A Brescia nel 3° trimestre 2024 la fiducia delle imprese in flessione

Nel 3° trimestre del 2024, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi subisce una pesante contrazione, attestandosi a 101, in significativa riduzione rispetto ai livelli registrati a inizio dell’anno (127) e nella rilevazione precedente (116). L’indice complessivo si posiziona così ben al di sotto della media registrata dal 2021 a oggi (121) e ritorna a toccare i livelli minimi dello stesso trimestre di due anni fa, quando gli effetti del conflitto russo-ucraino – e la connessa crisi energetica – avevano fortemente penalizzato la fiducia dell’intero sistema produttivo europeo.

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia riferita al periodo luglio-settembre 2024.

Quanto riscontrato all’interno del contesto locale appare coerente con l’evoluzione del settore a livello nazionale: nei mesi di agosto e settembre, l’indice PMI italiano riferito al comparto dei servizi, ha infatti registrato un calo dei nuovi ordini ricevuti, evidenziando quindi una generalizzata debolezza della domanda. Allo stesso tempo, la dinamica bresciana del settore terziario va interpretata alla luce delle difficoltà che ultimamente contraddistinguono l’industria manifatturiera del territorio, con cui le realtà del terziario intrattengono storici e consolidati rapporti di fornitura.

“Oggi rileviamo come il 14% delle nostre posizioni aperte sia nel settore terziario   – commenta Ivano Tognassi, presidente del settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia –: nel dettaglio, rimane costante la richiesta di profili in ambito ICT/digital con un 7% di posizioni aperte; TLC con il 4,7% e Vendite/Sales/GDO con 8,2%. Purtroppo, allo stesso tempo, continua in maniera chiara il decremento di richieste in ambito metalmeccanico, in particolare con un aumento del ricorso alla cassa integrazione, soprattutto in tutte le attività dell’indotto automotive. Una nota positiva proviene invece dal mondo della sanità dove – grazie anche a una serie di percorsi di formazione attivi in tutta la Lombardia e in particolare a Brescia – registriamo un aumento delle richieste”.

“In questo periodo storico è difficile mantenere un atteggiamento ottimistico, quando interi comparti industriali soffrono una crisi sistemica – aggiunge Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia –. Le imprese del Settore Digitale devono fare i conti con la poca certezza e la conseguente scarsa prospettiva degli ordinativi dei propri clienti. In questo contesto, con grande responsabilità, l’intero comparto del Digitale bresciano continua ad essere promotore di soluzioni in grado di aumentate la competitività delle aziende. Questo attraverso forti competenze progettuali, soluzioni innovative e nuove tecnologie digitali, Intelligenza Artificiale in primis.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende rispetto ai tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 29% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 9% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • il portafogli ordini conferma la tendenza nazionale, evidenziando un decremento (saldo netto pari a -4%);
  • l’occupazione registra un aumento: le aziende che hanno segnalato una crescita dei propri collaboratori sono il 20% in più rispetto a quelli che dichiarano una flessione;
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +9%).

Le prospettive per i mesi a venire appaiano nel complesso favorevoli:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 27% degli intervistati, con un saldo positivo del 23% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+21%) e all’occupazione (+29%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo nullo, a indicazione che, nel prossimo futuro, la fase rialzista è verosimilmente destinata ad arrestarsi.

Con riferimento alle prospettive generali dell’economia italiana, il 63% degli intervistati prevede il sostanziale mantenimento dei livelli di attività; solo l’11% si dichiara ottimista, mentre ben il 27% degli imprenditori esprime un orientamento pessimistico.

LA DINAMICA PER COMPARTO

L’evoluzione complessiva dell’indice sul clima di fiducia delle imprese del settore terziario riflette il ridimensionamento rilevato sia nel comparto Consulenza e Servizi alle imprese (diminuito da 113 nel secondo periodo dell’anno a 104), sia nel Digitale (attestatosi a 98, contro il valore di 118 sperimentato fra aprile e giugno).