Moretto e Romanino a Rodengo Saiano: lo spirito dell’epoca d’oro della pittura bresciana rivive nei luoghi dell’Abbazia Benedettina
Sabato 8 febbraio si terrà presso l’Abbazia Benedettina di Rodengo Saiano un evento organizzato da Fondazione Brescia Musei in collaborazione con il Comune di Rodengo Saiano e i Monaci dell’Abbazia Olivetana, nell’ambito della mostra ll Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552, visitabile ancora fino al 16 febbraio 2025, presso il Museo di Santa Giulia di Brescia.
La grande mostra, che Fondazione Brescia Musei ha inaugurato lo scorso ottobre, tratteggia un ampio contesto di fondo, nel quale la pittura diviene specchio e sintesi di un articolato sistema di relazioni, di idee, di figure carismatiche e di fatti e dal quale emerge lo spirito di un’intera epoca. L’esposizione, resa straordinaria grazie alla presenza di prestiti provenienti da alcune tra le più importanti istituzioni internazionali, trova un inedito corrispettivo in una selezione di libri e oggetti preziosi, che contribuiscono ad arricchire il racconto introducendo temi e dialoghi originali. La varietà e la complessità del Cinquecento bresciano emerse dal percorso espositivo trovano come naturale completamento e prosecuzione le opere conservate nei musei e nelle chiese della città e del territorio, custodi, ancora oggi, della memoria della stagione straordinaria che fu il Rinascimento a Brescia.
L’abbazia di Rodengo Saiano è uno di questi luoghi. Sorta probabilmente poco prima del 1085 e assegnata nel 1466 da papa Eugenio IV alla congregazione monastica di Monte Oliveto visse in quegli anni un grande fervore artistico ed edilizio, in tutt’uno con la ripresa del cenobio sia sul versante spirituale che economico. Nel corso del Cinquecento, nella fattispecie, furono attivi a Rodengo proprio i due più importanti artisti della scena pittorica bresciana: Romanino e Moretto.
Gli appuntamenti in programma sabato 8 febbraio, promossi da Fondazione Brescia Musei, sono rivolti a un pubblico di adulti e bambini. Tutti a ingresso gratuito, si terranno nei locali dell’abbazia.
Alle ore 15.30 e alle 16.45 sono in programma due laboratori per bambini dai 6 agli 11 anni, Dipinti Sensazionali: a partire dall’osservazione dei dipinti degli artisti i partecipanti al workshop potranno immaginare i suoni, i profumi, sapori e la consistenza degli oggetti raffigurati nelle opere, per poi materializzare concretamente, attraverso un collage, gli aspetti sensoriali evocati, in una sorta di reportage polimaterico.
Alle 20.30, presso la Chiesa di San Nicola, si terrà un concerto dell’Ensemble Sidus Praeclarum, dal titolo Guerra, Devotio, Virtù nella selva canora del Rinascimento, dedicato alla musica sacra e profana della grande tradizione italiana e francese del Quattrocento e del Cinquecento, in un itinerario che, ripercorrendo le tappe dall’esposizione in corso al Museo di Santa Giulia di Brescia, restituisce le suggestioni sonore che caratterizzarono lo spirito dell’epoca. Tra le tematiche affrontate dalla mostra al Museo di Santa Giulia una particolare rilevanza è data infatti proprio alla sfera musicale. La musica, infatti, è individuata dagli intellettuali del Rinascimento bresciano come la dimensione fondamentale, insieme alla natura, attraverso la quale riconquistare un’armonia perduta. Non a caso le gentildonne e i gentiluomini del tempo, inclusa la figura guida dell’esposizione, Fortunato Martinengo, conoscevano e praticavano la musica correntemente.
Il concerto sarà preceduto, alle ore 20, da un’introduzione alla serata, a cura di Nicola Turati , storico dell’arte di Fondazione Brescia Musei e Roberta D’Adda, curatrice della mostra, sul tema Romanino e Moretto all’Abbazia di Rodengo. Pratica e Diligenza. Il dialogo verterà sul confronto tra i due artisti, che spesso, nel corso della loro carriera, si trovarono a lavorare negli stessi luoghi, e che, pur partendo dal medesimo sostrato culturale e pittorico, giunsero a esiti non poco differenti. “Pratica” per Romanino, “Diligenza” per Moretto: termini utili a comprendere la poetica dei due più importanti maestri del Rinascimento bresciano.
È per l’amministrazione comunale e per tutta la nostra comunità motivo di orgoglio e siamo veramente lusingati di questa collaborazione con Brescia Musei che è nata da una visita all’abbazia di Rodengo Saiano lo scorso anno, grazie alla squisita ospitalità dei Monaci olivetani. Una collaborazione artistica che culmina con la giornata dell’8 febbraio, all’interno della rassegna “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512 – 1552”. Un’occasione unica che valorizza l’abbazia Olivetana, custode d’arte e architettura, gioiello della Franciacorta. Diffondere la bellezza è un modo per curare l’anima di ciascuno, e l’8 febbraio sarà per noi tutto questo.
