Il documentario diretto da Sonia Bergamasco sull’attrice Eleonora Duse, a cent’anni dalla sua scomparsa
Domenica 9 febbraio alle ore 21.00, Fondazione Brescia Musei presenta al cinema Nuovo Eden – in anteprima per Brescia – il documentario diretto da Sonia Bergamasco Duse, the Greatest.
La regista e attrice Sonia Bergamasco sarà presente in sala, in dialogo con la giornalista e scrittrice Nadia Busato, per presentare il suo debutto alla regia. Presentato alla Festa del cinema di Roma 2024, il suo è un documentario dedicato alla più grande attrice italiana secondo Charlie Chaplin: Eleonora Duse.
A cent’anni dalla sua scomparsa, Sonia Bergamasco ci porta in una meticolosa indagine su quell’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore radicalmente.
“Sono certa che fare l’attrice mi abbia salvato la vita, che l’abbia resa vivibile e che continui a farlo. Con questo film, come una detective, mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Al centro di quest’indagine è il corpo dell’attrice, il suo labirinto.”
– Sonia Bergamasco
DUSE, THE GREATEST
di Sonia Bergamasco (Italia, 2024, 93’)
A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? La Divina oltre il mito.
La regista, e attrice, Sonia Bergamasco sarà presente in sala in dialogo con la giornalista e scrittrice Nadia Busato.
Domenica 9 febbraio, ore 21:00 / Sala 1
Replica: Lunedì 10 febbraio, ore 18.30 / Sala 2
Note di regia:
“[…] Seguendo il percorso di Eleonora Duse, artista simbolo, e grande “assente” (in video, di lei ci resta solo un film muto) Duse, The Greatest vuole fare luce sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato, qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo. La macchina da presa scivola sui corpi delle persone incontrate (attrici, autrici, artisti, studiosi), si immerge nei particolari. Quello che ho indagato è il corpo sensibile, nudo, dell’attrice (ieri e oggi) e la radiografia del suo corpo immaginario, attraversato dallo sguardo degli altri. […]
Eleonora Duse, l’attrice italiana più famosa al mondo, intercetta le nuove generazioni attraverso la sensibilità di figure carismatiche come Charlie Chaplin – che la vede a teatro a Los Angeles e scrive “è la più grande artista che ho mai visto” – e il giovane Lee Strasberg, futuro direttore dell’Actors Studio, che guardandola al lavoro, intuisce il segreto di un’arte della recitazione che entra a far parte dell’immaginario collettivo di generazioni di attori di cinema.
Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente.”
Sonia Bergamasco è nata a Milano, dove si è diplomata in pianoforte. A teatro lavora con Antonio Latella, Thomas Ostermeier, Jan Fabre, Thodoros Terzopoulos, Carmelo Bene, Giorgio Strehler.
Premio Duse per il suo lavoro d’attrice, è interprete e regista di spettacoli in cui l’esperienza musicale si intreccia più profondamente con il teatro. Tra gli altri, Il Ballo e L’uomo seme, entrambi nati dalla collaborazione artistica con il Teatro Franco Parenti di Milano.
Interpreta ruoli di cantante-attrice in Italia e all’estero. Nel ruolo di Elvira nell’opera Il dissoluto assolto di Azio Corghi, è al Teatro São Carlos di Lisbona e al Teatro alla Scala di Milano. Al Teatro San Carlo di Napoli è interprete e autrice della narrazione di scena nella versione da concerto del Fidelio di Beethoven diretta da Zubin Metha.
Tra le sue interpretazioni cinematografiche più note ricordiamo La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana; L’amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci; la Regina madre del film Riccardo va all’inferno, di Roberta Torre e Luce nella commedia Come un gatto in tangenziale, diretta da Riccardo Milani. Ma anche De Gasperi, di Liliana Cavani, Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante e le serie televisive Tutti pazzi per amore, Una grande famiglia e Il commissario Montalbano.
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Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi marzoli, Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Castello di Brescia Falco d’Italia e Cinema Nuovo Eden. Fondazione Brescia Musei è con Pinacoteca Tosio Martinengo e Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, ente capofila della Rete dell’800 Lombardo. I Musei Civici di Brescia sono inclusi nell’offerta di Associazione Abbonamento Musei.