Inaugurazione della mostra “SACRUM”, sabato 14 dicembre
Nella sede dell’Associazione Artisti Bresciani – AAB, sito in Vicolo delle stelle, 4, Brescia, sabato 14 dicembre 2024 alle ore 18.00, sarà inaugurata la mostra: “SACRUM – Giuseppe Belotti, Cesare Monaco, Gianpietro Moretti, Paolo Petrò, Enrico Schinetti e Edoardo Stramacchia”.
In questa occasione l’Associazione Artisti Bresciani propone una mostra collettiva degli artisti: Giuseppe Belotti, Cesare Monaco, Gianpietro Moretti, Paolo Petrò, Enrico Schinetti e Edoardo Stramacchia.
L’Arte di questi maestri permette a chi la guarda e la coglie di non sentirsi tanto più solo in una ricerca del divino, ma riesce ad accompagnare l’uomo e l’umanità proprio in quella sequela che dà origine al concetto di SACRUM.
La mostra nasce da una proposta di Enrico Schinetti e Paolo Petrò i quali hanno scelto sei artisti bresciani che offrono un loro punto di vista sul tema del sacro, “non una strategia di marketing, non un uso strumentale del sentimento religioso, ma un messaggio che nasce dalla vena artistica e dal cuore, per certi versi anche dalla fede vissuta o ricercata, convinta o tribolata. Le opere esposte si rifanno, per alcuni artisti, all’iconografia che ricorda un’eredità estetica che si è sviluppata nella storia dell’arte sacra, per altri immagini e stili paiono prendere spunto da ispirazioni più laiche e profane. Ma in tutti prevale l’impegno, prima ancora che il desiderio, di rendere attuale, di trasportare nel nostro tempo, nella vita vissuta, la memoria di un evento, una storia e, per molti anche una fede, che hanno avuto inizio duemila anni fa. D’altronde l’arte si caratterizza per la capacità di rendere presente il passato che vale la pena tenere in vita e di fare, nel contempo, memoria di futuro”.
Etimologicamente il termine sacro potrebbe derivare da tre diverse accezioni concettuali, tuttora suggerite e richiamate da questo termine. La prima accezione, la più severa, nasce dal concetto di separazione: ciò che è Sacro deve essere tenuto lontano, è da separare dal profano, perché riservato al contesto divino.
La seconda accezione va paradossalmente nella direzione opposta, sembra infatti legata al concetto di adesione: ciò che è Sacro aderisce alla dimensione divina, è avvinto al Trascendentale e, allo stesso tempo, avvince l’umano al divino, divenendo ponte tra le due realtà. La terza accezione derivare il termine sacrum dal verbo latino sequi, cioè seguire.
Se il SACRUM è separare, aderire, seguire il Trascendente, allora siamo chiamati a scoprire come i maestri Giuseppe Belotti, Cesare Monaco, Gianpietro Moretti, Paolo Petrò, Chico Schinetti ed Edoardo Stramacchia hanno separato, aderito e infine seguito il Trascendente per restituire a noi che ci apriamo alle loro opere il SACRUM.