Santa Cecilia, la Scuola di Musica Diocesana porta i tesori musicali in Duomo Vecchio
Nelle quattro domeniche di avvento (1, 8, 15 e 22 dicembre), la Fondazione Diocesana Santa Cecilia proporrà, nel contesto delle quattro messe cantate in lingua latina (Duomo Vecchio, ore 11), l’esecuzione di opere di musicisti che hanno avuto legami con Brescia, con la sua cattedrale e con le istituzioni musicali cittadine.
In particolare, domenica 8 il prestigioso UT ensemble vocale-consonante eseguirà la Missa In illo tempore e mottetti di Claudio Monteverdi, mentre nelle domeniche 1, 15, 22 le esecuzioni saranno affidate a docenti e allievi della Scuola Diocesana di Musica Santa Cecilia.
Il progetto dei quattro appuntamenti musicali nel corso del culto domenicale del dicembre 2024 in Duomo Vecchio vuol trarre ispirazione da suggestioni che affiorano proprio dal testo del mottetto che compose il celebre musicista del XVI secolo Nicolas Gombert. Questa composizione offrì a Monteverdi gli spunti (e quindi, i “fondamenti”) per la costruzione del suo imponente edificio contrappuntistico qual è, indubitabilmente, la messa In illo tempore.
Gli appuntamenti musicali previsti saranno realizzati nelle domeniche 1, 8, 15 e 22 dicembre in Duomo Vecchio a Brescia, nel corso della celebrazione in lingua latina – secondo il rito post-conciliare – che si tiene ogni domenica alle ore 11. A tale rito ordinariamente partecipano in gran parte persone che ricercano e desiderano vivere, durante il culto, momenti connotati da elevata qualità artistico-musicale. A essi si aggiungono, specie dal 2023, anno di “Bergamo Brescia capitale italiana della cultura”, numerosi turisti italiani e stranieri che, frequentemente, manifestano vivo apprezzamento per la bellezza del tempio e per le musiche che lì vengono offerte. Non si può tacere, a tale riguardo, il fatto che proposte liturgico-musicali di tale pregevole livello oggi, nelle chiese italiane, sono di rarissimo ascolto.
Oltre al prestigio artistico e istituzionale della sede esecutiva, gli eventi liturgico-musicali saranno impreziositi dall’apporto del famoso e pregevolissimo organo Antegnati-Serassi (1536-1826), restaurato e inaugurato nel novembre 2023. L’impiego di tale splendido strumento, nonché il contesto storico-artistico in cui le esecuzioni verranno realizzate, grazie anche all’avvenuto recupero, unitamente alle ante, di parte degli affreschi ritenuti ormai totalmente perduti di Girolamo Romanino, assicureranno certamente agli eventi indiscutibile unicità e ampia risonanza, anche mediatica.