Il programma di Wonderland Festival – seconda settimana
Martedì 19 alle ore 20.30 torna il Piccolo Cinema Paradiso con I figli degli uomini del premio Oscar Alfonso Cuaròn presso gli spazi di MO.CA.
Mercoledì 20 alle ore 17 (in replica alle ore 17.30 e alle 20) nell’ambito del progetto IDRAConnect sarà possibile assistere allo studio di Lost in Time del collettivo toscano Zaches Teatro, un work in progress per entrare direttamente nei processi creativi della compagnia.
Alle ore 18.30 si terrà un incontro nell’ambito del progetto Warm Up, dal titolo START OVER – Broadcast Myself con Michele Lamacchia, editor, writer coach, ideatore del sito leparolecreanomondi.com per confrontarsi e riflettere su come riconoscere e abbracciare il fallimento, passo cruciale verso la rinascita e l’innovazione.
Alle ore 21 al Teatro Sant’Afra nell’ambito del progetto IDRAConnect sarà presentato lo spettacolo Poetica di Tindaro Granata, prodotto da Proxima Res, mappa umanografica dei paesi italiani, un viaggio alla scoperta di luoghi che conservano la memoria della gente che li ha abitati attraverso le poesie di Franco Arminio. Tornano qui a vivere personaggi mitologici e personaggi popolari, figure il cui ricordo affiora ancora oggi nei discorsi di chi è rimasto.
Giovedì 21 alle ore 16 nell’ambito di IDRAConnect – work in progress presso MO.CA da non perdere lo studio di Un principe – ieri oggi e sempre di Proxima Res – Tindaro Granata in cui estratti del Principe di Niccolò Machiavelli prenderanno nuova vita tramite le parole dell’artista.
Alle ore 17 il giovane e pluripremiato coreografo Marco D’Agostin, tra i più geniali e interessanti artisti della sua generazione, presenta nell’ambito di IDRAConnect – work in progress, Asteroide, spettacolo che debutterà a giugno al Piccolo Teatro di Milano, omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d’amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, Marco D’Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che, muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.
L’agguerrita e raffinata compagnia toscana Zaches Teatro alle ore 19.30 al Teatro Sant’Afra debutta con un cult del loro repertorio: Cenerentola, spettacolo adatto a bambini ed adulti, migliore novità EOLO AWARDS, che si concentra sulle versioni orali più antiche, su quella scritta dei fratelli Grimm e quella de La Gatta Cenerentola di Giambattista Basile. La scena, realistica e simbolica insieme, è occupata da un grande focolare pieno di fumo e fuliggine: utilizzando il teatro d’oggetto, la danza, il movimento espressivo, la musica e i linguaggi del teatro di figura, i corpi degli interpreti danno vita ai personaggi della storia in uno spettacolo vorticoso e pieno d’invenzioni, animato di strane presenze tra il buffo e il grottesco, dal forte impatto visivo. Questo spettacolo è stato selezionato all’interno del progetto TrasformAzioni, con il sostegno di Fondazione Comunità Bresciana e in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Sezione di Brescia, per essere adattato a una fruizione per persone con disabilità visiva. Sarà infatti presente un’audiodescrizione poetica a cura dell’artista Alessandro Tampieri che permetterà di ampliare l’accessibilità delle proposte di Wonderland Festival 2024.
Alle ore 21 si continua al Teatro IDRA con l’imperdibile Gli Anni di Marco D’Agostin, spettacolo rivelazione della scorsa stagione e vincitore di due Premi UBU 2023 – Migliore Spettacolo di danza dell’anno e Miglior Performer a Marta Ciappina, interprete unica, nel panorama della danza italiana, per itinerario artistico e peculiarità tecniche. Prendendo spunto dall’omonimo libro di Annie Ernaux, Nobel per la Letteratura 2023, l’artista utilizza danza, parole, musica, immagini per riflettere sul senso della memoria e sul rapporto con il passato, tra grande e piccola storia.
Venerdì 22 novembre alle ore 17 nell’ambito di IDRAConnect – work in progress, Teatro IDRA presenta Sagittarius A*, nuovo lavoro di Aristide Rontini, performer, coreografo e praticante di danza di comunità che negli ultimi anni ha sviluppato la propria ricerca artistica sulla dimensione dell’identità incontrando spesso comunità di non professionisti in progetti performativi o di trasmissione e di sviluppo di tematiche specifiche. Partecipa a progetti europei volti a sostenere artisti con disabilità e a sviluppare politiche di accessibilità della fruizione artistica per un pubblico con disabilità visiva o uditiva.
