“Custodire” al Castello di Padernello

Tra le antiche e affascinanti sale del piano nobile del Castello di Padernello (BS), maniero del Quattrocento della Bassa bresciana tornato a nuova vita insieme al piccolo e operoso borgo in cui è incastonato, si inaugura il 18 gennaio 2025 alle ore 17:00 la mostra “Custodire” che sarà visitabile tutto l’anno (dal 19 gennaio al 21 dicembre), pensata per valorizzare la cura del patrimonio artistico bresciano protetto durante la Seconda Guerra Mondiale in alcune delle più importanti dimore di campagna del territorio bresciano, tra cui il Castello di Padernello.

 

Le mura di queste residenze silenziose, lontane dai bombardamenti che tra il 1944 e il 1945 colpirono tragicamente i palazzi del centro storico di Brescia, sono state testimoni nel corso dell’ultimo conflitto bellico delle prime operazioni di messa in sicurezza e della tutela delle opere d’arte mobili, difendendone nel contempo la memoria e la storia ad esse legate. Furono tra le prime opere di salvaguardia che si tradussero in un «Piano di mobilitazione delle opere d’arte in caso di guerra» al quale seguì un programma più esteso che includeva «La protezione in situ dei monumenti e delle opere d’arte difficilmente removibili».

 

L’idea della mostra è ispirata dal capolavoro pittorico bresciano rinascimentale Sala delle Dame”, decorata da Alessandro Bonvicino detto il Moretto e dalla sua bottega nel XVI secolo in occasione del matrimonio tra il conte Gerolamo I Martinengo di Padernello e la marchesa Eleonora Gonzaga del ramo di Sabbioneta. La prestigiosa sala è custodita in palazzo Martinengo di Padernello/della Fabbrica, poi Salvadego, uno degli edifici privati più eleganti di Brescia ed è il simbolo di tutto quello straordinario patrimonio artistico che fu protetto in luoghi come Villa Fenaroli a Seniga, Villa Lechi di Erbusco, il Convento dei Carmelitani Scalzi di Adro, il Collegio missionario di Saiano o ancora il Castello di Padernello dove vennero custoditi gli stacchi dei dipinti delle pareti di questa Sala delle Dame”, sezionati, attraverso un’ardita operazione, dal restauratore Ottemi della Rotta coadiuvato da Paolo e Giuseppe Bertelli.

 

Ecco allora il progetto “Custodire” reso possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Castello di Padernello Ets e la famiglia Salvadego Molin Ugoni, che ha avuto cura della sala delle “nobili Dame del Moretto” attraverso iniziative di restauro e valorizzazione: un’esposizione che si snoda in un percorso di immagini, suggestive fotografie e ricostruzioni in 5 sezioni.

 

 

Il percorso

La mostra parte dalla presentazione nella camera attigua all’anti-cappella al primo piano del Castello con immagini fotografiche d’epoca in bianco e nero della famiglia Salvadego Molin Ugoni.

La camera vicino espone fotografie, sempre in bianco nero, dei sistemi di protezione adottati per i maggiori monumenti della città di Brescia non removibili e per il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Ma anche la documentazione fotografica inerente la metodologia scelta per il delicatissimo salvataggio della “Sala delle Dame”.

Nell’anticamera, invece, si possono ammirare i ritratti a colori effigiati nella “Sala delle Dame” di palazzo Martinengo-Salvadego in Brescia, ricostruita con una scenografia in dimensioni ridotte a colori negli spazi della Cantonata.

Accanto a quest’ultima, l’ipotesi ricostruttiva della deflagrazione che si sarebbe verificata se un ordigno bellico avesse investito gli affreschi.

Infine, la Sala delle Udienze, con la ricostruzione completa della “Sala delle Dame” al fine di evidenziare, attraverso la riproduzione fotografica dei dipinti, l’atmosfera luminosa ed eterea della raffinata composizione illusoria. Una camera affrescata, con i suoi giardini, pergole, paesaggi di campi, colline, montagne, scorci di ville e città. Uno scenario rigoglioso entro il quale la presenza umana è al femminile, pronta a ricevere ancora, come in passato, gli ospiti.

 

Progetto e allestimento

Il progetto scenografico è a cura dello scenografo e prof. Giacomo Andrico; il progetto grafico è a cura di Nicoletta Cancelli.

La mostra si avvale della recente campagna fotografica creata dallo studio BAMSphoto di Basilio, Matteo, Stefano Rodella e da Virginio Gilberti. Un lavoro che utilizza nuove tecniche della fotografia digitale, novità ed artifici mediati dall’esperienza e dalla grande professionalità nella riproduzione di opere d’arte.

La stampa è a cura di New Lab di Giuliano Goffi.

Un sentito ringraziamento agli enti e ai privati che hanno concesso la riproduzione delle fotografie storiche in bianco e nero dei loro archivi: Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda (ISAL) di Cesano Maderno, Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, Archivio Storico Molin-Salvadego del Castello di Padernello, Collezioni private.

 

Allestimento tecnico operativo a cura dei “maestri delle officine”: Costanzo Birbes, Claudio Bonometti, Gian Paolo Bossoni, Francesco Econimo, Virginio Gilberti, Ivano Guaragni, Piero Lanzeni, Stefano Maninetti, Cristian Pandini, Gianni Zanoni.

Il progetto è stato ideato dalla Direzione Artistica della Fondazione composta da: Giacomo Andrico, Virginio Gilberti, Sandro Guerrini, Floriana Maffeis, Ignazio Parini, Domenico Pedroni.

 

Ingresso e visita guidata alla mostra con prenotazione obbligatoria. L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto della visita al Castello.

 

 

Per chi vuole scoprire meglio l’atmosfera del luogo c’è anche la possibilità di cenare in uno dei ristoranti del Borgo di Padernello o di pernottare all’Agriturismo Padernellohttps://padernello.it/.