In arrivo il festival della pace a Brescia: l’esposizione è aperta dall’11 al 24 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
Cosa ha lasciato l’eredità coloniale nei popoli che si sono liberati nella seconda metà del ‘900? Come leggere la storia coloniale in Africa e riflettere sull’attualità intrisa di spinte nazionaliste e paradossi del post-colonialismo? Lunedì 11 novembre alle 15 all’Auditorium di Santa Giulia in via Piamarta 4, su questo tema si terrà il convegno “I dannati della terra di Frantz Fanon. Un manifesto anticoloniale ancora attuale”, a cura del Comitato esecutivo del Festival della Pace, in collaborazione con Associazione Frantz Fanon – Torino e Associazione ADL a Zavidovici. Coordina l’incontro Berthin Nzonza – Associazione Mosaico Azioni per i Rifugiati, introduce Raisa Labaran, consigliera del Comune di Brescia. Intervengono Patrice Yengo – Università Di Marien Ngouabi di Brazzaville (Congo), e Roberto Beneduce dell’Università di Torino.
Le lotte di liberazione hanno portato, attraverso varie forme a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, a processi di decolonizzazione e alla costituzione di nuovi Stati indipendenti. Nel libro “I dannati della Terra”, Fanon, partendo dall’esperienza di liberazione in Algeria, riflette sul sistema coloniale e sulle ferite fisiche e psicologiche dei colonizzati. L’ingresso è libero.
Il dramma della migrazione non è solo lasciare la propria terra nella speranza di una vita migliore scappando dalla povertà, guerre e persecuzioni, ma è anche arrivare in un paese dove non è facile trovare un posto sicuro in cui sentirsi accolti e liberi dalla violenza e dall’incertezza. Questo stato d’animo viene affrontato in chiave teatrale nello spettacolo teatrale circense “Amal” in programma alle 20.30 nell’ Auditorium San Barnaba in Corso Magenta 44, a cura dell’Assessorato al Diritto allo Studio del Comune di Brescia, in collaborazione con Associazione Circuito Claps.
Amal – che in lingua araba significa “speranza” – utilizza le tecniche del teatro-circo per parlare di migranti. Lo spettacolo parla con leggera delicatezza di amicizia, appartenenza, condivisione, ma tocca le corde più profonde del nostro animo quando tratta la violenza, la distanza dalla propria terra, il rifiuto, l’opposizione… in poche parole, dell’emigrazione.
AMAL della Companyia de Comediants La Baldufa Teatre, Catalogna-Spagna di Enric Blasi Emiliano Pardo Carles Pijuan Duo Laiaiona con Ona Vives Laia Gómez
Ingresso 5 euro – informazioni: 030 8084751 – www.claps.lombardia
Sono passati 30 anni dal genocidio del Rwanda e questo evento drammatico è ricordato nella mostra fotografica “Rwanda 1994. Per non dimenticare il genocidio, le vittime e i Giusti – Riconciliazione e rinascita in Ruanda dopo il genocidio del 1994”.
L’inaugurazione è in programma alle 17 nel Convento San Francesco nel Chiostro Piazzetta San Francesco d’Assisi 3/a, con padre Alberto Tortelli del Convento di San Francesco, don Roberto Lombardi, Presidente Fondazione Museke, Godeliève Mukasarasi vincitrice dello Human Rights International Award nel 2011 e dell’International Women Of Courage Award nel 2018, e Roberto Rossini, Presidente del Consiglio Comunale.
La mostra è promossa da Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Acli provinciali di Brescia, Fondazione Museke, in collaborazione con i Frati francescani minori conventuali – Chiesa di San Francesco (Brescia). Ingresso libero. L’esposizione è aperta dall’11 al 24 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Alle 20.30, nella Sala civica dei Disciplini di via Matteotti 96 a Castenedolo, si terrà l’incontro di approfondimento sul tema dal titolo “Rwanda a 30 dal genocidio”, in cui Anna Pozzi giornalista e scrittrice incontra Godeliève Mukasarasi.