Alle ore 19.30 presso Teatro IDRA Aristide Rontini presenta lo spettacolo Lampyris Noctiluca, spettacolo realizzato nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pier Paolo Pasolini. Una danza delicata, un corpo che riverbera e dispiega riflessioni sul presente per dialogare con l’eredità di Pier Paolo Pasolini, in cerca di risonanze tra il suo tempo e il nostro. Lampyris Noctiluca offre allo sguardo del pubblico un corpo ultra sensibile, capace di riflessioni profonde e coraggiose sull’umano come luogo dove agiscono le trasformazioni del nostro tempo.
Alle ore 21 al Teatro Sant’Afra da non perdere lo spettacolo Elogio della Vita a Rovescio, progetto di Daria Deflorian, tra le protagoniste della prosa in Italia, per affrontare il rapporto tra sorelle, uno dei temi più raccontati dalla scrittrice sudcoreana Han Kang, Nobel per la Letteratura 2024. In scena, interpretata dalla giovane e talentuosa Giulia Scotti, vediamo solo la sorella che crede di essersela cavata, quella che “fin da bambina aveva quella forza di carattere necessaria a farsi strada nella vita”. L’osmosi tra le due sorelle è una corrente infinita, e l’elogio della vita a rovescio è il riconoscere che l’altra, la sorella, quella strana, quella crepata, quella che ci ha lasciato, se ne è andata, ha fatto quello che ha fatto anche per noi. Sullo sfondo, incessante, la violenza delle relazioni domestiche. E sullo sfondo dello sfondo, la violenza del mondo.
Sabato 23 alle ore 14.30 MO.CA ospita un incontro su I non pubblici, ideato e organizzato da Wonderland Festival in collaborazione con Centro Studi Socialis, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Brescia, C.Re.S.Co. Quattro sono i panel dedicati alla relazione tra performing arts e pubblico per analizzare diversi aspetti e caratteristiche volte a un miglioramento dell’accessibilità in ambito culturale. Viene presentato Re-connect, in collaborazione con Centro Studi Socialis. Sarà presentato il risultato della ricerca realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariplo, sulla fruizione culturale e dello spettacolo dal vivo, dalla cittadinanza di Brescia e provincia mentre Alessandro Tampieri racconterà del percorso “TrasformAzioni” realizzato in collaborazione con l’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Brescia, progetto, sostenuto da Fondazione Comunità Bresciana, che ha permesso di tracciare linee guida destinate anche ad altre realtà teatrali per permettere una maggiore inclusione nelle proprie attività. Si terrà inoltre una riflessione su come utilizzare le tecnologie digitali per creare esperienze interattive e personalizzate e incrementare la partecipazione e l’interesse verso le arti performative. Sarà presentato il progetto “Spazi Culturali Virtuali,” finanziato dall’Unione Europea tramite NextGenerationEU per sostenere la trasformazione digitale delle imprese culturali italiane e promosso dal Centro Studi Socialis, da IDRA Teatro, da ProWorld, e CrArT. Si parlerà anche di residenze artistiche e della relazione con il territorio e il pubblico.
Alle ore 19 si continua con Il violinista pasticcione (in replica alle 22.30) del violinista e compositore bresciano Daniele Richiedei che eseguirà brani creati estemporaneamente, basandosi su appunti musicali estratti dal pubblico all’inizio del concerto. Dal cesto usciranno frammenti di canzoni, indicazioni ritmiche, tecniche strumentali e altri parametri compositivi, che miscelati daranno luogo ogni volta a qualcosa di nuovo e imprevedibile.
Per la prima volta a Wonderland il coreografo Eduardo Vallejo Pinto con la sua Ogmia Company Madrid che riunisce un team di artisti di diverse origini (Spagna, Italia, Giappone e Stati Uniti) presenterà sabato 23 novembre alle ore 21 Mother Tongue (Lingua madre), un lavoro introspettivo e analitico in cui Vallejo, originario delle Asturie, in scena insieme a Nabar Jon Ander, trasmette lo sradicamento che proviamo quando torniamo alle nostre origini, un ricongiungimento in cui arriviamo a sentire la “nostra terra” come qualcosa di estraneo e riconoscibile.