I Negrita tornano a Brescia il prossimo 18 aprile 2025
I NEGRITA sono pronti a tornare sul palco con il nuovo “NEGRITA IN TOUR 2025” e scelgono ancora Brescia ed il Teatro Clerici (l’ex Gran Teatro Morato) per presentare il nuovo album di inediti previsto per il prossimo anno (dopo ben 6 anni dall’ultimo disco in studio).
Un vero e proprio ritorno dopo aver festeggiato i 30 anni di carriera ed il primo nuovo singolo “Non Esistono Innocenti Amico Mio”, estratto dal prossimo progetto discografico.
Il tour partirà l’8 aprile da Roma e farà tappa a Brescia il 18 aprile 2025 (ore 21:15). Biglietti in prevendita su Ticketmaster, Ticketone e circuiti autorizzati dalle ore 12:00 di domani 22 novembre 2024.
Durante ogni concerto la band composta da Paolo “Pau” Bruni, Enrico “Drigo” Salvi e Cesare “Mac” Petricich (accompagnati sul palco da Giacomo Rossetti al basso e cori, Guglielmo Ridolfo Gagliano alle tastiere e Cristiano Dalla Pellegrina alla batteria) porterà in scena uno show nel quale poter ascoltare dal vivo il disco di prossima uscita, oltre ai grandi brani che hanno costellato i tre decenni di carriera dei NEGRITA e che hanno definito il sound rock in Italia.
Il percorso dei Negrita è iniziato il 10 marzo 1994 con l’uscita del loro album di debutto “NEGRITA”. Da allora la band ha continuato a sorprendere e innovare con 9 album in studio, 3 live album e una serie di hit diventate icone per le generazioni italiane. Brani come “Cambio”, “Ehi Negrita”, “Mama Mae”, “Rotolando verso sud”, “Gioia Infinita”, “Ho Imparato a Sognare”, “Magnolia”, “A modo mio” e “In Ogni Atomo” testimoniano la loro prolifica e influente carriera.
A settembre 2024 è uscito “Non Esistono Innocenti Amico Mio”, primo estratto dal nuovo album in uscita nel 2025. Il brano da una parte riflette l’impegno della band nel trattare temi attuali e profondi, confermando uno sguardo attento e critico sul mondo e le sue contraddizioni, e dall’altra si distingue per la sua carica emotiva che cresce lungo un testo che non lascia spazio a illusioni ma invita piuttosto a guardare in faccia le verità scomode.