confidenti e alleate –, pensate da Rohmer come figure attuali,
moderne, vere, in cui si riflettono, a volte in modo diretto, a volte in modo obliquo, questioni che, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, hanno cambiato l’universo femminile in termini di diritti, opportunità, forme e stili di vita.

Qualcuno ha definito il ciclo di Commedie e proverbi “post-femminista” per come si concentra sul racconto di giovani donne tra i venti e i trent’anni (con l’eccezione dell’adolescente Pauline), donne che studiano o lavorano, indipendenti e determinate, spesso prive di solidi legami amicali o famigliari oppure in fuga da rapporti in cui non si riconoscono. In tutti i casi, come esemplifica la Anne di La moglie dell’aviatore, il primo film del ciclo, donne che, senza alcun timore della sofferenza e della verità, interpretano in modo originale e coraggioso la ricerca della felicità.
Fonte: Luca Malavasi, Docente di Storia e analisi del film – Università di Genova

 

I FILM

“COMMEDIE E PROVERBI” DI ÉRIC ROHMER

LA MOGLIE DELL’AVIATORE

di Éric Rohmer (Francia 1980, 104′)

con Philippe Marlaud, Marie Rivière, Anne Laure Meury, Mathieu Carrière, Philippe Caroit

In questa commedia condotta tra bisticci e equivoci, sul filo di una garbata ironia non priva una vena di lieve amarezza, Rohmer costruisce una riflessione sull’amore “moderno”, lasciando filtrare un dubbio sull’avvenire dei suoi personaggi (i giovani del suo tempo) la cui spregiudicatezza nel vivere i sentimenti rischia di precludere il raggiungimento della felicità.

Lunedì 7 ottobre, ore 18:30 / Sala 1 / v.o. sott.ita

Martedì 8 ottobre, ore 21:00 / Sala 1 / v.o. sott.ita

IL BEL MATRIMONIO

di Éric Rohmer (Francia 1982, 97′)

con Arielle Dombasle, Beatrice Romand, André Dussollier, Féodor Atkine, Sophie Renoir

Sabine, venticinquenne, vive a Parigi e ha una relazione con un uomo sposato. Un giorno, mentre stanno facendo l’amore a casa di lui, squilla il telefono: sono la moglie e il figlio che lo chiamano. Sabine è turbata da questo avvenimento e se ne va annunciando che ha deciso di sposarsi. Da quel momento, pur non sapendo chi sarà il consorte, la decisione è presa.

Lunedì 14 ottobre / v.o. sott.ita

Martedì  15 ottobre / v.o. sott.ita

PAULINE ALLA SPIAGGIA

di Éric Rohmer (Francia 1983, 94′)

con Arielle Dombasle, Amanda Langlet, Simon De La Brosse, Pascal Greggory, Féodor Atkine

Granville, Normandia. Un lunedì mattina arrivano in una villetta la trentenne Marion, che attende il divorzio, e Pauline, sua cugina quindicenne. Mentre la ragazza dichiara di non essersi ancora innamorata, Marion attende ancora il grande amore. Sulla spiaggia incontrano Pierre, insegnante di windsurf, che nel passato ha avuto una storia con Marion. Fanno anche conoscenza con Henry, etnologo divorziato che ha presso di sé la figlia per le vacanze. È a casa sua che si presenta l’occasione per discutere dei reciproci punti di vista sull’amore.

Lunedì 21 ottobre / v.o. sott.ita

Martedì 22 ottobre / v.o. sott.ita

LE NOTTI DELLA LUNA PIENA

di Éric Rohmer (Francia 1984, 102′)

con Tchéky Karyo, Christian Vadim, Pascale Ogier, Fabrice Luchini, Mathieu Schiffman

Novembre, Parigi. Louise è una giovane arredatrice d’interni che vive con Rémi in un appartamento a Marne La Vallée, quartiere periferico in fase di completamento. Louise, anche se ama il suo compagno, vorrebbe però conservare una parte di autonomia che le consente di uscire la sera con amici e amiche senza doversi sempre piegare a compromessi. Rémi invece pensa esattamente all’opposto. Pensa di aver già poco tempo da condividere con lei e non vuole perderne neanche un secondo. Non gli interessa nulla della vita mondana tanto che ha preferito andare ad abitare nel luogo in cui lavora anche se si trova fuori Parigi. Louise si è però lasciata uno spazio di fuga: un appartamentino in città che ha affittato ad un’amica e che ora provvede a riarredare per trasformarlo in un’isola di provvidenziale solitudine. Il primo a visitarla sarà Octave, sposato e con figlia ma innamorato (respinto) di Louise.

Lunedì 28 ottobre / v.o. sott.ita

Martedì 29 ottobre / v.o. sott.ita

IL RAGGIO VERDE

di Éric Rohmer (Francia, 1986, 98′)

con Marie Rivière, Amira Chemakhi, Sylvie Richez, Rosette, Beatrice Romand

Da lunedì 2 luglio a sabato 4 agosto assistiamo alle peregrinazioni di Delphine, segretaria in un ufficio parigino, che non sa come trascorrere le vacanze estive. Dopo che l’amica con cui aveva programmato la partenza le comunica l’annullamento del progetto la giovane donna passa da una visita al nonno a una psicoterapia di gruppo per poi raggiungere Cherbourg finendo però poi per andarsene cercando di raggiungere la montagna. Ma questa non sarà la sua ultima meta.

Lunedì 4 novembre / v.o. sott.ita

Martedì 5 novembre / v.o. sott.ita

L’AMICO DELLA MIA AMICA

di Éric Rohmer (Francia 1987, 102′)

con Emmanuelle Chaulet, Sophie Renoir, François-Eric Gendron, Anne Laure Meury

Due ragazze molto diverse tra di loro, Blanche e Lea, diventano amiche. La prima è timida e riservata, mentre la seconda è disinvolta e brillante. Lea è fidanzata con un giovane, Fabien, che nel carattere assomiglia a Blanche. È con lei che questi finisce infatti per mettersi, durante una lunga vacanza di Lea, che tuttavia ben presto si consola con un giovane fatuo e affascinante quanto lei, del quale era innamorata Blanche prima di conoscere Fabien.

Lunedì 11 novembre / v.o. sott.ita

Martedì 12 novembre / v.o. sott.ita

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