Il “Banco del riuso”: una storia ancora tutta da scrivere

Ogni anno Fondazione Cogeme, insieme ai partner tecnici, presentano un bilancio delle attività legate al progetto “Banco del riuso”, iniziativa avviata nel 2018 all’interno di un percorso strutturato sull’economia circolare. Il Banco del riuso è uno spazio fisico in cui si incontrano beni e persone, in uno scambio reciproco senza alcuna transazione economica, raggiungendo diversi obiettivi di sostenibilità, da quella ambientale a quella sociale. E’ toccato ad Iseo, ultimo Comune in senso cronologico ad aver attivato sul proprio territorio un “hub del riuso”, ospitare l’evento di restituzione degli ultimi dati di progetto.

Nel triennio 2022-2024 il Banco del riuso ha promosso 47 Eventi sul territorio, 11 Incontri di divulgazione aperti alla cittadinanza, 24 Incontri di formazione per il gruppo di volontari, circa 11600 ore di volontariato con un totale di 45 nuovi volontari (in totale 75), oltre all’attivazione di vari percorsi di tirocinio in collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni e/o altri enti del territorio.

Risultati importanti che confermano dell’alto livello di scambi effettuati nelle tre sedi operative del Banco, ovvero Rovato, Lograto e appunto Iseo: nel triennio 2022 –2024 sono stati infatti 74.200, di cui 40.572 in entrata e 33.628 in uscita.

Numeri alla mano”- conferma il vice Presidente di Fondazione Cogeme ets Bartolomeo Facchetti, delegato al progetto “Banco del riuso”- possiamo dire che la scommessa è stata vinta e che il modello funziona in maniera trasversale a tutte le fasce di popolazione.” Considerazione che ben si sposa con le linee guida esposte dagli altri relatori della serata, tra cui Michele Scalvenzi, Segretario generale della Fondazione, Carlo Piantoni, Presidente dell’Associazione Riuso3 (che gestisce i locali), Luigi Moraschi Vice presidente di Cooperativa Cauto .

 

In sintesi gli obiettivi per il prossimo triennio condivisi:

  • Coinvolgere maggiormente le PA e i Servizi Sociali aderenti e gli Ambiti di riferimento.
  • Incrementare il coinvolgimento della rete delle associazioni locali.
  • Ampliare la comunicazione del progetto sul territorio, per aumentare il coinvolgimento dei cittadini.
  • Ampliare la presenza sul territorio delle sedi del Banco del riuso in sinergia con PA aderenti al progetto.
  • Consolidare l’autonomia dei soci attivi di Riuso3 nella gestione delle sedi del Banco del riuso.
  • Garantire una visione d’insieme rispetto ai bisogni del territorio e della comunità sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.

L’occasione è stata utile anche per presentare il dottorato di ricerca, giunto alla sua fase finale, di Anna Brichetti, presso l’Università degli studi di Bergamo e che si focalizza per l’appunto sul funzionamento del modello Banco del Riuso, mutuato a sua volta dal Modello “Banco di Comunità” copyright di cooperativa Cauto.