Rosa Vitale, Sindaca di Rodengo Saiano
Fino a pochi anni fa si pensava che Rodengo Saiano non avesse le caratteristiche per essere un paese di attrazione turistica, oggi grazie alle molteplici attività di promozione del territorio proposte dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con i Monaci dell’Abbazia, delle Associazioni locali, dei Volontari Civici e di molti cittadini attivi possiamo affermare che il nostro paese ha tutte le potenzialità necessarie per soddisfare i diversi gusti dei visitatori, i quali possono passeggiare sul pavimento di antichi assi stradali romani, entrare in chiese ricche di storia, visitare ville e abitazioni padronali storiche, normalmente chiuse perché abitate e godere dell’unica Abbazia presente in Franciacorta. Osservando il numero elevato di presenze di turisti e visitatori raggiunte nel 2023 in Bergamo/Brescia Capitale italiana della cultura, riconfermate poi nel 2024 durante le molte attività proposte, per citarne solo alcune, il Festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”, le Giornate FAI di Primavera, la settimana di Franciacorta Aperta e i concerti di Musiche Barocche possiamo affermare che il nostro paese sta diventando un importante meta turistica della Franciacorta. L’intreccio di relazioni nate con Fondazione Brescia Musei, in prima persona con il direttore Stefano Karadjov, la sua coordinatrice Roberta D’Adda e tutto lo staff, che ringrazio, ci consente di continuare la promozione del territorio con una giornata in Abbazia dedicata a Moretto e Romanino nella quale è inserito un momento riservato ai bambini che tra qualche anno saranno i fruitori di questi ambienti. Il futuro dell’Abbazia e la presenza dei Monaci dipendono da tutta la nostra comunità, rendere l’Abbazia Olivetana viva, aperta, visitabile e godibile deve essere un must per tutti noi.
Santino Mafessoni, Assessore alla Cultura Rodengo Saiano
Per sua natura, la città tende ad accentrare verso di sé moltissimo dell’offerta artistica e culturale. Bene ha fatto, dunque, Fondazione Brescia Musei a uscire dai confini cittadini per collegare la splendida mostra sul Rinascimento all’altrettanto splendida Abbazia olivetana che vide all’opera cinque secoli fa proprio il Romanino e il Moretto. Quella di sabato 8 febbraio sarà un’occasione unica e intelligente per assaporare all’Abbazia un po’ di quell’aria, di quello spirito e di quell’atmosfera di cui i due pittori bresciani si circondarono. Una sorta di completamento, fuori dalle mura della città, della mostra stessa che, ovviamente, invito tutti a vedere nei pochi giorni che ancora restano a disposizione. Sono certo che, qualora non lo avesse ancora fatto, chi parteciperà all’evento di sabato non potrà non completare l’opera gustando anche l’esposizione in Santa Giulia.
Francesco Tomasini, consigliere delegato alle Attività culturali del Comune di Brescia
Sono particolarmente grato al vicepresidente di regione Lombardia, avvocato Emilio Del Bono, già sindaco della città di Brescia, per aver creato questo prezioso ponte tra la Fondazione Brescia Musei e l’Abbazia di Rodengo Saiano / Comune di Rodengo Saiano. L’occasione della presentazione di un concerto e di una conferenza, oltre che di alcuni laboratori collegati alla grande mostra al Museo di Santa Giulia, è preziosa perché mette letteralmente in scena gli itinerari di valorizzazione culturale intorno al Rinascimento che questa mostra ha presentato, con l’intento di manifestare pienamente l’idea di un Rinascimento territoriale che, dalle chiese alle abbazie, dai palazzi all’urbanistica della città, ha positivamente risentito degli straordinari decenni del Cinquecento, facendo di Brescia una grande capitale culturale grazie ai suoi Maestri, su tutti i meravigliosi Romanino e Moretto che proprio qui, all’Abbazia di Rodengo, lavorarono con tali straordinari esiti.
Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei
La collaborazione fattiva con il Comune di Rodengo Saiano e con la Fondazione Brescia Musei fanno parte di un progetto di valorizzazione territoriale che oltre che essere una realtà consolidata negli anni ed in diverse occasioni con entrambi gli enti prevede una visione condivisa e pragmatica seppur con obiettivi societari di diversa natura. La presenza di un Infopoint turistico accreditato da Regione Lombardia all’interno del Villaggio e le numerose azioni turistiche attuate ogni anno ne sono la testimonianza più vera.
Direzione di Franciacorta Village
Si ringraziano i Volontari Civici che si adoperano per l’apertura ai visitatori dell’Abbazia.